Cosa manca all’infrastruttura di ricarica per elettrificare il trasporto merci su strada
Kyoto club e Motus-e: «Necessario uno sforzo congiunto ad hoc in ambito urbano tra Comuni e privati»
[20 Febbraio 2023]
Il nuovo report “La ricarica del trasporto merci”, realizzato dal gruppo di lavoro Zet (Zero emission truck) coordinato da Kyoto club e Motus-e, dettaglia un’analisi sulle necessità di sviluppo dell’infrastruttura di ricarica per i veicoli commerciali elettrici.
Nonostante le note criticità legate al permitting, sotto il profilo delle infrastrutture di ricarica l’Italia sta andando nella giusta direzione dal punto di vista del trasporto passeggeri. Ora però è necessario accelerare anche sul processo di decarbonizzazione ed elettrificazione della logistica e del trasporto merci: nei giorni scorsi la Commissione europea ha infatti proposto nuovi obiettivi ambiziosi per il taglio delle emissioni CO2 dei veicoli pesanti nuovi (-45% dal 2030, -65% dal 2035 e -90% dal 2040).
Secondo il report, per soddisfare questi target è auspicabile uno sforzo congiunto ad hoc in ambito urbano tra Comuni e privati, in modo da rafforzare l’infrastruttura di ricarica.
In particolare, per facilitare la decarbonizzazione del comparto e potenziare una rete di ricarica dedicata, si osserva nello studio, è estremamente importante lo sviluppo di progetti pilota su suolo pubblico dei Comuni, in collaborazione con enti privati, in grado di abilitare investimenti nei depositi che si stimano fino a 10 miliardi di euro al 2030.
Tra le iniziative caldeggiate, si chiede ai Comuni di abilitare l’installazione di punti di ricarica di media potenza nei parcheggi di carico e scarico su strada; di riqualificare aree comunali per nodi di ricarica lungo il percorso in ambito urbano e rimessaggi comunali per imprese di logistica e mezzi di partite Iva; di applicare una scontistica sulla ricarica sia lungo il percorso sia notturna in rimessaggio, di fornire servizi di sharing di veicoli commerciali elettrici.
Lo studio contiene dei suggerimenti anche per i privati. Gli operatori di ricarica, ad esempio, potrebbero fornire offerte flat integrate agli operatori di logistica per abbattere il costo operativo dei veicoli e garantire un tasso di utilizzo più alto alle infrastrutture. Fondi immobiliari e banche, dal canto loro, potrebbero riqualificare aree industriali dismesse in portafogli per crediti inesatti per creare depositi o hub di ricarica, ed è auspicabile anche che Gdo e aree commerciali possano mettere a disposizione un punto di ricarica ad alta potenza durante le operazioni di carico e scarico. Gli operatori della logistica, infine, potrebbero offrire la possibilità a terze parti di ricaricare ad alta potenza nei depositi durante le ore di operatività dei propri mezzi.