È greenreport il primo quotidiano a entrare a fare parte dei #GreenHeroes italiani
Oggi su Il Venerdì di Repubblica il prestigioso riconoscimento a firma di Alessandro Gassmann, col supporto scientifico di Annalisa Corrado e Kyoto club
[2 Febbraio 2024]
Dopo 18 anni di pubblicazioni ininterrotte, con l’arrivo della maggiore età a greenreport.it è arrivato il migliore dei regali possibili.
Il nostro quotidiano è entrato a far parte della comunità dei #GreenHeroes, ovvero le migliori esperienze della green economy italiana, su cui dal 2019 il celebre attore Alessandro Gassmann ha scelto di accendere un faro – insieme al supporto scientifico dell’associazione ambientalista Kyoto club, e di Annalisa Corrado in particolare – per valorizzare i buoni esempi della transizione ecologica.
L’ufficialità è arrivata stamani, con un articolo a firma di Gassmann pubblicato su Il Venerdì di Repubblica.
«In un universo complesso, dominato dalle diseguaglianze e affamato di fiducia, comunicare l’emergenza climatica e ambientale è sempre molto difficile, per diverse ragioni», osserva Gassmann, ma in questo difficile contesto greenreport «rappresenta un autorevole punto di riferimento per l’informazione ambientale in Italia, grazie ad una consolidata reputazione tra i professionisti di settore e all’adozione un linguaggio accessibile al pubblico generalista».
Un riconoscimento prezioso, frutto del lavoro della redazione attuale così come di tutti coloro che hanno creduto e investito in greenreport sin dal lontano 2006.
L’onore è doppio, perché a nostra memoria il nostro è il primo quotidiano a essere riconosciuto tra i #GreenHeroes italiani. Eppure l’urgenza di una buona informazione ambientale, scientificamente fondata e orientata allo sviluppo sostenibile (ambientale, sociale ed economico) non è mai stata così elevata.
Il rapporto Global risk 2024 del World economic forum pone la disinformazione e la crisi climatica come i maggiori rischi esistenziali per l’umanità; al contempo, l’ultimo rapporto Censis su disinformazione e fake news documenta che secondo il 16,2% degli italiani il cambiamento climatico non esiste, mentre una fetta ben più ampia della popolazione non ne comprende le conseguenze.
Il complottismo fa male alla salute, eppure molti cadono nella sua trappola e tutti siamo esposti al rischio: contro la psicologia del negazionismo la prima arma di difesa è una buona informazione.
Noi facciamo caparbiamente e faticosamente la nostra parte – sembra anche abbastanza bene – ma le difficoltà ad andare avanti sono molte e crescenti, e sono anche di percezione e prospettiva politica.
Forse il mondo sarà migliore quando non avrà più bisogno di #GreenHeroes, e sarà normale e più facile fare buona informazione ambientale.