Elezioni: molte ombre e poche luci nei programmi dei Partiti per la riduzione delle disuguaglianze

Forum Disuguaglianze e Diversità: il contrasto tra le disuguaglianze che le persone vivono e le parole della campagna elettorale fa impressione

[2 Settembre 2022]

Le elezioni del 25 settembre si avvicinano e, partendo dal lavoro di ricerca, proposta e azione contro le disuguaglianze che svolge da oltre quattro anni,  il Forum Disuguaglianze e Diversità, (ForumDD) offre a cittadini e cittadine due strumenti per valutare meglio programmi e candidature.

Fabrizio Barca e Andrea Morniroli, co-coordinatori del ForumDD, fanno notare che «Il contrasto tra le disuguaglianze che le persone vivono, la preoccupazione per il presente e per il futuro loro e di figli e figlie, la difficoltà di trovare un lavoro, e che questo lavoro sia dignitoso, e le parole della campagna elettorale fa impressione. A tutti noi. E però caparbiamente dobbiamo leggere gli impegni dei programmi ed esplorare la qualità di candidate e candidati».

Il documento “Che fare il 25 settembre?”  mette a confronto i programmi delle 6 diverse coalizioni elettorali (Unione Popolare; Alleanza Verdi e Sinistra Italiana; Italia Democratica e Progressista; Movimento 5 Stelle; Azione e Italia Viva; Destra per l’Italia) sui 7 ambiti di lavoro del ForumDD: conoscenza per tutti; servizi a misura dei luoghi; un lavoro con più tutela e potere; potere e libertà alle/ai giovani; una trasformazione ecologica giusta; una scossa alla macchina pubblica; contro la povertà.  Il ForumDD spiega che «In molti casi le proposte sono valutate in termini del presumibile impatto sulla giustizia sociale e ambientale che va dal verde al rosso con due gradi intermedi, lasciando in bianco le proposte su cui il lavoro del ForumDD non è a uno stadio di maturazione tale da consentire la valutazione».

Come anticipato da Barca e Morniroli Il documento rende evidente «La mancanza quasi totale di attenzione per il tema dell’accesso alla conoscenza; la disattenzione al dialogo sociale e alla partecipazione di cittadini e cittadine al disegno e attuazione delle politiche pubbliche; l’assenza di riferimenti circa il reclutamento, l’accompagnamento e la formazione dei nuovi funzionari pubblici; la sostanziale assenza della connessione fra obiettivi di giustizia ambientale e obiettivi di giustizia sociale; la mancanza di capacità di riconoscere la povertà educativa come fenomeno che, interessando quasi uno studente su quattro, andrebbe considerato una priorità del Paese».

Un giudizio che sembra senza appello, ma il ForumDD  evidenzia che «Il futuro Parlamento potrebbe comunque trovare delle convergenze su proposte che tornano in più programmi: un rilancio dell’edilizia popolare pubblica che il ForumDD ha messo al centro delle sue proposte sulle politiche abitative, e l’istituzione legale di minimi retributivi e il contrasto al lavoro irregolare». Su questi ultimi due punti, già nel 2019, il ForumDD, aveva avanzato una proposta per istituire il salario minimo prevedendo al tempo stesso l’estensione dei contratti erga omnes e l’aumento di controlli e ispezioni per contrastare le irregolarità.

Le ultime tre tabelle d i “Che fare il 25 settembre?”  propongono un confronto dei programmi su altri temi: fisco, politiche di genere e diritti civili, politiche migratorie, rilevanti per la giustizia sociale e ambientale ma non oggetto di lavoro del ForumDD e sui quali quindi non vengono espresse valutazioni.

Il secondo strumento ha l’obiettivo di capire in base a cosa scegliere candidati e candidate, il cui operato, una volta eletti ed elette, peserà sul futuro di cittadini e cittadine e dei territori. Il ForumDD propone 4 domande da rivolgere a ogni candidato o candidata: 1. A Suo giudizio, quali sono le due principali proposte della Sua Coalizione sulle quali ritiene fondamentale e urgente un impegno del Parlamento? 2. Nelle attività che precedono questa Sua candidatura può citare la principale esperienza di dialogo sociale e partecipazione a cui ha dato un decisivo contributo, aiutando a combinare saperi e interessi diversi e ad “arrivare al sodo”? 3. Come intende attuare la “rappresentanza della Nazione” prevista dalla Costituzione (art. 67) assicurando la propria autonomia da ogni condizionamento, specie da parte di poteri forti? E in particolare con mezzi finanziari di quale provenienza sta finanziando la Sua campagna elettorale? 21 4. Se eletta/o, come pensa di realizzare un dialogo continuo con il proprio territorio di elezione: quanti giorni/ore settimanali dedicherà? In quali “spazi di democrazia” (sedi, piazze, luoghi di lavoro, luoghi pubblici e privati)? Con quale modalità darà conto ai propri elettori delle scelte compiute in Parlamento?