Geotermia, la durata delle concessioni minerarie attive in Toscana sarà prorogata di 1 anno

Zucconi: «Fissata la scadenza al 31 dicembre 2025. Questo risultato rappresenta un primo segnale da parte del Governo Meloni»

[21 Giugno 2023]

Sembra ancora lontana una soluzione strutturale all’ormai annoso problema delle concessioni minerarie in scadenza per la geotermia toscana, che vede allungarsi la deadline di appena 12 mesi.

Nell’ambito delle Commissioni riunite I e V della Camera, durante la conversione in legge del dl 51/2023 su Enti pubblici e proroghe, è stato infatti approvato un emendamento che pospone la scadenza dal 31 dicembre 2024 alla fine del 2025.

«Bene l’approvazione del mio emendamento al decreto legge Enti sulla proroga di un anno delle concessioni geotermiche, fissando ora la scadenza al 31 dicembre 2025. Questo risultato rappresenta un primo segnale da parte del Governo Meloni nei confronti di un settore molto importante – dichiara il deputato di Fratelli d’Italia Riccardo Zucconi, firmatario dell’emendamento – La geotermia è una delle prime fonti rinnovabili ad essere stata sfruttata per scopi industriali ed energetici in Italia e il governo intende valorizzarla al massimo delle sue potenzialità: il puntuale lavoro portato avanti da Fratelli d’Italia e che mi ha portato a presentare questo emendamento alla Camera, ne sono la chiara dimostrazione».

L’auspicio dei territori toscani direttamente interessati dalla coltivazione della geotermia è però molto diverso dalla mini-proroga prevista dall’emendamento.

I sindaci dei territori interessati da tempo spingono per una proroga lunga delle concessioni in scadenza, mentre da parte sua l’attuale gestore (Enel green power) ha condiviso da oltre un anno coi sindacati toscani una proposta – accolta con favore da Filctem, Cgil-Flaei, Cisl-Uiltec e Uil – che prevede investimenti per 3 mld di euro a fronte di una proroga quindicennale. Da parte della stessa Regione Toscana continua la richiesta della possibilità di proroga, anche se parallelamente si sta strutturando per affrontare l’alternativa carica d’incertezze (ovvero la messa a gara delle concessioni).

Non si tratta però di una scelta che può compiere la sola Regione, dato che nel nostro ordinamento giuridico è il d.lgs. n. 22/2010 che costituisce la normativa vigente in materia di ricerca e coltivazione delle risorse geotermiche.

Senza un intervento più deciso da parte del legislatore nazionale sulle concessioni, dunque, l’incertezza per i territori continuerà a prevalere, così come il sostanziale stallo del parco impiantistico: l’ultima centrale geotermoelettrica entrata in funzione risale al 2014, nonostante l’Ue punti a triplicare la potenza installata per questa fonte rinnovabile entro il 2030.

Riportiamo di seguito il testo integrale dell’emendamento approvato, disponibile qui:

ART. 6.

Dopo il comma 2, aggiungere il seguente:

2-bis. All’articolo 16 del decreto legislativo 11 febbraio 2010, n. 22, dopo il comma 10 è inserito il seguente:

«10-bis. Il termine di scadenza delle concessioni di coltivazione della risorsa geotermica, fissato, ai sensi del comma 10, alla data del 31 dicembre 2024, è prorogato per il tempo strettamente necessario al completamento del riordino della normativa di settore e, comunque, non oltre il 31 dicembre 2025. Una quota non superiore al 5 per cento degli importi dei canoni cui al comma 2 che verranno corrisposti dalla data di entrata in vigore della presente disposizione fino alla scadenza delle concessioni, come prorogata dal presente comma, potrà essere destinata dall’autorità competente alla copertura degli oneri derivanti dall’esecuzione, da parte dell’autorità medesima, delle attività previste dal capo III del presente decreto».