Gli auguri di Legambiente al governo Draghi
«E’ l’ora della transizione ecologica, seguendo la rotta green indicata dall'Europa, cambiando il PNRR del precedente governo e facendo le riforme necessarie all’economia verde»
[13 Febbraio 2021]
Nel giorno del giuramento del Governo Draghi, Legambiente rivolge i suoi auguri al nuovo Esecutivo con le parole del presidente Stefano Ciafani: «Auguri di buon lavoro al nuovo Esecutivo e a tutti i ministri impegnati nella ripartenza green del Paese, a partire da quello della Transizione ecologica Roberto Cingolani. Il nostro auspicio – spiega Ciafani – è che questo ministero con le nuove competenze sui temi energetici possa cambiare passo sulla decarbonizzazione dell’economia del Paese, seguendo la rotta green indicata dall’Europa. Lo stesso vale per gli altri ministeri coinvolti in questo percorso, dalle Infrastrutture – guidato dal professore Enrico Giovannini, esperto di sostenibilità – allo Sviluppo economico, dall’Agricoltura all’Economia, dall’Istruzione alla Cultura, dall’Innovazione tecnologica alla Ricerca, dal Sud al Turismo. Il premier Mario Draghi ha cambiato gran parte dei ministri che si occuperanno di Piano Nazionale Ripresa e Resilienza e auspichiamo che da parte loro ci possa essere la volontà e l’impegno a migliorare il PNRR, mettendo al centro una volta per tutte la lotta alla crisi climatica».
In occasione dell’incontro di giovedì scorso a Montecitorio Legambiente ha presentato al premier Mario Draghi le sue proposte sul Recovery Plan contenute nel rapporto “Per un’Italia più verde, digitale e inclusiva”, frutto di un lungo confronto durato 5 mesi con istituzioni nazionali e territoriali, imprese, associazioni di categoria e di cittadini, sindacati. «Per accelerare la transizione ecologica – conclude Ciafani – serve finanziare solo le opere che vanno nella direzione della ripartenza green e fare urgentemente alcune riforme trasversali: più semplificazioni per l’economia circolare, gli impianti a fonti rinnovabili, le riconversioni industriali e la rigenerazione urbana; una riforma fiscale in campo ambientale che preveda in primis l’eliminazione graduale dei sussidi alle fonti fossili; un deciso rafforzamento del Sistema nazionale di protezione ambientale per aumentare i controlli contro la concorrenza sleale e accompagnare il lavoro di istruttoria dei ministeri sulle nuove opere da realizzare; una pubblica amministrazione aggiornata professionalmente e all’altezza della sfida; una maggiore partecipazione con una nuova legge sul dibattito pubblico che riguardi tutte le opere per la transizione verde, per coinvolgere i territori e ridurre le contestazioni locali. I prossimi mesi saranno decisivi in questo senso e misureremo concretamente sugli atti del nuovo governo se l’auspicata riconversione ecologica dell’economia che chiediamo da decenni sta per diventare finalmente realtà».