I dati dell’Agenzia europea dell’ambiente
Grazie alla geotermia l’Ue ha tagliato in un anno 350mila tonnellate equivalenti di petrolio
Un risparmio che ha anche evitato l’immissione in atmosfera di 1 Mt di CO2
[17 Maggio 2017]
All’interno dell’ultimo rapporto Renewable energy in Europe 2017: recent growth and knock-on effects, l’Agenzia europea dell’ambiente (Eea) illustra come la percentuale di consumi finali di energia coperti da fonti rinnovabili nel territorio dell’Unione sia giunta nel 2015 a quota 16,7%, in crescita sia rispetto al 15% raggiunto nel 2013 che al 16% segnato nel 2014. Valori cui ha contribuito in modo importante anche la risorsa geotermica.
In particolare, la percentuale di energia elettrica prodotta da Fer (Fonti energetiche rinnovabili) nell’Unione europea è arrivata nel 2014 al 27,5%, pari a quasi 75mila Ktep (migliaia di tonnellate equivalenti di petrolio), 535 dei quali da fonte geotermica. Fonte il cui impiego per la produzione di energia elettrica ha registrato una crescita annuale del 2% nel periodo 2005-2014, del 5% nel 2013-2014 e una proiezione di crescita del 10% nel 2014-2020.
Per quanto riguarda invece il riscaldamento e il raffreddamento, l’Agenzia europea dell’ambiente documenta come nel 2014 la richiesta di energia per tali scopi sia stata soddisfatta per il 17,7% da fonti rinnovabili all’interno dell’Unione Europea.
L’apporto della geotermia è cresciuto anche in questo caso a un tasso del 2% annuo tra il 2005 e il 2014, passando da 557 a 689 Ktep (su oltre 87mila soddisfatti in totale da fonti rinnovabili). Nel 2013-2014 la crescita della geotermia per usi termici ha accelerato passando al 7%, con una proiezione 2014-2020 che dovrà arrivare al +25% per raggiungere gli obiettivi fissati nei Nreaps (National renewable energy action plan) stabiliti dagli Stati Ue con target 2020.
In totale, al 2015 l’Agenzia europea dell’ambiente stima che la fonte geotermica – impiegata per usi elettrici e non – abbia contribuito con un taglio pari a -1 Mt di CO2 e ridotto per -350 Ktep l’utilizzo di combustibili fossili nell’Unione europea.