L’economia circolare nel settore abitativo europeo ha enormi margini di miglioramento

Il progetto europeo Houseful sta testando 11 soluzioni diverse in 4 edifici dimostrativi, di cui 3 sono case popolari

[27 Gennaio 2022]

L’ambizione dell’economia circolare ha ancora molta strada da fare per concretizzarsi in Europa, dove gli ultimi dati aggiornati da Eurostat mostrano un tasso di utilizzo circolare dei materiali (Cmu) medio per l’Ue27 fermo all’11,9% (in Italia è al 19,3%). Tra i molti fronti su cui è necessario migliorare, uno dei principali è rappresentato dal comparto edile.

Come spiega il bollettino scientifico dell’Unione europea, Cordis, nell’Ue «il 50 % dei materiali estratti, il 40% dell’energia e il 33% dell’acqua disponibile sono impiegati dal settore abitativo. Il settore è inoltre responsabile del 30% dei rifiuti complessivi e del 35% delle emissioni di gas a effetto serra dell’Europa».

Dati che mostrano chiaramente la necessità impellente di adottare pratiche di economia circolare negli edifici: è questo l’obiettivo del progetto Houseful, finanziato dall’Ue, che dal 2018 sta progettando una serie di interventi innovativi per la gestione efficiente e circolare di energia, materiali, rifiuti e acqua lungo l’intera catena del valore del settore abitativo.

Adesso le 11 soluzioni circolari proposte sono in corso di dimostrazione in 4 edifici diversi, in Spagna e Austria; per porre l’accento sull’importanza della sostenibilità socio-economica oltre che ambientale, 3 degli edifici dimostrativi selezionati per comprovare la fattibilità delle pratiche di economia circolare sono case popolari.

«Gli interventi edili – spiegan da Cordis – dovrebbero portare a un impiego ridotto di risorse e a una minore quantità di rifiuti in discarica, nonché fino al 60 % in meno di emissioni di CO2 e al 50 % in meno di consumo di energia primaria non rinnovabile. Tra gli altri obiettivi figurano il recupero di oltre il 95 % di rifiuti alimentari tra le mura domestiche, il riciclaggio di più del 90 % di acqua piovana, acque grigie e acque nere e la produzione di biogas e compost di alta qualità».