Livorno apre le porte al Blue deal: energie rinnovabili marine per la transizione ecologica

Le Autorità portuali del Mar Tirreno settentrionale e del Mar Ligure orientale si impegnano a mettere a frutto i risultati del progetto di ricerca europeo guidato dall’Università di Siena

[28 Aprile 2022]

È ormai prossimo alla conclusione il progetto europeo Blue deal, e l’Università di Siena – alla guida di un consorzio costituito da 12 partner provenienti da 6 diversi Paesi del Mediterraneo – è sbarcata ieri a Livorno per condividere con cittadini e amministratori i risultati di una ricerca pluriennale dedicata a capire come sviluppare le fonti energetiche rinnovabili marine, in modo sostenibile e socialmente accettabile per le comunità che si affacciano sul Mare Nostrum.

La giornata di studio, organizzata dall’associazione Tes, ha trovato terreno fertile nella città labronica, che ha da sempre la sua ragione d’essere nella sua apertura al mare; del resto anche i cittadini sembrano pronti ad accogliere la sfida della transizione energetica, come testimoniano i sondaggi effettuati nel corso della ricerca.

«Reputo assolutamente importante che una città come Livorno abbia deciso di accogliere questa giornata di studio – dichiara Andrea Orlando, ministro del Lavoro nonché presidente di Tes, in collegamento da Roma – Lle blue energy testimoniano un potenziale di assoluto interesse per coadiuvare transizione energetica che stiamo portando avanti in Italia, rappresentano una forma di energia pulita che può essere molto importante per l’intera area mediterranea».

Il progetto di ricerca mostra infatti che il Mediterraneo ha un alto potenziale per l’energia eolica offshore (per lo più galleggiante), un buon potenziale per l’energia del moto ondoso e una diffusa disponibilità per l’uso di gradienti termici e salini, oltre a opportunità per sfruttare l’energia delle maree in alcuni Paesi.

«Sappiamo quanta energia possiamo estrarre da una certa area, su quali tecnologie possiamo contare – argomenta Simone Bastianoni, co-direttore del gruppo di Ecodinamica all’Ateneo senese – Le informazioni che abbiamo però devono essere diffuse il più possibile, e rese fruibili per gli enti decisori».

Sotto questo profilo, la giornata di ieri ha offerto un’occasione preziosa e testimoniato grande interesse per le blue energy: oltre al ministro Orlando hanno presentato il sindaco di Livorno e tre assessore, oltre ai presidenti dell’Autorità di sistema portuale del Mar Tirreno settentrionale e dell’Authority per il Mar Ligure orientale (che ricomprende il porto di Carrara).

Un’iniziativa che ha già portato ad un primo risultato concreto: entrambi i presidenti – rispettivamente Luciano Guerrieri e Mario Sommariva – hanno siglato la lettere d’intenti che accompagna la ricerca, impegnandosi così a “usare gli strumenti e i risultati del progetto Blue deal per integrarli nella pianificazione energetica”.

Si tratta di un tema particolarmente importante per uno sviluppo sostenibile a tutto tondo delle città-porto dell’area mediterranea che, come Livorno, sono caratterizzate dall’aver il porto direttamente all’interno del proprio contesto urbano, con tutte le opportunità ma anche le criticità – in termini di inquinamento atmosferico da ossidi di zolfo e azoto ad esempio, come per quanto riguarda le emissioni di gas serra – che questo comporta; lo sviluppo delle energie rinnovabili marine, com’è evidente, potrebbe aiutare a far pendere la bilancia dalla parte delle opportunità, contribuendo anche a superare quelle sindromi Nimby & Nimto che purtroppo sempre più spesso fermano la diffusione delle energie rinnovabili sul territorio. Sul mare potrebbe andare diversamente?

«Pensare a una grande pala eolica o sfruttare moto ondoso in luoghi con paesaggi consolidati dal tempo può portare difficoltà, immaginiamoci delle pale eoliche sul Molo Novo – dichiara nel merito il sindaco di Livorno, Luca Salvetti – Da una parte io mi dico che quello è il futuro, però mi rendo conto questa discussione porti anche a chi dice no, come spesso capita con le Soprintendenze. Livorno però ha un grande vantaggio, in quanto stiamo costruendo un nuovo pezzo del porto e dunque della città, ovvero la Darsena Europa, dove poter ragionare con maggiore serenità alle energie rinnovabili, che rappresentano una grande opportunità».