Per il 56% degli italiani gli impegni dei partiti sull’ambiente incideranno molto/abbastanza sul voto

Natura chiama Europa, dal Wwf il punto sulle elezioni di giugno (VIDEO)

Di Tizio: «Le forze oggi al Governo in Italia sembrano auspicare una transizione condizionata più dalle esigenze delle imprese fossili che dalle indicazioni della scienza»

[3 Maggio 2024]

Da mesi il Wwf sta seguendo le elezioni europee attraverso un proprio Osservatorio, che ha condotto incontri coi partiti e analizzato come le forze politiche hanno votato nella legislatura che si sta chiudendo. Un lavoro che ha trovato oggi una sintesi a Roma, con l’evento “Natura chiama Europa”.

«Il prossimo mandato del Parlamento europeo – spiega Luciano Di Tizio, presidente del Wwf Italia –  sarà fondamentale per confermare o meno il percorso tracciato dall’adozione del Green deal europeo e dalla grande mobilitazione intergenerazionale su clima e ambiente degli ultimi anni. Come Wwf abbiamo voluto evidenziare tre azioni cruciali: porre fine alla dipendenza dai combustibili fossili, dare priorità alla natura per garantire sicurezza e resilienza, non lasciare indietro nessuno nella transizione ecologica».

Peccato che nessuna di queste tre priorità sia anche nell’agenda politica dei partiti che sostengono il Governo. L’esecutivo Meloni sta bloccando l’approvazione della legge europea sul ripristino della natura, vuole fare dell’Italia il più importante hub europeo di un combustibile fossile come il gas e – a proposito di attenzione ai più poveri – ha cancellato il pur lacunoso reddito di cittadinanza.

«La responsabilità dei decisori politici è enorme, così come è grande quella di noi cittadini che siamo chiamati a sceglierli – argomenta Di Tizio – ci preoccupa che le forze oggi al Governo in Italia sembrino auspicare una transizione condizionata più dai tempi e dalle esigenze delle imprese legate ai combustibili fossili che dalle indicazioni che vengono dalla scienza. Una transizione lenta non è una transizione utile, né dal punto di vista ecologico, né da quello economico. È il momento di agire e dobbiamo farlo in fretta anche perché qualcuno ha già perso troppi anni a negare il cambiamento climatico rendendo così ancora più problematica la situazione».

In vista delle elezioni europee il Wwf ha elaborato il manifesto Mettere le persone e la natura al centro delle nostre politiche e poi elaborato un questionario rivolto ai partiti che si candidano alle elezioni europee, cui le forze di Governo (insieme a Italia viva) hanno però rifiutato di partecipare; gli stessi partiti sono poi stati bocciati dall’analisi condotta dalle principali associazioni ambientaliste europee in base ai voti espressi negli ultimi cinque anni.

Eppure, ad ascoltare i sondaggi, gli italiani sembrano molto attenti alle tematiche ambientali. Secondo una nuova indagine realizzata da Emg different per il Wwf su un campione rappresentativo di 800 italiani, per il 56% gli impegni dei partiti politici sulla tutela dell’ambiente incideranno molto/abbastanza sulla scelta del voto.

Perché allora al Governo ci sono partiti che mettono l’ambiente in fondo alla lista delle priorità? In primis perché gli elettori apprezzano a parole la sostenibilità ambientale, ma non sono messi in grado di comprenderne fino in fondo le implicazioni.

Lo stesso sondaggio commissionato dal Wwf mostra infatti che solo il 45% del campione è a conoscenza del fatto che gli Stati membri dell’Ue hanno concordato l’obiettivo carbonio zero al 2050 puntando sulle energie rinnovabili, mentre solo il 25% del campione dichiara di essere a conoscenza della strategia europea per tutelare entro il 2030 il 30% dei territori e dei mari europei.

«Questi ultimi dati – conclude Di Tizio – devono spingere tutti (istituzioni, partiti, imprese e associazioni) ad un maggior impegno nel campo della divulgazione e della condivisione delle informazioni. Dobbiamo anche contrastare il diffondersi di fake-news sulla transizione ecologica. Specialmente negli ultimi anni stiamo assistendo alla circolazione di notizie false che non hanno alcuna base scientifica e che il più delle volte hanno dietro interessi economici ben definiti».

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