Obiettivi di sviluppo sostenibile: deragliati a metà strada (VIDEO)
L’Onu chiede di accelerare la corsa per raggiungere gli SDG
[11 Luglio 2023]
Ieri, all’Onu a New York, è iniziato l’High-level Political Forum on Sustainable Development (HLPF) che terminerà il 19 luglio e che ha per tema “Accelerating the recovery from the coronavirus disease (COVID-19) and the full implementation of the 2030 Agenda for Sustainable Development at all levels” Un summit organizzato dell’Economic and Social Council (ECOSOC) dell’Onu che punta ad «Affrontare l’urgente necessità di rimettere in carreggiata i 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile (SDG). L’ambizioso insieme di obiettivi per le persone e il pianeta concordati nel 2015 e che è stato fatto deragliare dalla pandemia di C0vid-19 e dall’escalation delle crisi globali finanziarie, climatiche, energetiche, alimentari e umanitarie esacerbate dalle tensioni geopolitiche.
L’HLPF, si svolge a metà del periodo che i paesi di tutto il mondo si dono dati per raggiungere obiettivi e target dell’Agenda 2030 e concentrandosi sui modi per accelerare la ripresa globale, getterà le basi per il vertice SDG previsto per settembre.
Aprendo il lavori dell’HLPF, la presidente dell’ECOSOC, la bulgara Lachezara Stoeva, ha definito il summit come «L’opportunità di creare uno slancio politico per il vertice, oltre a identificare le priorità politiche chiave da affrontare», ma ha ammesso che «I progressi sui 17 obiettivi di sviluppo sostenibile (SDG) sono gravemente deragliati. Segnando il punto medio, speriamo di poter mobilitare l’attenzione.»
Il Forum basa il suo lavoro su due documenti chiave: il “Global Sustainable Development Report” (GSDR) e il “The Sustainable Development Goals Report – Special edition” che presente i progressi post-pandemici compiuti verso il raggiungimento degli (SDG).
Dal “The Sustainable Development Goals Report – Special edition” arriva la conferma che «La pandemia di Covid-19 ha rallentato di decenni i progressi compiuti verso la realizzazione degli SDG e, se le tendenze attuali persistono, entro il 2030, l’incredibile cifra di 575 milioni di persone rimarranno intrappolate nella povertà estrema». Non va meglio sul fronte climatico: «Le temperature globali medie sono già aumentate di circa 1,1° C rispetto ai livelli preindustriali e probabilmente raggiungeranno o supereranno il punto critico di 1,5° C entro il 2035.
Almeno due miliardi di persone vivono ancora senza rifornimenti di acqua potabile gestiti in modo sicuro e rappresentano una grande sfida per l’attuazione dell’SDG 6. Mentre tra il 2010 e il 2020 il numero di persone senza elettricità è sceso da 1,2 miliardi a 733 milioni, il “Tracking SDG 7: The Energy Progress Report” ha avvertito che «Gli sforzi attuali non sono sufficienti per raggiungere l’obiettivo in tempo». ECOSOC, sottolinea che «Parte del problema è il finanziamento. Per raggiungere questi obiettivi, coinvolgere il settore privato e altri nuovi partner sarà la chiave per sbloccare nuovi investimenti. I tempi stanno già cambiando. L’energia verde è ora vista come un settore in crescita che può creare posti di lavoro e aumentare la prosperità. Nel 2022, per la prima volta, gli investimenti in energia verde hanno superato quelli in combustibili fossili.
Mentre la pandemia ha colpito quasi un posto di lavoro su tre nell’industria manifatturiera, secondo l’Onu gli investimenti nell’innovazione dimostrano una notevole resilienza e i budget per la ricerca e lo sviluppo di aziende e governi sono cresciuti. Il boom maggiore c’è stato nei venture capital che sono stati molto attivi in Africa, America Latina e Caraibi.
Dallo sfruttamento dei vantaggi dei robot al potere di influencer come Jane Goodall, Ciara e Yo-Yo Ma. l’Onu e i suoi partner evidenziano una serie di iniziative per mettere in luce il lavoro svolto per aiutare i governi a guidare crescita verde in tutti i settori per realizzare l’SDG 9 , su industria, innovazione e infrastrutture. All’HLPF viene presentato il documento politico “A Global Roadmap for the Just and Inclusive Clean Cooking Transition” di UN-Energy e ci sarà e l’evento Mayors Go Digital che promuove la Global Alliance of Mayors for Digital Cooperation per sfruttare queste tecnologie per uno sviluppo urbano sostenibile e inclusivo.
Infatti, pochi giorni fa, il il segretario generale dell’Onu António Guterres, aveva avvertito che «Le città saranno i “campi di battaglia critici lungo la strada per la realizzazione dell’Agenda 2030. Producendo il 70% delle emissioni globali di gas serra e ospitando metà dell’umanità, le città sono in prima linea per agire mentre le nazioni lavorano per rendere più verdi i territori urbani».
Secondo stime Onu, «Entro 30 anni, oltre i due terzi delle persone preferiranno vivere nelle grandi città, attratte dai vantaggi che offrono. Motori vitali della crescita economica, le città contribuiscono per oltre l’80% al PIL globale». Ma, nel 2020, più di un miliardo di persone – soprattutto in Asia e nell’Africa subsahariana – viveva ancora nelle baraccopoli o in insediamenti informali. Man mano che la popolazione urbana cresce, le baraccopoli si espandono ancora più velocemente. L’SDG 11 mira ad affrontare questi problemi rendendo le città e gli insediamenti umani inclusivi, sicuri, resilienti e sostenibili entro il 2030. Questo significa trovare soluzioni delle quali il forum discuterà, compresa la lude la sostituzione delle baraccopoli e degli alloggi obsoleti con alloggi adeguati, la creazione di sistemi di trasporto economici e affidabili e la garanzia dell’accesso ai servizi essenziali oltre alla creazione di ambienti urbani con ampi spazi pubblici verdi accessibili a tutti.
La Stoeva ha ricordato ai delegati che «Gli SDG possono essere raggiunti solo attraverso solide partnership. Ecco perché l’HLPF ascolterà i rappresentanti della società civile, del settore privato e del mondo accademico. Uno sforzo particolare sarà fatto per includere le voci dei giovani nelle nostre deliberazioni. Abbiamo bisogno della loro saggezza, energia e dedizione per affrontare le sfide che stiamo affrontando».
Parte della sfida è il finanziamento, La Stoeva ha detto che «Dobbiamo includere il settore privato e cercare nuovi modi per finanziare gli Obiettivi. Sono necessari anche nuovi partner I media possono svolgere un ruolo significativo nell’amplificare gli sforzi in corso. Riflettendo la natura interconnessa di tutti gli Obiettivi, l’SDG 17 richiede anche la cooperazione e l’accesso alla scienza, alla tecnologia e all’innovazione, in parte, per garantire che tutte le nazioni possano beneficiare dei nuovi sviluppi».
la presidente dell’ECOSOC ha ribadito che «E’ impossibile tracciare il corso degli SDG a meno che non vengano ricevuti dati solidi dai paesi. Ecco perché le Voluntary National Review (VNR) preparate dai singoli Stati sono al centro dell’implementazione, della revisione e del follow-up degli SDG. Questi rapporti riflettono il ritmo dell’Agenda 2030. Ogni anno evidenziano i progressi, le sfide e gli ostacoli nell’attuazione dell’Agenda».
Il Forum ascolterà 39 Paesi che presenteranno i loro VNR e, per la prima volta in assoluto, lo farà anche l’Unione europea, una decisione che per la Stoeva «E’ un momento di svolta sia per l’Ue che per l’HLPF».
Durante i dieci giorni del Forum, con il suo programma ricco di oltre 200 incontri ufficiali ed eventi collaterali, i partecipanti all’HLPF considereranno l’attuazione accelerata dell’Agenda 2030 in tutti i suoi aspetti, «Questo è l’obiettivo delle nostre deliberazioni di quest’anno, e non dobbiamo perderlo di vista», ha concluso la Stoeva.