Oltre 15mila visitatori all’Earth technology expo, per capire come gestire i rischi naturali
D’Angelis (Ewa): «L’Italia è un hot spot di eventi estremi, serve aumentare l’informazione, la formazione, la sicurezza. È possibile farlo se diventa la priorità che unisce la politica»
[20 Novembre 2023]
Si è chiusa con un grande successo – di contenuti e di pubblico – la terza edizione dell’Earth technolgy expo di Firenze, che per quattro giorni ha animato Fortezza da Basso portando i cittadini a confrontarsi con un tema di crescente attualità: la gestione dei rischi naturali, da quelli legati al cambiamento climatico come alluvioni e ondate di calore fino a incendi, terremoti e frane.
Promossa da dalla Fondazione earth and water agenda (Ewa), insieme Protezione civile, Ispra/Snpa, Corpo nazionale Vigili del fuoco e Anbi, la manifestazione era a ingresso gratuito per aumentare la consapevolezza di questi rischi nel maggior numero possibile di persone.
Un obiettivo pienamente raggiunto, dato che la kermesse si è chiusa con 15mila visitatori, oltre 2mila studenti (provenienti da 23 scuole di 7 province toscane) e 100 incontri organizzati in 4 giorni con 200 tra scienziati, esperti, rappresentanti delle istituzioni, tecnici specializzati, ricercatori, operatori sul campo, impegnati sui problemi e sulle strategie per mitigare i rischi.
«Sono stati quattro giorni – spiega Erasmo D’Angelis, presidente della Fondazione Ewa – che sono serviti a presentare idee, progetti, una gamma di tecnologie made in Italy che devono aumentare la consapevolezza dei rischi legati anche ai cambiamenti climatici che devono spingere un Paese come l’Italia, hot spot di eventi estremi, ad aumentare l’informazione, la formazione, la sicurezza. È possibile farlo, soprattutto se questo diventa la priorità che unisce la politica».
Non a caso protagonista dell’Earth technology expo 2023 è stato il dipartimento nazionale di Protezione civile con la piattaforma IT-Alert, di cui è stata annunciata l’entrata in funzione a febbraio 2024 dal capo dipartimento Fabrizio Curcio e dalla vice Immacolata Postiglione, per la quale è uno strumento in grado di salvaguardare le persone, la loro vita, la sicurezza».
L’Expo è stato caratterizzato workshop affollati, presentazioni e dimostrazioni che hanno messo in mostra progetti virtuosi già operativi in molte regioni italiane. Ma anche satelliti, sensori, robot, droni, intelligenza artificiale, modelli climatici sono frutto della ricca produzione scientifica italiana, come anche la mostra “Looking Beyond. Guardare oltre” frutto della collaborazione tra il ministero degli Affari esteri, l’Agenzia spaziale italiana e Telespazio spa/e-Geos.