Greenpeace, Legambiente e Wwf intervengono sull’ipotesi Metinvest-Danieli

Piombino, dagli ambientalisti 8 condizioni irrinunciabili per un’acciaieria davvero sostenibile

«È essenziale che lo Stato adotti una politica industriale coordinata, che possa integrare e armonizzare le varie iniziative nel settore siderurgico e nelle attività correlate»

[1 Marzo 2024]

Riconvertire il settore siderurgico, secondo anche le recenti indicazioni dell’Unione europea, è sempre più necessario e passa per una transizione energetica rapida, governata e giusta.

Un eventuale progetto di produzione acciaio e laminati a Piombino da parte del gruppo Metinvest-Danieli, a parere di Wwf, Legambiente e Greenpeace deve certamente tener conto della grave crisi occupazionale dell’area, ma anche basarsi su alcune condizioni irrinunciabili per un territorio in questi decenni vessato da installazioni e produzioni molto inquinanti.

Piombino, come Taranto e altri siti industriali, ha infatti già subito le conseguenze di scelte passate e a maggior ragione ogni nuovo progetto deve essere valutato attentamente e l’impatto sul territorio va minimizzato. Per non disattendere le istanze dei cittadini e dei lavoratori.

Le condizioni irrinunciabili secondo le associazioni sono:

Best available technologies (Bat): per considerare il progetto Metinvest-Danieli come veramente green, devono essere adoperate innanzi tutto le migliori tecnologie disponibili per la decarbonizzazione del settore siderurgico e dei suoi processi produttivi in modo dimostrabile e incontrovertibile.

Questo permetterebbe un concreto contributo alla riduzione delle emissioni climalteranti e di quelle inquinanti, in linea con il regolamento europeo Net zero industry act (Nzia), che dovrebbe essere varato definitivamente a breve, e anche una maggiore garanzia di occupazione stabile per i lavoratori.

Non deve essere consentito alcun consumo di suolo vergine o di suolo non compreso nelle aree industriali esistenti. Visto il potenziale impatto che la costruzione di un impianto siderurgico avrà sul territorio e sulla cittadinanza, per una corretta e democratica partecipazione della società civile e delle comunità locali risulta inderogabile indicare con chiarezza il sito interessato e l’estensione territoriale del progetto (mq), specificando se vi fossero alternative al luogo scelto. Solo così l’attività produttiva può diventare parte integrante del territorio.

Assicurare una corretta trasparenza ambientale e sostenibilità dell’impianto, a partire dalla tipologia del processo produttivo: considerati i diversi metodi di produzione dell’acciaio e le differenti implicazioni, è necessario indicare la quantità (ton/anno) di acciaio prodotto e la gestione/logistica delle materie prime di alimentazione e dei possibili scarti/rifiuti in uscita.

  • Materiali in entrata: è fondamentale una valutazione della quantità e tipologia di materiale che è previsto movimentare in entrata (spugna di ferro, rottame, refrattari, ferroleghe, elettrodi).
  • Materiali in uscita: in linea con la strategia europea di economia circolare, è ancor più doveroso indicare quanti rifiuti solidi ci saranno da smaltire (scorie nere, bianche, polveri e scarti), come verranno gestiti e chi se ne occuperà. Qualora il progetto finale sia basato su forno elettrico ad arco (Eaf), è necessario prevedere un parco rottami chiuso, per evitare spolverature e impiegare le migliori tecnologie disponibili (Bat).

Bonifica del sito inquinato di Piombino: il progetto di un’eventuale acciaieria, come quella proposta e presentata come “green” da Metinvest-Danieli, dovrebbe svolgere un ruolo catalizzatore per gli investimenti pubblici finalizzati alla rigenerazione del sito inquinato di Piombino, incluso nel Sistema di interesse nazionale (Sin).

L’impianto di trattamento e riciclo delle scorie dell’acciaieria in progetto può essere utilizzato per riciclare le scorie accumulate nel Sin e contribuire alla riqualificazione delle aree industriali, liberandole da tali materiali. Si chiede che almeno una parte dei circa 900 ettari interessati possa beneficiare di questi investimenti, e si promuova attivamente la bonifica delle aree del Sin che richiedono importanti interventi di risanamento ambientale.

Fabbisogno e fonti energetiche rinnovabili: visto il prezzo in termini d’inquinamento e salute pagato dai cittadini di Piombino alla centrale a olio combustibile di Torre del Sale, ormai dismessa, è fondamentale determinare il fabbisogno energetico dell’impianto indicando quale tipo di energia e in quali proporzioni verrà impiegata nei processi produttivi. Wwf, Legambiente e Greenpeace chiedono il maggior utilizzo possibile di energia rinnovabile attraverso impianti propri e Ppa (contratto di acquisto a lungo termine).

Emissioni climalteranti: dal momento che si chiede l’utilizzo delle Bat e degli standard internazionali ISO 14000, è di essenziale importanza, per una corretta misurazione e riduzione delle emissioni rilasciate dal ciclo produttivo, fornire una stima preventiva dei gas climalteranti liberati in atmosfera relativi ai diversi processi e nel complesso dell’impianto, con particolare trasparenza al mix energetico impiegato.

Emissioni inquinanti: in modo complementare e di parallela importanza al punto precedente, è necessario fornire in maniera puntuale una valutazione delle quantità e delle tipologie previste di emissioni inquinanti che inevitabilmente vengono liberate durante il processo produttivo dell’impianto.

Gestione sostenibile delle risorse idriche: considerate le difficoltà che anche la regione Toscana deve affrontare per la siccità e la scarsità d’acqua provocate anche dalla crisi climatica, è necessario indicare in che modo e in che quantità si vogliono recuperare le acque necessarie per l’attività dell’impianto.

La risorsa idrica deve essere utilizzata con cura e in modo regolato, usando la maggior quantità d’acqua di recupero possibile e massimizzando il riciclo di quella utilizzata negli impianti. Si rileva che, benché si potrebbero adoperare le acque di recupero (reflue) dell’anello detto “Cornia industriale”, tale progetto è da completare e va calibrato con le tempistiche dell’impianto.

Inoltre, se viene portato a termine il progetto di messa in sicurezza idraulica del Sin, saranno disponibili altre grandi quantità di acqua industriale. Inoltre, l’acqua non deve essere prelevata dai pozzi di falda presenti all’interno della Riserva naturale regionale Padule Orti-Bottagone (Zsc-Zps IT5160010), poiché sito parte della Rete natura 2000 e quindi tutelato.

Oggi più che mai è cruciale investire nell’efficienza energetica e rivedere e influenzare i processi di produzione dell’acciaio in maniera del tutto sostenibile, rinnovando impianti obsoleti e creandone di nuovi basati sulle migliori tecnologie.

La realizzazione di progetti industriali significativi come l’acciaieria proposta da Metinvest-Danieli richiede più di semplici iniziative imprenditoriali isolate. È essenziale che lo Stato adotti una politica industriale coordinata, che possa integrare e armonizzare le varie iniziative nel settore siderurgico e nelle attività correlate.

Tale politica dovrebbe fornire sostegno e sicurezza agli investitori, creando una visione complessiva che sia in grado di massimizzare i benefici economici e ambientali per la regione e il Paese nel suo complesso.

di Greenpeace Italia, Legambiente, Wwf Italia