L’azienda: «Alla fine i pozzi in funzione per la captazione del biogas saranno 73»

Piombino, sono «praticamente abbattuti» i cattivi odori provenienti dalla discarica Rimateria

I dati Arpat relativi al monitoraggio dell’idrogeno solforato mostrano i miglioramenti conseguiti negli ultimi mesi, a seguito dei lavori di risanamento

[9 Agosto 2019]

Da tempo le maleodoranze provenienti dalla discarica di Ischia di Crociano gestita da Rimateria sono state poste sotto l’occhio vigile di una centralina Arpat, l’Agenzia regionale per la protezione ambientale della Toscana, per seguirne l’evoluzione del fenomeno. E questi dati mostrano che adesso sono «praticamente abbattuti i cattivi odori, che negli ultimi mesi si sono mantenuti sempre sotto parametri significativi», come riportano dall’azienda segnalando gli esiti del monitoraggio continuo condotto dall’Arpat e riportato sul sito dell’Agenzia.

Il parametro monitorato è quello dell’idrogeno solforato (H2S), che può avere origine naturale (ad esempio nelle zone vulcaniche e geotermiche) o antropica (come nel caso di alcuni processi industriali o di gestione e trattamento dei reflui fognari), per il quale né la normativa europea né quella nazionale stabiliscono valori limite, soglie di allarme e/o valori obiettivo di qualità dell’aria (si parla infatti di disturbo odorigeno). In mancanza di riferimenti normativi è tuttavia prassi consolidata, a livello nazionale ed internazionale, riferirsi ai valori guida indicati dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms): 150 μg/m3 come concentrazione media sulle 24 ore, 100 μg/m3 come media mobile calcolata su 14 giorni, 20 μg/m3 come media mobile calcolata su 90 giorni.

Sotto questo profilo i miglioramenti conseguiti a Ischia di Crociano sono stati puntualmente documentati da Arpat nel corso dei mesi. A gennaio ad esempio la media mobile calcolata su 90 giorni per l’H2S è risultata di 3,00 µg/m3, ovvero circa sette volte meno rispetto al valore guida indicato dall’Oms per il periodo, e a marzo era calata ulteriormente a 1,98 µg/m3. Perché questo trend? Come già argomentato a seguito del sopralluogo condotto all’inizio dell’anno dalle autorità locali, le maleodoranze sono collegate ai lavori di risanamento della discarica: senza i lavori di messa a norma dell’impianto nell’immediato forse tali maleodoranze non ci sarebbero state, ma sarebbe rimasto il problema e tutti i rischi a medio termine legati alla presenza di biogas incontrollato.

«Come Rimateria aveva più volte annunciato – dichiarano dall’azienda – i lavori di captazione del gas avviati nei mesi scorsi con l’efficientamento dei pozzi e la costruzione dei nuovi, tutt’ora in corso, sta dando i risultati programmati. Ne mancano 15 ma ne saranno perforati altri dieci/undici per sostituire quelli che attualmente non funzionano bene. Alla fine i pozzi in funzione per la captazione del biogas saranno 73».

L. A.