Firmato un protocollo d’intesa tra Mite, produttori e ambientalisti
Più cassette di legno nel mercato ittico, contro l’inquinamento da plastica in mare
Rilegno: «Siamo pronti a sostenerlo attraverso la nostra filiera per quanto riguarda le fasi di raccolta e avvio a riciclo»
[15 Febbraio 2022]
Nonostante la retorica plastic free, l’inquinamento marino da plastica continua ad aumentare nel mondo e una parte rilevante del problema – oltre all’abuso e ai mancati conferimenti negli appositi cestini dei prodotti in plastica monouso – è costituito dal comparto della pesca: secondo il Centro comune di ricerca europeo, infatti, i rifiuti legati alla pesca e all’acquacoltura rappresentano il 27% dei rifiuti marini.
Per questo sono così importanti gli interventi per migliorare la sostenibilità della filiera, e in questo contesto s’inserisce il protocollo d’intesa per l’uso degli imballaggi (cassette) di legno nel mercato ittico, recentemente firmato dal ministero della Transizione ecologica (Mite) insieme a FederlegnoArredo, Alleanza delle cooperative italiane pesca e l’associazione ambientalista Marevivo.
«Si tratta di una delle iniziative assunte dal Mite in attuazione degli impegni della presidenza italiana del G20 sulla lotta al Plastic marine litter – spiega dal ministero la dirigente Laura D’Aprile – I risultati della sperimentazione consentiranno di acquisire dati ed informazioni utili per lo sviluppo di nuove filiere circolari. La cooperazione tra tutti gli attori del sistema è la strada vincente per sostenere e garantire modelli sostenibili di produzione e di consumo».
L’obiettivo del protocollo d’intesa è appunto quello di sperimentare e implementare – anche attraverso iniziative sul territorio di sensibilizzazione e promozione – l’adozione di imballaggi a basso impatto ambientale per contribuire a ridurre la plastica in mare.
«In questo scenario, la cassetta di legno si pone come alternativa sostenibile, anche per i prodotti ittici – argomenta spiega Cosimo Messina, vicepresidente di Assoimballaggi di FederlegnoArredo – Come produttori di imballaggi in legno affianchiamo da sempre la filiera agroalimentare italiana, i cui prodotti vanno valorizzati al meglio. Lo facciamo attraverso l’utilizzo di imballaggi in legno che preservano qualità e integrità del cibo, grazie alla naturale azione regolatrice del legno stesso che fa traspirare il prodotto senza l’uso di additivi o sostanze chimiche».
La cassetta di legno si pone dunque come alternativa per un imballaggio sostenibile anche dei prodotti ittici, così come lo è da tempo per i prodotti ortofrutticoli, potendo far leva – non da ultimo – su una filiera del riciclo già ben avviata, in grado di gestire gli imballaggi in ottica circolare.
Le cassette in legno rappresentano infatti un imballaggio riciclabile al 100%: da quasi 25 anni ormai, le cassette a fine vita (così come gli altri imballaggi in legno) vengono infatti recuperate e avviate a riciclo tramite la filiera gestita dal consorzio Rilegno: solo nel 2020 Rilegno ha raccolto e riciclato 1.841.000 tonnellate di legno, pari al 64% di tutti gli imballaggi di questo tipo immessi al consumo, trasformandoli per il 95% in pannelli per realizzare mobili e permettendo così di evitare l’emissione in atmosfera di 1,9 milioni di tonnellate di CO2.
«Siamo dunque soddisfatti per la firma di questo protocollo – conclude il presidente di Rilegno, Nicola Semeraro – che mira all’adozione di imballaggi a basso impatto ambientale nei mercati ittici di tutto il Paese e siamo pronti a sostenerlo attraverso la nostra filiera per quanto riguarda le fasi di raccolta e avvio a riciclo».