Rimateria, Arpat conferma: a Piombino livelli di idrogeno solforato «molto contenuti»

Tra giugno e agosto 62 superamenti del valore di soglia di disturbo olfattivo, ma il 70% dei valori di H2S registrati sono inferiori a 1 μg/m3: 150 volte in meno rispetto al valore guida fissato dall’Oms

[20 Settembre 2019]

A inizio agosto Rimateria, l’azienda che a Piombino gestisce il sito di discarica a Ischia di Crociano, parlava di cattivi odori provenienti dall’impianto «praticamente abbattuti», citando a supporto le ultime rilevazioni Arpat; oggi è direttamente l’Agenzia regionale per la protezione ambientale della Toscana a fornire i risultati del monitoraggio sull’idrogeno solforato (H2S) effettuato da maggio ad agosto mediante un mezzo mobile posizionato in località Montegemoli, confermando livelli di concentrazione «generalmente molto contenuti».

L’idrogeno solforato è gas incolore e una delle più diffuse sostanze odorigene emesse dai rifiuti in condizioni anaerobiche: dall’odore caratteristico di uova marce, è la causa principale delle maleodoranze percepite attorno a Ischia di Crociano. La normativa in materia di qualità dell’aria, come ricordano dall’Arpat, non prevede alcun valore limite per questo inquinante; sul breve termine fa dunque fede il valore guida dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) per la valutazione dei livelli di concentrazione in atmosfera rispetto alla tutela della salute (150 μg/m3 come media sulle 24 ore), mentre la soglia di riferimento indicata dall’Oms per il disturbo olfattivo è di 7 μg/m3 su un tempo di mediazione di 30 minuti.

Da oltre un anno (agosto 2018) Arpat effettua campagne di monitoraggio per le maleodoranze presenti nell’area e collegate all’impianto Rimateria, tutte effettuate con lo stesso mezzo mobile (qui e qui i risultati divulgati dall’Agenzia), e come già accennato tra giugno e agosto 2019 i livelli di concentrazione dell’H2S rilevati presso la stazione di Montegemoli «sono stati generalmente molto contenuti, 70% dei valori registrati sono inferiori a 1 μg/m3», ovvero 150 volte in meno rispetto al già citato valore guida fissato dall’Oms. Ciò non significa comunque che non ci siano stati disturbi olfattivi, anche se limitati: «nel corso della campagna sono stati registrati 62 superamenti del valore di soglia di disturbo olfattivo tali da creare fenomeni di cattivi odori (3,1% del periodo)», come mostra il grafico riportato in pagina che rappresenta l’andamento del valore della concentrazione massima giornaliera di idrogeno solforato dal 22 maggio al 16 agosto.

Il monitoraggio condotto dall’Arpat ha mostrato risultati in miglioramento nel corso dei mesi: a gennaio ad esempio la media mobile calcolata su 90 giorni per l’H2S è risultata di 3,00 µg/m3, ovvero circa sette volte meno rispetto al valore guida indicato dall’Oms per il periodo, e a marzo era calata ulteriormente a 1,98 µg/m3. Perché questo trend? Come già argomentato a seguito del sopralluogo condotto all’inizio dell’anno dalle autorità locali, le maleodoranze sono collegate ai lavori di risanamento della discarica: senza i lavori di messa a norma dell’impianto nell’immediato forse tali maleodoranze non ci sarebbero state, ma sarebbe rimasto il problema e tutti i rischi a medio termine legati alla presenza di biogas incontrollato.

Per lo stesso motivo l’azienda ha annunciato a inizio settembre la ripresa dei lavori (a partire dal 16/9) per la costruzione dei nuovi 22 pozzi di captazione del biogas prodotto nella discarica di Ischia di Crociano: le operazioni dovrebbero concludersi nell’arco di venti giorni. Si tratta di lavori necessari per una drastica riduzione dei disagi odorigeni causati dalla parte più vecchia della discarica, che potranno però verificarsi durante l’attività di cantiere.

Per approfondimenti:

L. A.