Rinnovabili, la direttiva europea Red III è in Gazzetta ufficiale per accelerare i nuovi impianti

Entrerà in vigore il 20 novembre e gli Stati membri, compresa l’Italia, sono chiamati a recepirla entro il 21 maggio 2025

[2 Novembre 2023]

Dopo l’approvazione definitiva da parte del Consiglio Ue all’inizio di ottobre, la nuova direttiva europea sulle energie rinnovabili – la 2023/2413, cosiddetta Red III – è stata pubblicata sulla Gazzetta ufficiale ed entrerà in vigore il 20 novembre.

La direttiva impone un obiettivo vincolante, ovvero di coprire con fonti rinnovabili, entro il 2030, almeno il 42,5% del consumo energetico totale dell’Ue; in linea con gli obiettivi RePowerEu si incoraggia inoltre gli Stati membri ad arrivare almeno al 45%, seppur quest’ultima indicazione non sia vincolante.

Si tratta comunque di raddoppiare l’attuale contributo delle rinnovabili nel mix energetico europeo (nel 2021 al 21,8% in Ue, 19% in Italia), sebbene molti Paesi del Vecchio continente siano già assai avanti (Islanda 85,8%, Norvegia 74,1%, Svezia 62,6%, Finlandia 43,1%, Lettonia 42,1%, Albania 41,4%, etc).

Per avere una base giuridica comune, gli Stati membri – compresa dunque l’Italia – dovranno recepire la direttiva all’interno delle legislazione nazionale non oltre il 21 maggio del 2025, ma anche prima di allora vengono indicati molti obiettivi di rilievo.

Innanzitutto entro il 21 febbraio 2024 gli Stati membri sono chiamati a considerare gli impianti rinnovabili come di “interesse pubblico prevalente”, in modo da semplificare e abbreviare le procedure amministrative di rilascio delle relative autorizzazioni.

In particolare, entro il 21 febbraio 2026 dovranno essere definite le cosiddette “aree di accelerazione”, entro le quali le procedure di autorizzazione per gli impianti rinnovabili non durino più di 12 mesi (due anni per le rinnovabili offshore), mentre al di fuori di tali aree le tempistiche potranno dilungarsi fino a due anni (tre per i progetti offshore).

Si tratta di un obiettivo particolarmente sfidante per l’Italia, dove in media per concludere un iter autorizzativo per gli impianti rinnovabili occorrono circa 7 anni; un ritmo lentissimo per il nostro Paese, chiamato a installare approssimativamente 12 GW l’anno di nuovi impianti per rispettare gli obiettivi europei, mentre nei primi nove mesi del 2023 sono entrati in esercizio nuovi impianti rinnovabili per appena 3 GW.