Celebrata a Key energy la XII edizione del riconoscimento dedicato a Giuseppe Pasqualicchio
Rinnovabili, va a greenreport il premio giornalistico Anev “Energia del vento”
L’eolico corre in Europa ma in Italia resta il problema delle aree idonee. Togni: «Avere chiarezza e trasparenza consentirebbe tempi certi»
[1 Marzo 2024]
Nella seconda giornata di Key energy, la più importante fiera italiana e del Mediterraneo sulla transizione energetica che si chiude oggi a Rimini, l’Associazione nazionale energia del vento (Anev) ha celebrato la XII edizione del premio giornalistico “Energia del vento”, dedicato alla memoria di Giuseppe Pasqualicchio in qualità di pioniere dell’eolico con la sua Lucky Wind.
La cerimonia ha visto la premiazione di Sara Deganello de Il Sole 24 ore, per la categoria carta stampata; Camilla Varriale (Under 20); Maria Mocciaro (Fotografia); IngegneriaItalia (Brevi video); Alessandra di Giulio (Illustrazioni); Luca Mazzà di Rai 3, (Tv); Tiziana Guerrisi de La nuova ecologia (Radio); Luca Aterini di greenreport.it (Web).
All’articolo Più eolico (anche) in Toscana contro la crisi climatica, che è valso il riconoscimento al direttore responsabile del nostro quotidiano, è andato il primo premio. Un bis di quanto già accaduto nel 2018, quando il medesimo premio giornalistico Anev arrivò nella categoria Under 30, che si aggiunge al premio nazionale “Giornalisti per la sostenibilità” (2019) e al recente ingresso tra i GreenHeroes di Alessandro Gassmann e Kyoto club.
«È un incredibile onore ricevere per la seconda volta il premio giornalistico Anev – commenta Aterini – Ringrazio di cuore la Lucky Wind, il presidente Simone Togni e l’intera associazione. L’articolo che è valso questo riconoscimento si concentra sulla necessità di superare le sindromi Nimby e Nimto che frenano lo sviluppo sostenibile e l’installazione di nuovi impianti rinnovabili in tutta Italia, Toscana compresa. Per farlo è indispensabile il contributo di un’informazione ambientale di qualità».
Un tema che riguarda molto da vicino l’energia eolica, soprattutto nel nostro Paese. Le statistiche appena aggiornate da WindEurope mostrano che nell’ultimo anno in Italia sono entrati in esercizio soli 525 MW di eolico onshore e 0 di offshore (a fronte di complessivi +3,9 GW in Germania, +1,9 GW in Svezia, +1,7 GW in Francia, +1,2 GW in Finlandia, +1,1 GW in Polonia, +764 MW in Spagna, +543 MW in Grecia), portando l’energia del vento a coprire l’8% della domanda elettrica (quando la Grecia è al 20% e la Danimarca al 56%). E nel 2024 andrà forse peggio, perché in Italia secondo le stime WindEurope entreranno in esercizio soli 400 MW.
«Lo sviluppo dell’eolico – spiega il presidente Anev, Simone Togni – passa da una ulteriore opera di semplificazione che determini, una volta per tutte, dei criteri univoci e chiari delle aree dove non si possono realizzare gli impianti lasciando tutte le altre come idonee ad accogliere le infrastrutture energetiche rinnovabili. Avere chiarezza e trasparenza infatti consentirebbe tempi certi e una maggiore efficienza dei procedimenti, elementi necessari a raggiungere gli obiettivi nazionali».
In particolare, a Key energy si è parlato della necessità di snellire la procedura autorizzativa per gli impianti eolici al fine di dare una spinta al raggiungimento degli obiettivi Pniec, di istituire una Cabina di regia presso la presidenza del Consiglio dei ministri, prevedere dei meccanismi di supporto e di sostegno al comparto, istituire strumenti specifici per lo sviluppo dei Ppa (Power purchase agreement), modificare e aggiornare l’allegato II del Dm 10-9-2010 “Linee guida per l’autorizzazione degli impianti alimentati da fonti rinnovabili”, per permettere un più corretto inserimento nel territorio degli impianti e una procedura più chiara per tutti.
Dal ministero dell’Ambiente, intervenuto ai lavori col capo dipartimento Federico Boschi, sono arrivate alcune aperture. In particolare, Boschi afferma che i decreti Fer 2 e Fer X coi nuovi incentivi stanno per arrivare; il primo con un adeguamento all’inflazione, come richiesto da Anev, mentre nel secondo il meccanismo di individuazione della tariffa impiegherà degli indici in grado di seguire l’evoluzione tecnologica e impiantistica del comparto eolico.