L’iniziativa è promossa e pubblicata dal magazine Il BO Live dell’Università di Padova
Ritorno al futuro, il nuovo podcast di economia ecologica
Ci sono limiti biofisici imposti a tutte le attività economiche: dovendo usare materia ed energia, sono necessariamente sottoposte alle leggi della termodinamica
[15 Dicembre 2022]
Se ci chiedessero di descrivere il futuro che ci attende, quali parole useremmo e quali stati d’animo proveremmo? D’istinto, si potrebbe pensare ai problemi più imminenti (per noi europei) come la crisi energetica, l’inflazione crescente e la guerra russo-ucraina. Uno sguardo più lungimirante ci porterebbe a vedere all’orizzonte questioni non meno importanti, come il cambiamento climatico, la crescente diseguaglianza tra ricchi e poveri, e la perdita di biodiversità.
Di fronte a tali emergenze è facile farsi prendere dalla paura e dallo sconforto. Ma queste emozioni non ci serviranno per capire come siano legate queste questioni né come intervenire per cambiare il corso degli eventi. Per immaginare il futuro è necessario volgere lo sguardo verso il passato, e in particolare verso la storia recente che ha caratterizzato la nascita e lo sviluppo dell’economia ecologica, quale vera e propria corrente di pensiero e di azione, in contrapposizione con l’economia mainstream di stampo neoliberista.
Ma cosa caratterizza l’economia ecologica? Su quali fondamenti teorici si basa e verso quali proposte pratiche ci indirizza? Come può aiutarci a trovare soluzioni per costruire un futuro migliore per noi e per le generazioni future? Il podcast “Ritorno al futuro: discorsi intorno all’economia ecologica”, promosso e pubblicato dal magazine Il BO Live dell’Università di Padova e nato dalla collaborazione tra Sofia Belardinelli e Tiziano Distefano, è composto da 15 interviste di circa venti minuti l’una, corredate da un articolo (sia in italiano sia in inglese) e da una vignetta della fumettista Lorenza Luzzati. La serie ripercorre le tappe principali dal 1971 – anno di nascita dell’economia ecologica, inaugurata dal libro del fondatore Georgescu-Roegen “The entropy law and the economic processes” – fino ai giorni nostri, attraverso le voci dei/delle maggiori esponenti e studiosi/e di questa disciplina.
La serie si apre con l’intervista all’ultimo allievo di Georgescu-Roegen, Kozo Mayumi, il quale ne ricorda il pensiero e i contributi: primo tra tutti, il riconoscimento dei limiti biofisici imposti a tutte le attività economiche che, dovendo usare materia ed energia, sono necessariamente sottoposte alle leggi della termodinamica. Se la prima legge ci insegna che nulla si crea, nulla si distrugge, la seconda (detta entropia) è ancora più importante in economia, perché impone un limite alla hybris iperproduttiva della società capitalistica. Infatti, ogni processo economico dissipa inevitabilmente energia e materia sotto forma di scorie e rifiuti, e sfrutta risorse che non potranno essere nuovamente utilizzate dalle generazioni future (ad esempio, le fonti fossili).
Nelle successive interviste, vengono approfonditi i presupposti filosofici dell’economia ecologica ed esposte le conseguenze in termini di azione politica. Ricordiamo, ad esempio, come il riconoscimento della incommensurabiltà dei valori – ossia l’impossibilità di ridurre la pluralità del reale ad un’unica unità di misura monetaria, cioè i prezzi – ci spinga a rifiutare l’applicazione del sistema di mercato come strumento neutrale atto a risolvere ogni problema sociale. Ancora, l’economia ecologica è legata a doppio filo con i concetti di complessità e pluralità, secondo cui esistono diversi modi di interpretare il mondo, compatibili e legittimi, ma non riducibili in un’unica posizione.
Questi punti, oltre a rovesciare il paradigma economico dominante, ci portano a prendere posizione anche dal punto di vista politico rifiutando l’idea che esista un’unica soluzione (tecnologica) o che i problemi sociali siano separati da quelli ambientali.
Per chiudere, abbiamo dedicato l’ultimo episodio al ricordo dell’economista Herman Daly, che ha speso tutta la vita nello sforzo di conciliare l’etica e l’economia attraverso un nuovo immaginario del mondo, condiviso e collettivo, che ci permetta di superare l’attuale modello fondato su una visione dell’uomo limitata e limitante: non siamo individui isolati ed egoisti, ma siamo capaci di grandi imprese collettive, oggi più che mai necessarie per affrontare le grandi sfide del futuro prossimo.
L’economia ecologica è stata, fin dalla sua nascita, una disciplina eterodossa, animata da studiosi e pensatori che, intravedendo i limiti del sistema sociale ed economico dominante, hanno avuto il coraggio di metterne in discussione i principi e di proporre alternative.
Se ti interessa sviluppare una visione più ampia del mondo e contribuire attivamente alla costruzione di un futuro comune migliore, puoi iniziare ascoltando il podcast di economia ecologica Ritorno al futuro.