Terna, nei primi 10 mesi del 2023 entrati in esercizio 4,4 GW di nuovi impianti rinnovabili
Per traguardare gli obiettivi europei al 2030 il dato dovrebbe raggiungere i +12 GW l’anno
[20 Novembre 2023]
Continua ad essere troppo lento il ritmo della transizione energetica italiana, con Terna – la società che gestisce la rete elettrica nazionale – a documentare come nei primi 10 mesi dell’anno siano entrati in esercizio solo 4,4 GW di nuovi impianti.
Si tratta pur sempre di un valore superiore di circa 2 GW (+88%) rispetto allo stesso periodo del 2022, ma ampiamente insufficiente: per traguardare gli obiettivi europei di decarbonizzazione al 2030, come ricordato pochi giorni fa anche dall’associazione confindustriale Elettricità futura, servono almeno 12 GW di nuovi impianti rinnovabili all’anno.
Quantomeno prosegue la ripresa della produzione di energia rinnovabile contestualmente al calo di quella da fonti fossili – in particolare carbone –, che complessivamente stanno portando a un temporaneo calo delle emissioni.
Nel mese di ottobre la domanda di elettricità in Italia è stata pari a 25,8 miliardi di kWh, +4,2% rispetto a ottobre 2022, raggiunta con un giorno lavorativo in più (22 invece di 21) e una temperatura media che ha superato di ben 2,7°C la media di lungo periodo, battendo il record già registrato a ottobre dello scorso anno.
Rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, l’indice Imcei elaborato da Terna, che prende in esame i consumi industriali di circa 1.000 imprese “energivore”, registra un calo del 3,3%. Variazioni positive nei comparti dei mezzi di trasporto, cemento, calce e gesso e alimentari; in calo i metalli non ferrosi, siderurgia, cartaria, ceramiche e vetrarie, chimica.
Complessivamente, nei primi dieci mesi del 2023 la richiesta cumulata di energia elettrica in Italia è in calo del 3,2% rispetto allo stesso periodo del 2022; segno meno anche per l’indice Imcei, che da gennaio a ottobre fa registrare un -4,6%.
Lo scorso mese le fonti rinnovabili hanno prodotto complessivamente 9,2 miliardi di kWh, coprendo il 35,6% della domanda elettrica (contro il 27,5% di ottobre 2022). Prosegue rispetto allo scorso anno il recupero della produzione da fonte idrica rinnovabile (+87,2%); in aumento anche la fonte eolica (+72,7%), fotovoltaica (+9,2%) e geotermica (+1,1%). In flessione la produzione da fonte termica (-17,3%), con in particolare un calo del 74% del carbone anche a valle della conclusione del programma di massimizzazione legato alla crisi energetica.