Realizzata da volontari provenienti da tutto il mondo e dalla comunità di Jaureguiberry
In Uruguay la prima scuola pubblica 100% sostenibile dell’America Latina (VIDEO)
Si chiama Nave Tierra ed è costruita con penumatici, bottiglie, cartoni, lattine e coperte
[5 Ottobre 2016]
E’ stata addirittura la Presidenza della República Oriental del Uruguay ha dare per prima la notizia della costruzione della Escuela sustentable de Jaureguiberry, dove studieranno 100 alunni, al posto di una scuola rurale per 40 bambini. Per costruirla nel paesino balneare di Jaureguiberry de Canelones, a 80 km dalla capitale Montevideo, ci sono voluti solo tre mesi e l’utilizzo di 2.000 pneumatici, 5.000 bottiglie di vetro, 2.000 metri quadri di cartone, 8.000 lattine di alluminio ma anche coperte. L’edificio è stato costruito per il 60% di materiali riciclati, il restante 40% è costituito da materiali tradizionali. L’energia arriva da pannelli fotovoltaici e micro-eolico. Oltre ad essere energeticamente autonoma, Nave Tierra produce anche cibo biologico e utilizza l’acqua piovana sia per il consumo umano che per i servizi igienici.
Finora l’escuela rural N° 294 de Jaureguiberry, istituita nel 2010, era ospitata in una casa della zona una casa de la zona e la nuova scuola 100% sostenibile di 270 m2, che è stata chiamata Nave Tierra, è stata realizzata grazie al lavoro volontario della Tagma, una Ong uruguaya di tecnici e professionisti che lavorano volontariamente per costruire edifici sostenibili, e di Earthship Biotecture, l’impresa creata dall’architetto statunitense Michael Reynolds che da 45 anni si dedica alla costruzione di case auto-sostenibili, mentre la multinazionale Unilever ha donato 7 milioni di pesos per permettere di completare l’opera. A Earthship Biotecture sottolineano: «Lavoriamo fianco a fianco con la comunità di Jaureguiberry per far diventare realtà questo progetto. Bambini, famiglie e maestre della scuola, insieme ai vicini e alle organizzazioni locali hanno lavorato insieme per costruire questa storia».
Per costruire questa scuola sono arrivati in Uruguay volontari da Londra, dalla Malaysia, dagli Usa, dal Canada e da un po’ tutta l’America Latina e il governo di sinistra dell’Uruguay la considera «Un atto rivoluzionario». Alla fine alla costruzione della scuola Nave Tierra hanno partecipato 200 persone provenienti da una trentina di Paesi. Inoltre l’edificio è diventato un’attrattiva turistica, con visite guidate per vedere come si evolveva quest’opera così singolare per il Sud America. A febbraio Durante la costruzione della scuola è stata organizzata anche un’Academia Earthship che ha coinvolto 100 studenti di tutto il mondo che hanno studiato il metodo costruttivo di Nave Tierra
Il ministero della casa e dell’ambiente uruguayano aveva dato subito il permesso per costruire l’Escuela sustentable de Jaureguiberry, che è divisa in tre grandi sale che è visibile dalla Ruta Interbalnearia. Il Consejo de Educación Inicial y Primaria (Ceip) sta costruendo accanto alla nuova scuola sostenibile una cucina, un corridoio e la direzione. Irupé Buzzetti, direttice del Ceip, ha detto che «Questo progetto è uno specchio nel quale dovremo guardarci tutti. Per noi è una sfida, come professionisti dell’educazione ed è una sfida per il Paese poter contare su una scuola di questo tipo».
I volontari di Tagma concludono: «Attuiamo il progetto nella convinzione che il lavoro di squadra di diversi protagonisti della società, in cerca di un fine comune attraverso l’impegno per l’educazione e di un nuovo significato della relazione tra l’uomo e l’ambiente, renderà possibile la concretizzazione di una forma di vita più sostenibile per tutti».