Woke Capitalism contro regole ESG, i repubblicani Usa sul piede di guerra
Ai repubblicani non piace l’Environmental, Social and Governance che piace sempre di più alle imprese
[4 Gennaio 2023]
Nel 2023 i repubblicani statunitensi avvieranno la campagna elettorale per la riconquista della Casa Bianca con una stenua difesa del “Woke capitalism” delle regole della Environmental, Social and Governance (ESG) e climatica per le società nel mirino perché distoglierebbero i gestori patrimoniali dai loro doveri nei confronti degli investitori e potrebbero persino costituire una collusione illegale, che detto da un Partito in mano ai lobbisti di ogni risma è anche umoristico.
Come fa notare la giornalista di Inside Climate News Marianne Lavelle, «E’ passato solo un decennio da quando gli attivisti per il clima hanno lanciato campagne per convincere le istituzioni finanziarie e i gestori di denaro che i dollari pompati nell’industria dei combustibili fossili rappresentavano un rischio sia per il pianeta che per i portafogli degli investitori. Questo sforzo ha avuto un certo successo ma resta un lavoro in corso. Tutta Wall Street ora parla di principi ambientali, sociali e di governance (ESG) negli investimenti, e questo è un problema. Le affermazioni di un impegno nei confronti di questa filosofia sono onnipresenti tra le società e i fondi di investimento, e gli investitori devono capire quali dichiarazioni equivalgono a semplice greenwashing. Solo nell’ultimo anno watchdogs del governo si sono mossi per stabilire standard su ciò che le companies devono rivelare sui rischi climatici».
La cosa ha immediatamente preoccupato i repubblicani che, prima che le regole vengano stabilite, sono partiti lancia in resta contro gli ESG e per il 2023 si stanno preparando a un’offensiva su più fronti contro Wall Street, le corporation americane e le autorità di regolamentazione finanziaria statunitensi che presterebbero troppa attenzione alle preoccupazioni ambientali e non abbastanza a fare soldi.
E’ quello che il governatore della Florida Ron DeSantis, il più quotato sfidante di Donald Trump alle primarie repubblicane per tentare la riconquista della Casa Bianca, chiama “Woke capitalism”, il capitalismo risvegliato. A dicembre il “moderato” DeSantis ha annunciato che stava ritirando tutti i fondi del Tesoro dello Stato della Florida – circa 2 miliardi di dollari – che erano stati investiti con BlackRock, la società di Wall Street che lavora alla diffusione degli ESG. Quando nell’agosto 2022 iniziò la sua campagna anti-ESG, con una discreta faccia tosta populista DeSantis affermò che «Stiamo riaffermando l’autorità della governance repubblicana rispetto al dominio della corporation e stiamo dando la priorità alla sicurezza finanziaria del popolo della Florida rispetto alle nozioni stravaganti di un domani utopico».
E i repubblicani si stanno preparando a fare molto più chiasso sugli ESG, utilizzando le nuove basi istituzionali che hanno conquistato nelle elezioni di midterm del 2022. A partire dalla maggioranza conquistata alla Camera dei rappresentanti, dove il deputato che dovrebbe dirigere la commissione per i servizi finanziari, Patrick McHenry della North Carolina, vuole uno stretto controllo ella Securities and Exchange Commission (SEC) e delle sue proposte di regole di divulgazione del rischio climatico, che ha definito «Parte di un’agenda sociale di estrema sinistra». I procuratori generali dgli Stati a guida repubblicana hanno segnalato la loro disponibilità ad andare in tribunale per contestare sia la SEC che le politiche ESG aziendali e di Wall Street. In particolare, in una lettera inviata a BlackRock nel 2022 la accusano del fatto che le sue attività con gruppi per le emissioni net zero hanno sollevato preoccupazioni antitrust. L’American Legislative Exchange Council (ALEC), un’associazione di legislatori statali che ottiene la maggior parte dei suoi finanziamenti da grandi imprese e fondazioni di destra, sta spingendo per far passare leggi che impediscano ai fondi pensione statali di prendere in considerazione nelle loro decisioni di investimento i fattori sociali e ambientali.
Ma l’offensiva repubblicana potrebbe non avere successo: secondo una ricerca del fondo comune di investimento Morningstar, il movimento ESG si è così esteso ed è diventato così influente che il 90% delle imprese Usa dice di avere già o che sta sviluppando una strategia formale per gestire le pratiche ambientali, sociali e di governance aziendale. Ma la Lavelle avverte che «La politicizzazione degli ESG potrebbe renderli qualcosa come libri di testo scolastici, indossare le mascherine e farsi i vaccini Covid. Un punto in cui gli investitori si trovano sulla linea di divisione politica della nazione – e in larga misura, di quella dello Sato in cui vivono – potrebbe determinare se i loro risparmi sono esposti ai rischi del cambiamento climatico o alle opportunità della transizione verso l’energia pulita».
Per Gregory Wetstone, presidente e CEO dell’American Council on Renewable Energy, «Questo è chiaramente uno sforzo bizzarro per aprire un nuovo fronte nelle guerre culturali, ed è davvero in contrasto con il modo in cui funzionano il mercato e i fondamenti del capitalismo. Stanno sacrificando il benessere finanziario di altre persone per la loro agenda politica».
I politci statunitensi hanno cominciato a interessarsi degli ESG e degli investimenti sostenibili quando hanno capito che da fenomeno di nicchia stavano diventando mainstream. Lo spartiacque è stato il 2021 quando gli investimenti in fondi comuni di investimento incentrati su ESG e fondi negoziati in borsa sono aumentati del 53% a 2,7 trilioni di dollari. Un trend che è rallentato drasticamente nel 2022 con la flessione del mercato, ma il monitoraggio di Morningstar ha dimostrato che entro il terzo trimestre i fondi ESG stavano rimbalzando molto più rapidamente rispetto al resto del mercato dei fondi. Bloomberg Intelligence prevede che, «Anche tenendo conto del recente rallentamento, gli asset ESG in gestione cresceranno fino a 50 trilioni di dollari entro il 2025 e rappresenteranno un terzo di tutti gli asset in gestione.
Ma non è tutto oro quel che luccica e alcune società e gestori patrimoniali sono accusati di false dichiarazioni agli investitori, mentre gli imprenditori devono districarsi tra le diverse definizioni di ESG. BlackRock è diventato il bersaglio preferito dei repubblicani anti-ESG, ma anche alcuni ambientalisti criticano l’approccio dell’asset management company: alcuni fondi per la transizione energetica di BlackRock possono investire in compagnie dei combustibili fossili e il presidente e amministratore delegato dell’azienda, Laurence Fink ,favorisce l’impegno all’interno delle società di combustibili fossili piuttosto che il disinvestimento.
Secondo un recente sondaggio di PriceWaterhouseCoopers, «Oltre il 70% degli investitori istituzionali ritiene che sia necessaria una standardizzazione e requisiti ESG e normativi più rigorosi». Ma i repubblicani hanno nel mirino la prima proposta di regolamento sulla divulgazione del rischio climatico per le società quotate in borsa negli Usa – in attesa davanti alla SEC – non appena prenderanno il controllo della Camera dei rappresentanti. McHenry ha criticato duramente la proposta della SEC che cercherebbe di stabilire rapporti «coerenti, comparabili e affidabili» per le emissioni di gas serra. Le imprese dovrebbero anche fornire informazioni agli investitori su come i rischi legati al clima potrebbero modellare le loro strategie e prospettive di business. Anche se McHenry non si dichiara un negazionista climatico e vede il cambiamento climatico come una vera minaccia per le comunità, non pensa che sia compito della SEC definire la politica climatica: «La SEC dovrebbe concentrarsi sulla sua missione principale: proteggere gli investitori; mantenere mercati equi, ordinati ed efficienti e facilitare la formazione del capitale».
Assunta la presidenza delle commissioni della Camera, i repubblicani saranno in grado di esercitare pressioni sulle autorità di regolamentazione e sulle società di investimento, nonché di raccontare che gli ESG hanno danneggiato i piccoli investitori. Ma i Democratici mantengono il controllo del Senato e i repubblicani non avranno il potere al Congresso di far deragliare il piano della SEC per imporre standard sulla divulgazione del rischio climatico. Un lavoro sporco che potrebbero accollarsi i procuratori generali degli Stati Usa repubblicani che sono pronti a portare la SEC in tribunale una volta che le regole saranno approvate. Il procuratore generale della West Virginia Patrick Morrisey, che l’anno scorso ha ottenuto una sentenza della Corte Suprema (a maggioranza repubblicana) che limita il potere dell’Environment protection agency (EPA) di regolare le emissioni di gas serra, ha affermato che «Gli stessi principi legali dovrebbero limitare l’azione climatica della SEC». I procuratori generali si stanno anche concentrando su quelle che, secondo loro, sono le preoccupazioni antitrust sollevate dalle società di investimento che partecipano a coalizioni come Net Zero Asset Managers, un gruppo formato nel 2020 per sostenere la spinta globale a ridurre a zero le emissioni di carbonio entro il 2050. Secondo i procuratori repubblicani «Tali sforzi stanno impedendo ad alcune industrie, principalmente del carbone, di ottenere finanziamenti».
Intervenendo a un forum ESG organizzato a dicembre dalla National Association of Attorneys General il procuratore generale del Tennessee, Jonathan Skrmetti,ha detto che «Se c’è collusione tra un’ampia porzione del settore finanziario tale che il finanziamento è disponibile solo per alcuni settori preferiti, o se c’è il voto per procura che si muove in una direzione che è funzionalmente regolamentata, questo vuol dire che le persone con soldi decidono come sarà il mondo. E questa è l’oligarchia». Ai repubblicani, è noto, i ricchi e gli straricchi piacciono molto, ma solo se la pensano come loro.
E le pressioni stanno avendo un g<qualche effetto. Vanguard, più grande gestore di fondi comuni di investimento del mondo, ha dichiarato che avrebbe lasciato la coalizione Net Zero «Per chiarire che Vanguard parla in modo indipendente su questioni importanti per i nostri investitori». Pochi giorni prima i procuratori generali repubblicani avevano presentato un’opposizione alla domanda di Vanguard alle autorità di regolamentazione statunitensi di poter espandere le sue partecipazioni nei servizi di pubblica utilità.
Oltre alla Florida, altri 5 Stati a guida repubblicana hanno ritirato i loro fondi del Tesoro da BlackRock per preoccupazioni sugli ESG. Per BlackRock, 3 miliardi di dollari sul patrimonio di 7,9 trilioni di dollari gestito. E queste decisioni potrebbero diffondersi con la campagna di ALEC per modificare le leggi statali per impedire ai fondi pensione statali di prendere in considerazione i fattori ESG negli investimenti. Secondo Kris Kobach, il procuratore generale repubblicano del Kansas, «Nel 2023, almeno 25 legislature statali, forse di più, prenderanno in considerazione i voti sui progetti di legge ESG. Questo è probabilmente uno degli argomenti più caldi nelle legislature statali in questo momento».
Non è chiero quanto gli elettori repubblicani condividano la crociata anti-ESG dei loro parlamentari federali e statali, ma un sondaggio condotto dal Center for the Business of Sustainability della Pennsylvania StateUniversity e da ROKK Solutions ha rilevato che «La maggioranza dei repubblicani e dei democratici si oppone alle restrizioni sugli investimenti ESG». Cosa che non sorprende, visto che , secondo il rapporto “ESG zand Financial Performance: Uncovering the Relationship by Aggregating Evidence from 1,000 Plus Studies Published between 2015 – 2020”, pubblicato da Rockfelle Asset Management e dallo Stern Center for Sustainable Business della New York University, «Le iniziative di sostenibilità presso le aziende sono correlate a migliori prestazioni finanziarie». Ma le attività anti-ESG attualmente in corso potrebbero significare meno informazioni per gli investitori su quello che le imprese stanno realmente facendo sul fronte climatico e un minore accesso alle opzioni ESG per fondi pensione in alcuni Stati.
Kristina Wyatt, vicepresidente senior global regulatory climate disclosure della società di dati climatici Persefoni, ex consigliere senior per il clima ed ESG alla SEC nel primo anno dell’amministrazione Biden e che ha lavorato alla proposta di divulgazione del rischio climatico dell’agenzia, conclude: «Quello che sta succedendo nell’arena politica non è solo deludente, è triste e dirompente. C’è così tanta urgenza per la crisi climatica e gli investitori meritano che i rischi climatici e le opportunità associati ai cambiamenti climatici siano adeguatamente presi in considerazione nelle decisioni di investimento che vengono prese per loro conto».