Wwf, usare soluzioni basate sulla natura per combattere il cambiamento climatico
Pörtner (Ipcc): «Le attuali crisi del clima e della biodiversità dipendono l'una dall'altra e possono essere risolte solo insieme»
[15 Novembre 2022]
Il nuovo report dl Wwf intitolato L’alleato segreto del nostro clima: scoprire la storia della natura nel sesto rapporto di valutazione dell’Ipcc, basato sul lavoro del Gruppo intergovernativo di esperti sul cambiamento climatico (Ipcc), interviene nei giorni della Cop27 per spiegare come integrare meglio la natura nella risposta globale alla crisi climatica.
«La natura è alleata del clima, ma i sistemi naturali sono spinti oltre i loro limiti dalla pressione incessante del cambiamento climatico, dell’inquinamento, dello sfruttamento eccessivo e della conversione degli ecosistemi – argomenta Stephen Cornelius, vice responsabile globale del Wwf per il clima e l’energia – Non possiamo arrestare il cambiamento climatico se ci rifiutiamo di decarbonizzare rapidamente l’economia globale e permettiamo che la perdita di natura continui senza sosta».
Basti osservare che circa il 31% delle emissioni di CO2 prodotte dall’uomo negli ultimi 10 anni è stato assorbito dagli ecosistemi terrestri (tra cui piante, animali e suolo), mentre un ulteriore 23% è stato assorbito dagli oceani – con un costo elevato per molti ecosistemi marini, dato che le loro acque diventano sempre più acide.
Ma oltre a rallentare il riscaldamento globale, gli ecosistemi sani aumentano la resilienza e aiutano a proteggere le comunità dagli impatti. Ad esempio, le barriere coralline, le zone umide e le mangrovie offrono una certa protezione dalle tempeste, mentre le foreste possono assorbire l’acqua piovana in eccesso, impedendo il deflusso rapido e pericoloso, le frane e i danni delle inondazioni. Gli eventi meteorologici estremi, come la siccità, gli incendi e le ondate di calore, possono però distruggere interi ecosistemi e causare una mortalità di massa delle specie animali e vegetali.
«La nostra capacità di ripristinare la salute degli ecosistemi e del pianeta è limitata dal riscaldamento globale – spiega Hans-Otto Pörtner, copresidente del gruppo di lavoro II dell’Ipcc – Beneficiare dei numerosi servizi che gli ecosistemi forniscono dipende dal successo della riduzione delle emissioni e dal mantenimento del riscaldamento globale a 1,5°C o meno. È più che mai evidente che le attuali crisi del clima e della biodiversità dipendono l’una dall’altra e possono essere risolte solo insieme».
Per questo il Wwf esorta i leader politici a riconoscere le soluzioni basate sulla natura nell’ambito dei risultati della Cop27, a inserirle nell’azione per il clima e a creare uno slancio in vista del vertice sulla biodiversità Cop15 che si terrà a dicembre in Canada: un’occasione imperdibile per l’umanità di reimpostare il suo rapporto interrotto con la natura.