Comunità energetiche, Pichetto Fratin: presto il via. Sara Ferrari: «Sarà la volta buona?»

«Verso progressiva e graduale riforma dei sussidi ambientalmente dannosi». Ma il governo punta ancora sui rigassificatori

[12 Ottobre 2023]

Ieri, intervenendo al question time alla Camera, la deputata del Partito Democratico Sara Ferrari ha detto: «Noi vogliamo che partano finalmente le comunità energetiche, che i cittadini e le imprese attendono per produrre e consumare energia pulita in autonomia, piuttosto che pensare a centrali nucleari a Milano come propone Salvini nella sua sparata odierna!».

La Ferrari  spiega: «Ho interrogato il ministro all’ambiente sul via libera alle Comunità energetiche rinnovabili. Nella seduta alla Camera dei deputati ho chiesto ancora una volta al Ministro dell’ambiente quando arriveranno le regole e l’autorizzazione per la partenza delle comunità energetiche. In Trentino cittadini e imprese sono già pronti e in attesa di questo via libera e i consorzi di produzione di energia dei Comuni trentini, i BIM  hanno chiesto allo stesso ministro  l’urgenza di dare il via agli strumenti territoriali di autoproduzione e auto consumo di energia pulita».

Il ministro ha ribadito alla Ferrari (ma lo fa quasi settimanalmente da più di un anno)  che «Sulle Comunità Energetiche Rinnovabili si è nella fase finale dell’interlocuzione con la Commissione europea sul decreto incentivante».

La deputata del PD  ha preso atto che «Pichetto Fratin ha rassicurato di aver avuto interlocuzioni recenti con l’Europa e che il provvedimento è in dirittura di arrivo. Speriamo che sia “la volta buona” visto che il percorso di autorizzazione iniziato nel febbraio scorso non è ancora concluso. In vista di una possibile ulteriore crisi energetica internazionale a seguito delle terribili vicende in Medioriente, ho chiesto al ministro un maggior impegno ed efficacia della sua azione politica e tecnica per sbloccare la situazione verso l’autonomia energetica del Paese».

Di rinvio in rinvio, Pichetto Fratin aveva iniziato il question time  assicurando che «C’è l’impegno del governo ad avviare una progressiva e graduale riforma dei sussidi ambientalmente dannosi, sin dalla legge di bilancio 2024, che garantisca in ogni caso competitività industriale e mantenimento dei livelli occupazionali».

Replicando a un’interrogazione a risposta immediata di Ilaria Fontana del Movimento 5 Stelle,  il Ministro ha ricordato che «Nella legge delega al Governo, che riconosce un ruolo preminente alla fiscalità ambientale nel favorire il raggiungimento degli obiettivi della transizione energetica, c’è il mandato all’Esecutivo per il riordino e la revisione delle agevolazioni in materia di accisa sui prodotti energetici e sull’energia elettrica».

Poi, rispondendo a Daniela Ruffino di Azione, il ministro ha affrontato lo spinoso tema delle aree idonee per gli impianti delle nergie rinnovabili: «Stiamo lavorando a una norma che garantisca un’incentivazione alle Regioni a rispettare i target previsti al 2030, mediante risorse da ripartire tra le stesse per l’adozione di misure per la decarbonizzazione e lo sviluppo sostenibile».

Ma la confusione energetica del governo di destra è emersa in tutta la sua intricata problematicità quando si è passati a discutere tre distinte interrogazioni sui rigassificatori presentate da Maurizio Lupi (Noi con l’Italia), Luca Pastorino (Partito Democratico) e Angelo Bonelli (Sinistra-Verdi).  Pichetto Fratin ha ribadito che «I rigassificatori costituiscono opere strategiche per l’approvvigionamento di gas ai fini della sicurezza energetica, consentendo di mitigare gli effetti delle fluttuazioni derivanti dall’imprevedibilità del fattore climatico e dalla variabilità nel flusso della risorsa». Per quanto riguarda il rigassificatore di Ravenna, il ministro ha sottolineato che «La Regione Emilia-Romagna ha confermato la correttezza formale e giuridica del provvedimento autorizzativo e sono pertanto già in corso i lavori propedeutici all’installazione».

Sulla procedura del rigassificatore di Piombino da ricollocare a Vado Ligure, il ministro ha ricordato che «Il procedimento di VIA comprensivo della Valutazione di Incidenza, incardinato presso il MASE, è ancora nella fase iniziale: acquisite le osservazioni del pubblico e di parere delle amministrazioni, si procederà alla valutazione tecnica da parte della Commissione PNIEC-PNRR. Il procedimento di ricollocazione del terminale galleggiante comporterà anche l’individuazione di opere compensative».

Bonelli ha commentato: « La strategia energetica del governo non si ferma nemmeno di fronte al conflitto isreaelo-palestinese. L’Italia continua a prendere miliardi di metri cubi di gas da Qatar e Algeria, che finanziano economicamente Hamas. Ma perché rallentare le rinnovabili quando il sole e il vento sono fonti energetiche gratuite? Perché ENI ha guadagnato tantissimi soldi dalla speculazione sul gas. E’ questo il problema: il Governo non vuole fermare la speculazione sul gas ai danni delle famiglie italiane ma fermare un grande progetto di rinnovamento del Paese».

Rispondendo a Tommaso Foti di Fratelli d’Italia sulle colonnine di ricarica elettrica per le auto, Pichetto Fratin ha spiegato che Occorre una loro capillare diffusione sul territorio nazionale» e che accanto alla misura del PNRR per oltre ventimila infrastrutture su strade e superstrade, «Si è in procinto di erogare i bonus colonnine destinati alle imprese e ai professionisti, che garantisce un sostegno nella transizione ecologica delle attività produttive».

Francesco Battistoni di Forza Italia ha interrogato il ministro sull’approvvigionamento delle materie prime critiche e Pichetto Fratin ha evidenziato che «Lo strumento principe resta l’ecodesign». Aggiungendo che «L’Italia si concentrerà sullo sviluppo di processi industriali in grado di recuperare in maniera efficiente le sostanze utili contenuti nei RAEE, ma la sfida su cui molte aziende stanno investendo sarà quella ricerca di sostanze non considerate critiche, che potranno essere utilizzate in sostituzione di quelle primarie», citando come esempio di riciclo i rottami dell’acciaio per la produzione siderurgica.