Auto elettriche: la Germania si astiene, l’Europa rinvia e Pichetto Fratin esulta
T&E attacca il governo tedesco: Scholz minaccia di far deragliare il Green Deal dell'Ue per l'eliminazione graduale dei motori fossili
[3 Marzo 2023]
Mentre in tutta Europa i giovani scioperano per il clima, dai governi europei – Italia in testa – arriva un segnale di impotenza, mancanza di coraggio, furbizia politica di corto respiro e regresso: il rinvio a data da destinarsi dell’espressione del parere da parte del “Comitato dei rappresentanti permanenti dei governi degli Stati membri dell’Unione europea” sul Regolamento Ue che blocca la produzione e la commercializzazione dei veicoli alimentati a benzina e diesel dal 2035.
Come annuncia trionfante il ministro dell’ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, «Il nuovo rinvio in sede UE sulla decisione riguardante lo stop ai motori termici al 2035 tiene giustamente conto di una forte resistenza di alcuni Paesi europei, con l’Italia in prima fila, a un’impostazione del Regolamento troppo ideologica e poco concreta».
L’Italia, dopo aver dato il via libera al provvedimento in tutte le occasioni precedenti, si era infatti schierata con Polonia e Ungheria, ma la maggioranza qualificata che richiede il 55% dei paesi dell’Ue che rappresentano il 65% della popolazione dell’Ue e saltata quando il ministro dei trasporti tedesco, il liberale Volker Wissing del Freie Demokratische Partei (FDP), ha annunciato che la Germania si sarebbe astenuta a meno che la Commissione europea non proponga di consentire l’utilizzo di e-fuel nei nuovi veicoli con motore a combustione oltre il 2035. Una posizione che molto probabilmente i Grünen – già in flessione nei sondaggi – pagheranno carissima (e probabilmente questo è uno degli bobietivi politici di Wissing) e già contestata da Greenpeace Deutschland e oggi nelle piazzr dai Friday For Future.
Il voto finale dei ministri sull’accordo era previsto per il 7 marzo e avrebbe dovuto essere una formalità. Ma è stato rinviato senza che sia stata fissata una nuova data per il voto del Consiglio europeo. Transport & Environmente (T&E) avverte che «Se la minaccia del ministro della FDP che la Germania si astenga verrà attuata, bloccherà una parte fondamentale dell’European Green Deal europeo, il piano dell’Ue per diventare climate neutral nel 2050. Le automobili sono responsabili del 12% delle emissioni di gas serra in Europa. L’eliminazione graduale delle auto e dei furgoni a combustione interna nell’UE entro il 2035 consentirebbe di risparmiare quasi 2 Gt di emissioni di CO2 entro il 2050».
Ma secondo Pichetto, «L’Italia ha una posizione molto chiara: l’elettrico non può essere l’unica soluzione del futuro, tanto più se continuerà, come è oggi, ad essere una filiera per pochi. Puntare inoltre sui carburanti rinnovabili è una soluzione strategica e altrettanto pulita, che consente di raggiungere importanti risultati ambientali evitando pesanti ripercussioni negative in chiave occupazionale e produttiva».
Poi Pichetto ha ripetuto il mantra con il quale il governo Meloni giustifica il suo voltafaccia: «La decarbonizzazione del settore dei trasporti, che resta obiettivo prioritario deve tenere conto delle peculiarità nazionali e di tempistiche compatibili con lo sviluppo del settore dell’automotive. Ci auguriamo che questa pausa consenta anche ad altri Paesi e alle stesse istituzioni europee un’ulteriore riflessione su un tema così importante per cittadini e imprese».
Secondo la co-portavoce nazionale di Europa Verde e deputata di alleanza Verdi – Sinistra Italiana, Eleonora Evi, «Questo governo continua a ignorare che siamo di fronte a una vera e propria crisi, un collasso climatico: è quello che gridano i ragazzi e le ragazze dei Fridays for Future nelle piazze e nelle strade per il Global Climate Strike, è quello che dice la scienza, è quello che anche noi di Alleanza Verdi e Sinistra continuiamo a ripetere da tempo. E nonostante questi moniti, le risposte del governo vanno in una direzione completamente sbagliata perché si continua a gettare un’ancora di salvezza al mondo fossile, non soltanto con il via libera alle trivelle in Adriatico appena varato, ma anche opponendosi strenuamente a tutte le proposte di direttive e regolamenti europei, come quella sull’efficientamento energetico degli edifici, che consentirebbe di abbassare i costi delle bollette, o quella sulle auto a emissioni emissioni zero dal 2035, il cui voto, previsto per oggi, è stato appena rinviato a data da destinarsi, con grande giubilo degli esponenti della maggioranza. A tutto questo il governo sta facendo la guerra. “Si continuare a mantenere lo status quo anche e in altri settori come quello dell’agricoltura che è un settore perennemente ignorato che invece contribuisce largamente, soprattutto con gli allevamenti intensivi, alle emissioni di gas serra in atmosfera. Si continuano ad ampliare e ad autorizzare nuovi allevamenti intensivi anziché di capire che una transizione del settore dell’agricoltura in chiave davvero ecologica è anche parte della soluzione e delle risposte da dare alla crisi climatica».
Julia Poliscanova, direttrice senior per i veicoli e la mobilità di T&E non se la prende certo con l’ondivago Pichetto, ma punta al bersaglio grosso tedesco: «La FDP sta trasformando l’eliminazione graduale dei motori europei in una battaglia per l’anima della coalizione di governo tedesca. Bloccando la legislazione sul clima più progressista del mondo, i liberali rischiano non solo la rottura della coalizione, ma anche la credibilità della Germania sulla scena mondiale. Il grido di dolore della FDP per gli e-fuel riguarda il punteggio politico interno dopo una serie di sconfitte elettorali. Sostenere il motore a combustione interna potrebbe essere gradito alla loro base, ma darà il vantaggio a Stati Uniti e Cina, che minacciano di superare l’Europa con massicci investimenti nelle auto elettriche e batterie. L’autoproclamato Cancelliere del clima deve ora chiarire che la Germania è un partner internazionale affidabile. Se l’eliminazione graduale dei motori a combustione viene annullata, il fallimento della politica climatica dell’Ue sarà per sempre associato a Olaf Scholz. Il cancelliere aveva già sostenuto l’accordo a novembre, quando sono state fatte concessioni alla la Germania. La posta in gioco non è solo la singola legge più importante per affrontare le emissioni dei trasporti, ma anche la reputazione della Germania in Europa e nel mondo».
La risposta a Pichetto Fratin sta nella nota tecnica pubblicata da T&E: «I carburanti sintetici sono una soluzione molto meno rispettosa dell’ambiente per le auto rispetto alle auto elettriche a batteria. Come dimostra un’analisi del ciclo di vita un’auto che funziona con e-fuel puri emetterebbe significativamente più CO2 durante il suo ciclo di vita rispetto all’auto elettrica. Far funzionare le auto con e-fuel non allevierà i problemi di inquinamento atmosferico. In test indipendenti, le auto alimentate a e-fuel emettono tanto ossidi di azoto velenosi (NOx) quanto i motori a combustibili fossili. Gli e-fuels sono costosi da produrre. Far funzionare un’auto con e-fuel per 5 anni costerà a un guidatore 10.000 euro in più rispetto a far funzionare un’auto elettrica a batteria. Alimentare le auto con e-fuel richiede molta più energia rispetto ai veicoli elettrici: secondo l’analisi di T&E , una Volkswagen ID.3 elettrica va 5 volte più lontano con la stessa quantità di energia rinnovabile rispetto a una VW Golf alimentata con e-fuel. Una BMW i4 potrebbe andare 6 volte più lontano di una BMW Serie 4 con motore a combustione. L’analisi della stessa industria stessa dimostra che il volume di e-fuel previsto per essere disponibile nel 2035 alimenterebbe solo cinque milioni di auto su una flotta prevista dell’Ue di 287 milioni. Anche l’industria non ha fiducia negli e-carburanti come valida alternativa ai combustibili fossili. I leader dell’industria automobilistica hanno già respinto l’uso futuro di e-carburanti nelle automobili. Il CEO del gruppo Volkswagen, Oliver Blume, citato da Der Spiegel ha escluso qualsiasi ruolo significativo per gli e-carburanti nel trasporto su strada.