I conservatori vogliono aprire una nuova miniera in Cumbria. La Tatcher le aveva chiuse
Battaglia legale di Friends of the Earth contro la miniera di carbone di Whitehaven
Ambientalisti, industriali, economisti ed esperti: il carbone non serve più all’industria siderurgica britannica
[5 Gennaio 2023]
Negli anni ’80 Margareth Tatcher avviò le su politiche iper-neoliberiste attaccando la classe operaia sindacalizzata britannica e chiudendo le miniere di carbone, ritenute anti-economiche e utili solo a mantenere in piedi un’economia assistita. Contro di lei si levò – e venne sconfitta – la sinistra britannica. Ora le parti sono rovesciate e il governo conservatore ha approvato una nuova miniera di carbone a Whitehaven che dovrebbe estrarre ogni anno milioni di tonnellate di carbone da coke per la produzione di acciaio. La comunità locale, i partiti di opposizione e gli ambientalisti si oppongono, a cominciare da Friends of the Earth UK che evidenzia che «L’industria siderurgica del Regno Unito non ha bisogno del carbone e i posti di lavoro avranno vita breve. La miniera causerà danni al nostro ambiente, danneggerà la nostra reputazione internazionale e non è il modo migliore per aiutare aree come Whitehaven che necessitano di nuovi posti di lavoro sostenibili in industrie con un futuro».
Dopo essere stata inizialmente approvata dal Cumbria County Council nel 2020, la miniera è stata oggetto di un’inchiesta pubblica nel 2021 e poi il governo ha ripetutamente ritardato la sua decisione sul destino del progetto, ma a dicembre ha dato il via libera e secondo l’associazione ambientalista, «Il segretario per le comunità Michael Gove ha agito illegalmente e non ha tenuto conto dei significativi impatti climatici ».
La impresa che ha avuto la concessione Woodhouse Colliery, la West Cumbria Mining, sostiene che creerà 500 posti di lavoro altamente qualificati con un potenziale per altri 1.500 nella catena di approvvigionamento.
Ma ambientalisti, leader industriale ed economisti concordano sul fatto che questo carbone non ridurrà le bollette energetiche perché non sarà utilizzato per produrre energia, non è ricercato dall’industria siderurgica del Regno Unito e non ridurrà le importazioni di carbone, visto che oltre l’80% del carbone è destinato all’esportazione. Per Ron Deelen, ex amministratore delegato di British Steel, «Si tratta di un passo del tutto inutile per l’industria siderurgica britannica, che non aspetta altro carbone, poiché ce n’è abbastanza disponibile sul libero mercato. L’industria siderurgica britannica ha bisogno di investimenti ecologici nei forni elettrici ad arco e nell’idrogeno per proteggere i posti di lavoro e rendere il Regno Unito competitivo».
Adair Turner, ‘ex direttore generale della Confederation of British Industry (CBI) ed ex presidente della Financial Services Authority e del Climate Change Committee, parla addiruttura di «Vandalismo climatico e incompetenza economica a un livello difficile da credere. La domanda globale di carbone da coke precipiterà da qui al 2050, man mano che la produzione di ferro passerà alle nuove tecnologie. I governi futuri dovranno salvare asset in bancarotta e affrontare i lavoratori disoccupati bloccati in posti di lavoro senza vie di uscita».’
Adair Turner, ex direttore generale della CBI, aggiunge: «Non è chiaro come si faccia a suggerire che avere a portata di mano una miniera di carbone che produce carbone da coke per la produzione di acciaio ridurrà la domanda di carbone importato da parte dei produttori di acciaio. Al contrario, quando la nostra commissione ha ascoltato i produttori di acciaio all’inizio di quest’anno, hanno sostenuto che sono sopravvissuti abbastanza a lungo senza carbone da coke nazionale nel Regno Unito e che qualsiasi acquisto di carbone da coke sarebbe una decisione commerciale».
Non è d’accordo col suo governo nemmeno il presidente del Commons Environmental Audit Committee, il conservatore Philip Dunne: «Il carbone di questa miniera non aiuterà l’industria siderurgica del Regno Unito: oltre l’80% del carbone sarà esportato. E poiché tutti i produttori di acciaio europei abbandonano l’uso del carbone, quanto dureranno i posti di lavoro?»
Un altro parlamentare conservatore, l’ex segretario di Stato per le imprese, l’energia e la strategia industriale Alok Sharma, che ha presieduto la COP26 Unfccc di Glasgow, fa notare che «Le imprese vogliono leadership climatica e posti di lavoro a emissioni zero. Se si tratta di creare posti di lavoro, allora, come ha affermato la Local Government Association, è possibile creare molti più posti di lavoro nelle industrie green».
Anche per Rain Newton-Smith è l’economista capo della CBI, «E’ un enorme passo indietro. Il carbone è estremamente dannoso, abbiamo le risorse nel Regno Unito per accelerare i nostri investimenti nelle energie rinnovabili, non tornare indietro. E’ un giorno triste per la nostra leadership climatica e invia il segnale sbagliato alla politica. Le imprese vogliono più leadership climatica, non meno».
Lord Nicholas Stern, Presidente del Centre for Climate Change Economics and Policy e IG Patel Professor of Economics and Government alla London School of Economics, sottolinea che «Aprire ora una miniera di carbone nel Regno Unito è un grave errore. Un errore economico, sociale, ambientale, finanziario e politico. Dal punto di vista economico, si sta investendo nelle tecnologie del secolo scorso, non di questo secolo, e questa è la strada sbagliata verso la crescita. Dal punto di vista sociale, si sta perseguendo posti di lavoro in industrie che stanno per scomparire, creando futura precarietà del lavoro».
L’Aldersgate Group, un’alleanza di imprese net zero, conferma: «Diversi produttori di acciaio nel Regno Unito e nel mondo stanno ora progettando di abbandonare il carbone e produrre invece acciaio verde attraverso tecnologie più pulite… Queste sono le tecnologie e le catene di approvvigionamento rilevanti a livello globale dove il Regno Unito dovrebbe cercare di ottenere un vantaggio competitivo e dove possono essere creati posti di lavoro nuovi e sicuri in tutto il Paese e a lungo termine.
Whitehaven ha bisogno di lavoro. Ma i posti di lavoro nelle nuove industrie verdi, come l’energia rinnovabile e l’isolamento dei nostri edifici, dureranno più a lungo e aiuteranno il Regno Unito a diventare un leader mondiale nelle nuove tecnologie. La nostra reputazione internazionale come leader climatico sta diminuendo rapidamente. È questo il futuro per cui abbiamo combattuto sotto il Patto di Glasgow? I combustibili fossili dovrebbero essere gradualmente eliminati, non aumentati».
Il primo ministro delle Figi, Frank Bainimarana, si chiede: «E’ questo il futuro peril quale abbiamo combattuto con il Glasgow Pact? I combustibili fossili dovrebbero essere gradualmente eliminati, non aumentati».
Mohamad Adow, direttore di Powershift Africa ha commentato: «Il Regno Unito afferma di essere un leader climatico, ma sta distruggendo il suo record e con questa decisione sul carbone si fa beffe delle sue credenziali ecologiche».
Sir David King, ex capo consigliere scientifico del governo parla di «Un incomprensibile atto di autolesionismo». Gli stessi consiglieri del governo dicono che la decisione è sbagliata. Lord Deben, presidente del Climate Change Committee, un organismo indipendente istituito nel 2008 per consigliare il governo su come combattere i cambiamenti climatici e riferire sui progressi nella riduzione delle emissioni dei cambiamenti climatici, ha detto che «Si sta permettendo una miniera di carbone quando abbiamo combattuto per fermare la combustione del carbone in tutto il mondo. L’intero Climate Change Committee, sono esperti, sono scienziati, ognuno di loro pensa che sia completamente sbagliato».
Chris Stark, Chief Executive del Climate Change Committee, conferma: «Questa è una decisione molto sbagliata: sostiene una tecnologia del passato, con prospettive molto scarse per nuovi posti di lavoro nel Regno Unito».
Quindi l’industria siderurgica britannica non vuole la miniera di carbone e avverte che i posti di lavoro avranno vita breve. Gli stessi consulenti climatici del governo non vogliono la miniera in quanto non è compatibile con l’obiettivo del Regno Unito di zero emissioni nette entro il 2050. E i leader climatici di tutto il mondo sono sbalorditi per l’ipocrisia del Regno Unito che chiede agli altri Paesi ad abbandonare il carbone mentre in patria viole estrarlo e bruciarlo».
Il progetto ha diviso l’opinione tra le persone in Cumbria, con alcuni hanno accolto con favore l’opportunità di posti di lavoro tanto necessari, mentre altri hanno espresso preoccupazione per l’impatto ambientale. Per il sindaco conservatore di Copeland, Mike Starkie, «La miniera di Whitehaven è un enorme investimento economico» e nche la deputata del Partito conervatore eletta a Copeland, Trudy Harrison, ha accolto con favore il via liberadato dal governo. Ma Il gruppo locale South Lakes Action on Climate Change ha detto alla BBC che stava valutando una revisione giudiziaria per tentare di annullare la decisione del governo.
Un’azione legale contro il governo conservatore che è stata già intrapresa da Friends of the Earth che si concentra sugli impatti climatici della miniera e ricorda che «Finanziato da donazioni, il nostro team legale ha vinto una causa contro il governo nel luglio 2022, quando l’Alta Corte ha stabilito che la Net Zero Strategy del governo non è conforme al Climate Change Act 2008, costringendolo a rivedere la strategia. Speriamo in un altro successo che costringa il governo a revocare la sua decisione sulla miniera di carbone».
L’avvocato Rowan Smith che assiste gli ambientalisti spiega che «Una questione critica sollevata da Friends of the Earth durante l’inchiesta è stata il segnale che la concessione di una nuova miniera di carbone invierebbe al resto del mondo nel mezzo di un’emergenza climatica. Friends of the Earth ritiene che questo non sia mai stato adeguatamente affrontato né dall’ispettore né dal segretario di Stato. Ci auguriamo che la corte concordi sul fatto che questa argomentazione giustifica un’udienza completa».
Niall Toru, avvocato di Friends of the Earth, conclude: «Con il mondo che affronta un’emergenza climatica, non dovremmo portare questa sfida in tribunale. Qualsiasi governo ragionevole dovrebbe scegliere di lasciare il carbone sotto terra e accelerare la transizione verso un futuro sicuro, pulito e sostenibile».