Biden dichiara l’emergenza energetica per poter importare pannelli solari dal sudest asiatico
Niente dazi per moduli e componenti fotovoltaici importati da Cambogia, Malaysia, Thailandia e Vietnam
[7 Giugno 2022]
Con una nota ufficiale della Casa Bianca, il presidente Usa Joe Biden ha ricordato che «L’elettricità è una parte essenziale della vita moderna che alimenta le case, il business e l’industria. E’ fondamentale per il funzionamento dei principali settori dell’economia, inclusi ospedali, scuole, sistemi di trasporto pubblico e base industriale della difesa. Anche interruzioni isolate del servizio elettrico possono avere conseguenze sanitarie ed economiche catastrofiche. Un sistema elettrico robusto e affidabile non è quindi solo una necessità umana fondamentale, ma è anche fondamentale per la sicurezza nazionale e la difesa nazionale». E, in quest’ottica, segnata dal confronto sempre più aspro con Russia e Cina, la Casa Bianca evidenzia che «Diversi fattori stanno minacciando la capacità degli Stati Uniti di fornire una produzione di elettricità sufficiente per soddisfare la domanda prevista dei clienti. Questi fattori includono le interruzioni dei mercati energetici causate dall’invasione russa dell’Ucraina e gli eventi meteorologici estremi esacerbati dai cambiamenti climatici. Ad esempio, in alcune parti del Paese, le condizioni di siccità associate alle ondate di caldo stanno causando contemporaneamente una prevista carenza di fornitura di elettricità e una domanda record di elettricità. Di conseguenza, la Federal Energy Regulatory Commission e la North American Electric Reliability Corporation, nelle loro recenti valutazioni dell’affidabilità estiva, hanno entrambe messo in guardia sui problemi di affidabilità dell’elettricità a breve termine. fine di garantire l’adeguatezza delle risorse elettriche, i servizi pubblici e gli operatori di rete devono impegnarsi in una pianificazione anticipata per costruire ora nuova capacità per soddisfare la domanda prevista dei clienti».
Biden sottolinea che «L’energia solare è tra le fonti di elettricità nuova generazione in più rapida crescita negli Stati Uniti. Le utility e gli operatori di rete fanno sempre più affidamento su nuove installazioni solari per garantire che ci siano risorse sufficienti sulla rete per mantenere un servizio affidabile. Si prevede che l’aggiunta di capacità solare e batterie rappresenterà oltre la metà della nuova capacità del settore elettrico nel 2022 e nel 2023. L’indisponibilità di celle e moduli solari mette a repentaglio tali aggiunte pianificate, che a loro volta minacciano la disponibilità di una capacità di generazione di elettricità sufficiente per servire la domanda attesa dai clienti. L’elettricità prodotta attraverso l’energia solare è anche fondamentale per ridurre la nostra dipendenza dall’elettricità prodotta dalla combustione di combustibili fossili, che guida il cambiamento climatico. Il Dipartimento della Difesa ha riconosciuto il cambiamento climatico come una minaccia alla nostra sicurezza nazionale».
Ma negli ultimi anni, la stragrande maggioranza dei pannelli solari installati negli Stati Uniti è stata importata e i pannelli importati dal sud-est asiatico che hanno rappresentato circa i tre quarti dei moduli importati nel 2020. Però, di recente gli Usa non sono stati in grado di importare pannelli solari in quantità sufficienti per garantire l’aumento della produzione di energia fotovoltaica necessaria per raggiungere gli obiettivi in materia di clima ed energia pulita, garantire l’adeguatezza delle risorse della rete elettrica e aiutare a combattere l’aumento dei prezzi dell’energia. «Questa grave carenza di moduli solari e componenti dei moduli ha messo improvvisamente a rischio l’aggiunta di capacità solare a breve termine che altrimenti potrebbe avere il potenziale per contribuire a garantire la sufficienza della generazione di elettricità per soddisfare la domanda dei clienti – sottolinea la Casa Bianca – . Circa la metà dell’impiego nazionale di moduli solari previsto per il prossimo anno è attualmente in pericolo a causa della fornitura insufficiente. In tutto il Paese, i progetti solari vengono posticipati o cancellati».
Per questo il governo federale Usa sta lavorando con l’industria per promuovere l’espansione della capacità di produzione solare made in USA, compresa la capacità di produrre moduli e altri componenti nella catena di approvvigionamento del solare, ma la costruzione di tale capacità richiederà tempo e per Biden «E’ necessaria un’azione immediata per garantire nel frattempo che gli Stati Uniti abbiano accesso a una fornitura sufficiente di moduli solari per aiutare a soddisfare le nostre esigenze di generazione di elettricità». Per questo il presidente Usa si è avvalso dell’autorità conferitagli dalla Costituzione e dalle leggi degli Stati Uniti d’America e ha dichiarato «L’esistenza di un’emergenza rispetto alle minacce alla disponibilità di una capacità di generazione di elettricità sufficiente per soddisfare la domanda prevista dei clienti» e per rispondere a questa emergenza ha ordinato al Segretario del Commercio di prendere in considerazione misure per eliminare i dazi dai moduli e celle solari importati negli Usa «Dal Regno di Cambogia, Malaysia, Regno di Thailandia e Repubblica Socialista del Vietnam, e che non sono già soggetti a un’ordinanza di dazio antidumping o compensativo alla data del presente proclamazione e di prorogare temporaneamente nel corso dell’emergenza il tempo ivi prescritto per l’esecuzione di qualsiasi atto relativo a tali importazioni». Tra i Paesi esentati c’è anche il Vietnam che ha sconfitto sul campo l’esercito Usa ma non c’è la Cina che con gli Usa si sta confrontando con esibizioni di muscoli militari a Taiwan e nel Mar Cinese Meridionale e Orientale.
Una decisione che piace a Sierra Club, la più grande, autoreviole e diffusa associazione ambientalista Usa, il cui vicedirettore legislativo, Matthew Bearzotti, ha commentato: «Sierra Club elogia il presidente Biden per aver intrapreso le azioni necessarie per sostenere l’industria solare, i 230.000 americani che vi lavorano e i nostri obiettivi climatici nazionali. Sebbene questa azione fornirà una misura di certezza disperatamente necessaria nella catena di approvvigionamento solare e placherà alcune preoccupazioni, gli sforzi odierni non concludono la questionessenziale per ridurre al minimo gli effetti dell’indagine solare in corso, che ha già portato a licenziamenti, stallo nella costruzione di nuovi progetti solari e un ritardo nel ritiro delle centrali a carbone. Ora, il segretario al Commercio Raimondo deve dare la priorità alla conclusione di un’indagine basata sui fatti il prima possibile mentre l’amministrazione continua a inaugurare l’economia dell’energia pulita».
Bearzotti si riferisce all’indagine avviata a fine marzo dal Dipartimento del commercio Usa in base a una petizione che richiede una revisione delle importazioni di pannelli solari prodotti dalle imprese che lavorano nel sud-est asiatico e Sierra Club avvertiva che «La decisione dell’amministrazione Biden di approvare questa richiesta creerà un effetto immediato su quasi l’80% dei moduli di silicio cristallino statunitensi spediti dalla regione, creando ramificazioni in tutto il paese sui 230.000 americani che lavorano nell’industria solare».
Biden ci ha evidentemente messo una pezza dichiarando l’emergenza energetica per poter importare quei pannelli solari dei quali gli Usa hanno urgente bisogno.