Caro energia, Anev: «Aumentare le fonti rinnovabili per abbassare i prezzi»

La semplificazione è la strada da seguire. Timmermans: la transizione energetica riduce i costi in bolletta e salvaguarda il pianeta

[14 Settembre 2021]

Secondo l’Associazione nazionale energia del vento (Anev), «E’ necessario stabilizzare i prezzi dell’energia perché è l’unico modo per non pagare di più nei prossimi anni e per non dipendere dalle oscillazioni dei combustibili fossili. Contrariamente a quanto riportato dai media oggi, l’unico modo per evitare sorprese in bolletta è completare più velocemente possibile il processo di transizione ecologica, accelerando l’installazione delle FER».

Una tesi, da anni cavallo di battaglia dell’Anev, che è stata spiegata chiaramente oggi nel Parlamento Europeo dal vice presidente della Commissione europea responsabile per il Green deal, Frans Timmermans, secondo il quale «Bisogna accelerare la transizione verso le energie rinnovabili in modo che l’energia rinnovabile a prezzi accessibili diventi disponibile per tutti. Se avessimo avuto il Green deal cinque anni prima, non saremmo in questa situazione perché avremmo meno dipendenza dai combustibili fossili e dal gas naturale. Inoltre solo un quinto dell’amento dei prezzi è dovuto al costo della CO2».

Senza citarlo, l’Anev smentisce quanto dichiarato dal ministro della Transizione Ecologica Roberto Cingolani  e ribadisce «La necessità di accelerare i tempi della transizione energetica per coniugare gli aspetti economici con quelli ambientali. In tal senso è auspicabile l’adozione di riforme per la semplificazione che siano più incisive di quelle tentate fino ad oggi, solo superando l’attuale opposizione delle Soprintendenze si potrà avere una crescita costante delle energie pulite. E’ necessario, per fare questo, tracciare percorsi autorizzativi per gli impianti da fonte eolica il più possibile trasparenti e chiari, definendo a monte i criteri nel rilascio delle autorizzazioni paesaggistiche e ambientali e indicando chi deve rilasciare permessi e per quale motivo. Non ha senso che il Ministero della Cultura, per il tramite dei Soprintendenti, si opponga sempre alle nuove iniziative, anche dove non vi sono dei vincoli paesaggistici o dove già esistono gli impianti. I Ministri Cingolani e Franceschini dovrebbero affrontare la questione e risolverla a favore del Paese. Non si vuole arrivare a dire che il caro energia è colpa loro, ma certo una responsabilità in tal senso si inizia a vedere».

Concludendo, l’associazione dell’energia eolica ribadisce «La necessità di fare comunicazione in maniera più corretta sui temi ambientali, attribuire alle fonti di energia rinnovabili il rincaro della bolletta è fuorviante perché, essendo causa degli attuali prezzi il gas per l’80% e la CO2 per il 20%, è evidente che se avessimo una produzione maggiore di energia rinnovabile, e quindi se i Soprintendenti non si opponessero sempre, pagheremmo meno!»