Clima: il contributo di efficienza e rinnovabili a 3 anni di emissioni stabili
Decoupling tra crescita economica e andamento delle emissioni
[14 Aprile 2017]
Il fatto che, nonostante la crescita dell’economia globale, negli ultimi 3 anni le emissioni di CO2 siano rimaste stazionarie, a quota 32,1 gigatonnellate, è certamente una notizia positiva – purtroppo lo stesso non si può dire per il consumo di risorse naturali, in forte crescita -, merito soprattutto delle performance di Stati Uniti e Cina.
Un nuovo approfondimento di RES Magazine, promosso dalla Cassa per i servizi energetici e ambientali (Csea), lo definisce «un risultato al tempo stesso straordinario e insufficiente: straordinario perché dimostra, se ancora ce ne fosse bisogno, che una low carbon economy può essere sinonimo di crescita; insufficiente perché bisogna fare molto di più se vogliamo scongiurare gli scenari più catastrofici di riscaldamento globale».
Secondo l’International energy agency (Iea) e RES Magazine, «Oltre a una generale transizione verso una economia dominata dai servizi, quindi da settori produttivi che richiedono un livello minore di consumi energetici, un ruolo determinante è stato ricoperto dalle politiche per l’efficienza e da una maggiore diversificazione di fonti di energia, con le rinnovabili che si stanno ritagliando una presenza sempre più significativa. A livello globale, il decoupling tra crescita economica e andamento delle emissioni è accompagnato da un trend simile nel rapporto tra espansione dell’economia globale e consumi energetici. Una tendenza evidenziata dall’andamento dell’intensità energetica, ovvero il rapporto tra consumi di energia e PIL».
Laura Cozzi, deputy head del Directorate for global energy economics dell’Iea, spiega che «Negli anni 2014 -2015 l’intensità energetica globale è scesa di circa l’1,7% anno e nel 2016 quasi del 2%. Stando ai dati attualmente disponibili si può affermare che per il 2015 la stabilizzazione delle emissioni è stata dovuta per due terzi alla efficienza energetica e per un terzo al cambiamento nell’offerta energetica, quindi più rinnovabili, nucleare ecc».
In uno scenario che vede la crescita della concentrazione di CO2 in atmosfera fermarsi a 450 parti per milione (ben oltre la simbolica soglia di 400 ppm), l’altra componente fondamentale sono le energie rinnovabili e Paolo Frankl, responsabile delle fonti rinnovabili per l’Iea, conclude: «Nel 2015, per la prima volta, nelle nuove centrali installate, le rinnovabili hanno sorpassato il carbone in termini di capacità, non di generazione. Inoltre dai dati recentemente resi noti da Irena, risulta che nel 2016 sono stati installati 161 GW di rinnovabili, un nuovo record: la capacità totale sarebbe cresciuta quasi del 9% rispetto all’anno precedente».