Cuba autorizza l’importazione senza dazi di pannelli fotovoltaici per uso privato

Chi li importerà sarà responsabile dell'installazione e della sua sostenibilità

[29 Luglio 2021]

Con una risoluzione pubblicata sulla Gaceta Oficial e firmata dalla ministro delle Finanze Meisi Boñalos, dal 28 luglio a Cuba si possono importare senza dazi impianti fotovoltaici, nonché di loro parti, per usi privati ​​senza fini commerciali.

Il governo comunista cubano ha adottato questa misura  per diversificare lo sviluppo delle fonti energetiche rinnovabili e aumentare così la loro quota nel mix energetico dell’isola.

La risoluzione chiarisce che «I pannelli fotovoltaici, l’inverter, le strutture di supporto, i quadri elettrici, gli armadi per le parti e l’impianto di messa a terra che vengono importati indipendentemente dall’impianto fotovoltaico importati sono considerati parti e pezzi fondamentali» e aggiunge che ogni persona fisica sarà responsabile dell’installazione dell’impianto fotovoltaico e della sua sostenibilità. Inoltre, dovrà anche occuparsi dell’affidamento del servizio elettrico all’impresa, la quale deve certificare il rispetto dei requisiti per l’installazione e garantire il contatore per la misurazione dell’energia generata dall’impianto fotovoltaico.

Attualmente a Cuba soptto l’eterno embargo statunitense il 95% della produzione di energia si basa sui combustibili fossili, mentre il restante 5% proviene da energie rinnovabili. La metà delle importazioni dei combustibili fossili importarti viene utilizzato per produrre energia elettrica.

Cuba, che sta vivendo una profonda crisi energetica a causa della crisi del Venezuela, il suo maggiore fornitore di greggio, cerca così di alleviare i suoi problemi dovuti all’alto costo di un’energia che produce un forte inquinamento ambientale.

La Política para el Desarrollo Perspectivo de las Fuentes Renovables de Energía (FRE) y el Uso Eficiente de la Energía, approvata nel 2014 da Cuba prevede che entro il 2030 quasi il 25% dell’energia dovrà essere rinnovabile e che questa dovrebbe coprire il 60% dell’aumento dei consumi.