Energia e clima, l’intensità carbonica della geotermia migliore di quella del fotovoltaico

Qual è il vero costo dell’energia elettrica? Le esternalità negative non compaiono in bolletta ma impattano su ambiente e salute

[9 Maggio 2016]

Il consumo di energia ed elettricità è ovunque un tratto costante del mondo moderno, indispensabile e in quantitativi crescenti. Produrre, distribuire e consumare questa energia è un processo costoso, e non solo in termini economici ma anche ambientali e sociali (in particolare, sotto il profilo sanitario). Qual è dunque, il vero costo dell’elettricità? Dall’Environmental defense fund rispondono a questa complessa domanda indagando le esternalità negative della produzione energetica, gli effetti non desiderati del processo che si scaricano sulla comunità sotto forma di emissioni climalteranti, risorse naturali consumate o gestione dei rifiuti.

Per provare a formulare una risposta esaustiva sui costi ambientali dell’energia elettrica è difatti fondamentale esaminare tutti i passaggi produttivi, e la valutazione del ciclo di vita degli impianti connessi. Gli impatti sull’ecosistema cambiano inoltre a seconda della matrice ambientale considerata, delineando un quadro complesso. Guardando ad esempio al consumo di risorse idriche, la fonte idroelettrica risulta ovviamente la più impattante (in termini di galloni consumati per MWh prodotto), seguita dal carbone, il gas naturale, l’energia nucleare e le bioenergie.

Guardando invece all’intensità di carbonica della produzione di elettricità – che valuta l’impatto in termini di emissioni di gas serra –, questa varia in modo significativo in base al carburante e alla tecnologia impiegate, e si osserva valutando non solo le operazioni direttamente correlate alla produzione di energia (ad esempio, la fase di combustione), ma anche quelle a monte (come l’estrazione del carbone in miniera) e quelle a valle (lo smaltimento di un pannello fotovoltaico).

In questo caso – secondo le valutazioni dell’Ipcc – è ancora una volta il carbone a risultare di gran lunga la fonte più impattante, seguito dal petrolio e dal gas naturale. In questa particolare classifica la geotermia, guardando all’intero ciclo di produzione risulta avere un’intensità carbonica migliore addirittura rispetto al fotovoltaico.