Energia elettrica nel 2050: niente petrolio, carbone al 12%, solare ed eolico al 48%. Nell’Ue il 92% da fonti rinnovabili
Forse riusciremo a restare entro i più 2° C nel 2030, ma nel 2050 sarà molto difficile senza altre tecnologie
[19 Giugno 2019]
Secondo il New Energy Outlook 2019 (NEO) di Bloomberg NEF (BNEF) «Le forti riduzioni dei costi della tecnologia eolica e solare e della batteria si tradurranno entro il 2050 in una rete elettrica alimentata quasi per la metà dalle due fonti energetiche rinnovabili in rapida crescita».
Secondo le proiezioni BNEF, il settore energetico – almeno fino al 2030 – contribuirà a mantenere le temperature globali in aumento di non oltre 2 gradi Celsius, ma sottolinea che «Saranno necessari importanti progressi nella decarbonizzazione anche in altri segmenti dell’economia mondiale per affrontare i cambiamenti climatici»
Il NEO rileva che, «In circa due terzi del mondo, l’energia eolica o solare rappresenta ora l’opzione meno costosa per aggiungere nuove capacità di generazione di energia. La domanda di elettricità è destinata ad aumentare del 62%, con una capacità di produzione globale quasi triplicata tra il 2018 e il 2050. Questo attirerà 13,3 trilioni di dollari in nuovi investimenti», l’eolico richiederà investimenti per 5,3 trilioni di dollari e il solare 4,2 trilioni di dollari . 840 miliardi di dollari andranno alle batterie e 11,4 trilioni di dollari all’espansione della rete.
Entro il 2050, il ruolo del carbone nella produzione di elettricità passerà dall’odierno 37% al 12% mentre il petrolio sarà praticamente eliminato come fonte di produzione di energia elettrica. L’energia eolica e solare faranno un balzo enorme, passando dall’attuale 7% di elettricità prodotta al 48% entro il 2050. I contributi di energia idroelettrica, gas naturale e nucleare rimarranno all’incirca sulle attuali percentuali
A Bloomberg NEF sono fiduciosi: «La prevista crescita delle rinnovabili nel 2030 indica che molte nazioni possono seguire, per il prossimo decennio e mezzo, un percorso compatibile con il mantenimento dell’aumento delle temperature mondiali a 2 gradi o meno. E possono farlo senza introdurre ulteriori sussidi diretti per le tecnologie esistenti come il solare e l’eolico». Secondo il NEO, le prospettive per le emissioni globali e l’aumento della temperatura a 2 gradi o meno sono contraddittorie: «Da un lato, l’accumulo di energia solare, eolica e le batterie metteranno il mondo su un percorso che è compatibile con questi obiettivi almeno fino al 2030. D’altro canto, dopo questa data, dovrà essere fatto molto più per mantenere il mondo sulla strada dei 2 gradi». Una delle ragioni è che, entro la metà del secolo, con l’aiuto delle batterie, l’energia eolica e solare sarà in grado di raggiungere l’80% del mix di generazione di energia elettrica in un certo numero di Paesi, ma andare oltre sarà difficile e richiederà che altre tecnologie facciano la loro parte, sia con tecnologie gradite da molte associazioni ambientaliste come il biogas e l’idrogeno verde, ma anche con tecnologie contestate come il nucleare e il carbon capture and storage.
Matthias Kimmel, analista capo di NEO 2019, sottolinea che «La nostra analisi del sistema energetico rafforza un messaggio chiave delle precedenti New Energy Outlooks: i moduli solari fotovoltaici, le turbine eoliche e le batterie agli ioni di litio sono destinati a continuare ad avere curve di riduzione dei costi aggressive, rispettivamente del 28%, 14% e 18% per ogni raddoppio della capacità installata globale. Entro il 2030, l’energia prodotta, stoccata e inviata da queste tre tecnologie provocherà danni quasi ovunque all’elettricità prodotta dagli impianti esistenti a carbone e gas».
Elena Giannakopoulou, responsabile economica energia di BNEF, conferma: «I giorni in cui sono necessari sostegni diretti come le tariffe feed-in stanno giungendo alla fine, Tuttavia, per raggiungere questo livello di transizione e de-carbonizzazione, saranno necessari altri cambiamenti politici, vale a dire la riforma dei mercati energetici per garantire che eolico, energia solare e batterie siano remunerati adeguatamente per i loro contributi alla rete. Il NEO è fondamentalmente indipendente dalla politica, ma presuppone che i mercati operino in modo razionale ed equo per consentire ai fornitori ai costi più bassi di vincere».
L’Europa decarbonizzerà la sua rete elettrica più velocemente di tutti, con il 92% della sua elettricità che nel 2050 sarà prodotta da fonti rinnovabili. Il rapporto evidenzia che già oggi le principali economie dell’Europa occidentale, sono già su una traiettoria di decarbonizzazione significativa grazie ai prezzi del carbonio e al forte sostegno politico. Gli Stati Uniti, con la loro abbondanza di gas a basso prezzo, e la Cina, con il suo moderno parco di centrali a carbone, seguono a un ritmo più lento.
La Cina vedrà le emissioni della sua industria energetica raggiungere il picco nel 2026, per poi diminuire di oltre la metà nei prossimi 20 anni. Nel 205o la domanda di elettricità in Asia sarà più che raddoppiata e, con 5,8 trilioni di dollari, l’intera regione dell’Asia-Pacifico rappresenterà quasi la metà di tutti i nuovi capitali investiti globalmente per soddisfare la crescente domanda di energia elettrica. La Cina e l’India insieme rappresentano un’opportunità di investimento di 4,3 trilioni di dollari. Gli Usa investiranno 1,1 trilioni di dollari in nuove capacità energetiche, con le rinnovabili che più che raddoppieranno la loro quota di produzione, arrivando al 43% nel 2050.
Per la prima volta, il NEO 2019 ha preso in considerazione l’elettrificazione al 100% del trasporto su strada e del riscaldamento degli edifici residenziali, portando a una significativa espansione del ruolo della produzione di energia elettrica e al BNEF dicono che «In base a questa proiezione, la domanda complessiva di elettricità aumenterebbe di un quarto rispetto a un futuro in cui il trasporto stradale e il riscaldamento residenziale si elettrificano solo per quanto ipotizzato nel principale scenario NEO. La capacità di produzione totale nel 2050 dovrebbe essere tre volte più grande di quella installata oggi. Complessivamente, il riscaldamento e i trasporti elettrificati abbasserebbero il livello economico delle emissioni, risparmiando 126 GCO2 tra il 2018 e il 2050».
Il direttore del NEO BNEF, Seb Henbest, conclude: «La nostra analisi suggerisce che i governi devono fare due cose separate: una è garantire che i loro mercati siano friendly verso l’espansione dell’energia eolica, solare e delle batterie a basso costo; e l’altro è sostenere la ricerca e il dispiegamento anticipato di queste altre tecnologie in modo che possano essere sfruttate su larga scala a partire dagli anni 2030 in poi».