Energie rinnovabili: il 22 aprile manifestazione degli ecologisti davanti al ministero dei Beni culturali

Petizione a Franceschini dei Cittadini per l'Italia Rinnovabile: «Ora basta, sblocca le rinnovabili!»

[18 Marzo 2022]

Il 25 marzo i  Cittadini per l’Italia Rinnovabile, un coordinamento nazionale nato da poco a cui aderiscono a titolo personale molte figure tra le più autorevoli dell’ecologismo italiano, saranno in tutte le piazze italiane alla manifestazione globale per il clima accanto alle ragazze e ai ragazzi di Fridays for Future, alcune e alcuni dei quali aderiscono a coordinamento, «Perchè la crisi climatica non si è fermata, con la pandemia, con la guerra, con la crisi economica ed energetica, anzi è sempre più urgente, sempre più devastante, e sempre più ci chiama allo sforzo di un cambiamento sistemico dell’economia, della politica, del sistema produttivo e dei consumi».

Intanto i Cittadini per l’Italia Rinnovabile lanciamo una manifestazione per il 22 Aprile, nel giorno della Terra, l’Earth Day,  di fronte al ministero dei Beni Culturali, a Roma, «Perché nel giorno della Terra vogliamo dire che la bellezza e il paesaggio sono valori fondamentali e si tutelano con la svolta rinnovabile, e non possono essere usati contro il diritto alla vita, alla conversione ecologica, e meno che mai, come pretesto burocratico per bloccare l’energia pulita. Abbiamo diritto alla svolta rinnovabile, adesso, e andremo a dirlo al Governo tutto il 22 Aprile, invitando tutto il mondo ecologista, dell’economia rinnovabile e del risparmio energetico, dei cittadini preoccupati per il pianeta, e soprattutto tutte le giovani e i giovani che manifesteranno nelle piazze il 25 Marzo, ad essere con noi in quella giornata».
Per questo i Cittadini per l’Italia Rinnovabile hanno anche lanciato su  Change.org la petizione “Franceschini, ora basta, sblocca le rinnovabili!» che chiedono di firmare e diffondere e nella quale si legge:

Caro Ministro Franceschini, a che gioco giochiamo?

Gli industriali del nostro Paese hanno dichiarato di essere disposti ad investire 85 miliardi per installare nei prossimi tre anni 60 GW di nuove energie rinnovabili, pari a solo un terzo delle domande di allaccio per i nuovi impianti già presentate a Terna., ma tenute ferme da veti anacronisticfi e incomprensibili delle Soprintendenze, e quindi del Ministero dei Beni Culturali, del Suo Ministero.

Il nostro Paese dovrebbe installare perlomeno 10 GW all’anno nei prossimi dieci anni per rispettare gli impegni internazionali sul clima.

Impegni sempre più impellenti, a fronte degli allarmi ormai pressoché apocalittici condivisi da tutta la scienza mondiale, e delle conseguenze sempre più tangibili del cambiamento climatico: sull’agricoltura, sulle aree urbane, sulla salute pubblica, sul paesaggio stesso, che non verrà difeso, ma condannato, rallentando le energie pulite.

Senza parlare dell’enorme tema dell’indipendenza e sicurezza energetica, in questi terribili tempi di guerra più che mai angosciante.

E nonostante tutto questo siamo invece fermi, ormai dal 2013, a meno di 1 GW all’anno, meno di un decimo del necessario, senza segnali di miglioramento.

Ministro Franceschini, non vorrà mica dirci che tutti i progetti che il Suo Ministero tiene fermi sono tutti progetti distruttivi, inaccettabili, quando i milioni di impianti rinnovabili di cui pullula il Pianeta, operativi e funzionanti da anni, non hanno rovinato proprio niente?

Solo qui in Italia sono destinati ad essere un tale disastro, tanto da preferire il suicidio fossile, o il ritorno dell’energia nucleare?

Nessuno crede che il responsabile di questa situazione sia soltanto Lei, ma è giunto il momento che tutti si assumano la propria parte di responsabilità, di fronte ad un cambiamento necessario e non rimandabile.

La responsabilità di chi guida il Ministero dei Beni Culturali, a nostro parere, è chiudere per sempre questa guerra insensata, suicida, alla energie pulite, e inaugurare una nuova stagione di collaborazione in positivo, incentrata su come si cambia il paesaggio, anche in coerenza con le convenzioni europee in materia, per costruire il nuovo paesaggio della Transizione ecologica, armonioso e degno di un Paese come il nostro, ricco di una Bellezza che non vogliamo perdere, ma che deve trasformarsi, ospitare e integrare le energie che possono salvarci dal disastro..

Contando sulla Sua attenzione e sensibilità, ci rendiamo da subito disponibili ad un dialogo costruttivo in ogni momento.