Energy storage: il mercato delle batterie è in rapida espansione, ma l’Italia rallenta
Il documento Ue e gli avvertimenti di Anie Confindustria
[23 Marzo 2023]
Secondo un’indagine di BloombergNEF pubblicata a ottobre 2022, la crescente domanda di veicoli elettrici e di stoccaggio di energia su scala industriale e distribuita sta causando una rapida espansione dei mercati globali delle batterie. Si stima che il mercato dello stoccaggio di energia crescerà, da 27 GW installati a livello globale nel 2021 (quasi tre volte quello del 2020) a 411 GW previsti nel 2030. Per sostenere questo mercato la Commissione Ue ha pubblicato recentemente il documento “Raccomandazioni per lo stoccaggio dell’energia: sostenere un sistema energetico dell’Ue decarbonizzato e sicuro” che fornisce una serie di indicazioni per aiutare i Paesi Ue a sfruttare il potenziale dell’accumulo energetico per accompagnare gli sforzi europei di decarbonizzazione e sicurezza energetica. Il testo, che arriva contemporaneamente al progetto di riforma del sistema elettrico comunitario, sottolinea l’importanza della flessibilità che l’energy storage può apportare al sistema elettrico e alla diffusione delle rinnovabili. Infatti, nel documento si legge che c’è «Una relazione diretta, a volte esponenziale, tra il necessità di flessibilità (giornaliera, settimanale e mensile) e la diffusione della generazione rinnovabile. Di conseguenza, la necessità di flessibilità sarà particolarmente rilevante nei prossimi anni dal momento che la quota di energia rinnovabile nel sistema elettrico dovrebbe raggiungere il 69% entro 2030».
Per visualizzare la rete delle società che si occupano di energy storage, Clean Edge, la società di ricerca e di green index ha creato la Clean Edge Battery Storage Market Map, che mostra una selezione di società globali di storage di energia che spaziano dalla produzione di batterie al riciclo.
La Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile fa notare che «Nel 2022 in Italia si è assistito ad un vero e proprio boom ei sistemi di accumulo (+333%). In un solo anno sono state installate 152.075 unità per una potenza di 1.121 MW e una capacità di 2.032 MWh. A fine 2022, dunque, si è arrivati ad una potenza complessiva di 1.530 MW e ad una capacità massima di 2.752 MWh, cui aggiungere gli impianti di Terna per altri 250 MWh di capacità e 60 MW di potenza».
Come evidenzia l’Osservatorio sistemi di accumulo di Anie – Confindustria, è merito dei bonus edilizi e dello strumento della cessione del credito che ha permesso una crescita del tasso di installazione di impianti fotovoltaici residenziali equipaggiati con un sistema di accumulo, che è passato dal 47% del 2021 al 67% del 2022. Però, il 2023 non si prospetta, però, positivo a causa del blocco della cessione del credito istituito con il Decreto Legge n. 11 del 16 Febbraio 2023 e della mancanza di molti provvedimenti attuativi necessari per completare lo scenario normativo.
Anie avverte che «Mentre l’Europa chiede maggiore tempestività nel dispiegare gli investimenti necessari per la transizione energetica e per contrastare il caro energia, in Italia i ritardi cumulati sino ad oggi dai provvedimenti attuativi indispensabili per definire un quadro normativo completo e stabile nel tempo non giovano al raggiungimento degli obiettivi, con il timore che si prospetti nel 2023 un rallentamento piuttosto che una crescita. Riguardo gli obiettivi contenuti nel documento del PNIEC pubblicato nel 2020, che sappiamo essere superato dalle nuove disposizioni europee, siamo ben lontani dagli obiettivi. Per l’accumulo elettrochimico centralizzato dei 400 MW da traguardare entro il 2023 siamo a quota 4 MW (1% dell’obiettivo), mentre per quello da pompaggio dei 700 MW nuovi da realizzare siamo a 0 MW (0% dell’obiettivo). Solo nel segmento degli accumuli distribuiti si sono fatti passi in avanti registrando 1.526 MW rispetto ai 4.000 MW previsti al 2030 dal PNIEC (38% dell’obiettivo)».