Eolico, inaugurato il più grande parco offshore del mondo: mostro o bellezza?
[5 Luglio 2013]
Il più grande parco eolico offshore al mondo è stato inaugurato ieri a 20 km al largo della costa del Kent, nel sud-est dell’Inghilterra. L’impianto è di E.ON, DONG Energy e Masdar di London Array. Si tratta di un progetto congiunto partecipato da E.ON, dalla società danese Dong e da Masdar, fondo infrastrutturale di Abu Dhabi.
L’inaugurazione ha visto la partecipazione del premier inglese David Cameron, insieme a Johannes Teyssen (E.ON), Brent Cheshire, (Dong Energy), il Sultano Ahmed Al Jaber (Masdar) e Peter Löscher (Siemens).
Entrato in funzione nel mese di aprile, il parco eolico offshore – di cui green report.it ha già dato notizia – ha una capacità pari a 630 MW e produrrà una quantità annua di energia pulita pari al fabbisogno di circa mezzo milione di abitazioni nel Regno Unito.
La costruzione del parco eolico è iniziata a marzo del 2011. Da allora sono stati installati 175 aerogeneratori e oltre 200 km di cavi a una profondità di 25 metri. Le turbine raggiungono l’altezza di 147 metri sul livello del mare e ciascuna delle due sottostazioni elettriche offshore, pesa 1.250 tonnellate. Più di 1.000 persone hanno lavorato alla realizzazione del parco eolico, per cui sono state impiegate oltre 60 imbarcazioni, tra cui le più moderne navi per l’installazione di turbine eoliche in mare aperto, la MPI Discovery e la MPI Adventure. E.ON sta impiegando la MPI Discovery per la realizzazione dei parchi eolici offshore Kårehamn (Svezia), Humber Gateway (Regno Unito) e Amrumbank-West nel Mare del Nord della Germania.
Per qualcuno le immagini dei video che raccontano questa impresa sembreranno un sogno che si realizza, per altri siamo sicuri rappresentano invece l’ultimo atto dell’ennesimo scempio ambientale. Greenreport.it come noto è a favore dell’eolico e pur riconoscendo che l’impatto visivo e certamente in parte anche ambientale sia notevole, ha bene chiaro qual è l’impatto delle trivellazioni per estratte petrolio e gas e delle conseguenze della sua raffinazione e utilizzo. L’energia per un futuro più sostenibile passa necessariamente per una fase transitoria dove progressivamente l’attuale sistema centralizzato va verso un sistema misto che consenta l’integrazione fra centrali di grandi dimensioni, che garantiscano il carico di base, e sistemi che producono a livello locale quote crescenti di elettricità sfruttando le fonti rinnovabili e piccoli impianti di generazione combinata di calore ed elettricità.