Etichetta energetica per i sistemi di riscaldamento domestico: nessuna informazione ai consumatori

A un anno dall’entrata in vigore, scarsa formazione anche per gli addetti ai lavori

[31 Ottobre 2016]

Il 26 settembre 2015, entrava in vigore l’etichetta d’insieme (o di sistema), che permette di valutare l’efficienza non di un singolo, ma di un insieme di prodotti, installati in un unico impianto. Un sistema quindi per valutare come questi sono integrati e come l’uso di fonti rinnovabili o di sistemi di controllo avanzati possono migliorare l’efficienza globale.

L’etichetta riguarda il sistema energetico di maggiore impatto sulle bollette degli italiani e cioè le caldaie. In Italia si installano 850.000 caldaie ogni anno (in Europa 11 milioni tra caldaie e scaldabagni) e la spesa media per famiglia è di 1000€ se usa il metano, 1400€ se si scalda con il gasolio. Con questa etichetta e il pacchetto di norme entrato in vigore un anno fa, i risparmi attesi per la famiglia italiana che volesse installare un nuovo impianto potrebbe variare dal 20 al 50% con una media di almeno 275€ annui, secondo i dati della Commissione Europea.

Questo approccio innovativo facilita il confronto tra diversi sistemi di riscaldamento e rende evidenti i vantaggi legati all’adozione di sistemi che impieghino anche le energie rinnovabili, ad esempio affiancando alla caldaia dei pannelli solari termici.

Katiuscia Eroe, responsabile energia di Legambiente, sottolinea che «Per ridurre le emissioni climalteranti dei paesi sviluppati e sperare di contenere l’aumento della temperatura entro 1,5°C, dobbiamo scaldare in maniera più intelligente le nostre case Non c’è altra soluzione che razionalizzare la prima spesa energetica delle famiglie europee e questa etichetta è il più importante strumento messo a disposizione dei cittadini per scegliere i prodotti più efficienti e ambientalmente sostenibili. Se, grazie all’etichettatura d’insieme, si convincessero solo metà delle 850.000 famiglie che ogni anno cambiano caldaia per uso domestico (oggi obbligatoriamente tutte in classe A, con un rendimento medio stagionale pari a circa 95%) a sostituirle con un sistema più efficiente in classe A+ (per esempio aggiungendo alla caldaia un impianto solare termico, oppure optando per una pompa di calore), i risparmi energetici annui sarebbero dell’ordine di 700.000 tep (tonnellate equivalenti di petrolio), pari al consumo per riscaldamento di oltre 2,5 milioni di famiglie».

Il Cigno Verde ha presentato un mini-dossier sull’argomento nel quale si sottolinea che «L’etichetta energetica di sistema è di facile lettura, perché usa colori e simboli analoghi a quelli delle altre etichette già conosciute sul mercato, come quelle delle lavatrici, frigoriferi ecc. La categoria di efficienza nell’etichetta varia da G (la peggiore) ad A+++ (la migliore), ma solo i sistemi di riscaldamento che sono integrati da fonti rinnovabili, quali ad esempio il solare, possono arrivare alle massime categorie di efficienza in etichetta, da A+ in su. L’etichetta deve essere fornita dal produttore per pacchetti monomarca, dal rivenditore se è lui a proporre la combinazione di apparecchi, o dall’installatore. Il consumatore ha il diritto di ricevere l’etichetta di sistema dell’impianto ogni qualvolta, oltre al generatore convenzionale (caldaia, pompa di calore o cogeneratore), viene installato almeno uno fra i vari dispositivi (pannelli solari, termostato ambiente, serbatoi, caldaia o pompa di calore supplementari)».

Per semplificare la vita agli installatori e non solo, un progetto europeo, LabelPack A+, ha sviluppato uno strumento online che consente di calcolare l’etichetta di sistema con precisione. Tale strumento è disponibile al link http://www.label-pack-a-plus.eu/italia/calcola-letichetta/.

Questo progetto è stato sostenuto dalla Commissione Europea e si è occupato anche di formare gli installatori sull’etichetta stessa e sul suo ottenimento, mentre in un secondo momento si avvarrà delle istituzioni e delle associazioni ambientaliste e di consumatori per informare i cittadini sui vantaggi dell’etichetta energetica per l’utente finale. Il progetto è attivo in Austria, Francia, Germania, Italia, Portogallo e Regno Unito attraverso specifici siti internet (Per l’Italia il sito è www.label-pack-a-plus.it).

Il coordinatore del progetto,  Pedro Dias, evidenbzia che «Abbiamo sviluppato tutti gli strumenti per rendere facile e gratuita la creazione dell’etichetta di sistema per gli installatori ma non possiamo non prendere atto che la maggior parte dei consumatori europei non conosce le etichette per il riscaldamento e un’importante percentuale degli installatori ancora non si è formata sull’etichetta di sistema e non sa come applicarla».
Ad oggi in Italia sono stati realizzati diversi incontri formativi grazie ai quali sono già state formate circa cento persone tra installatori, rivenditori ed altri soggetti coinvolti in questo processo di cambiamento, ma c’è ancora tanto da fare. Grazie al progetto LabelpackA+ numerosi installatori e progettisti sul territorio nazionale si apprestano ad essere formati sul tema dell’etichettatura energetica con corsi di formazione che si concluderanno a dicembre, mentre per domande tecniche e informazioni è già attivo l’indirizzo email labelpackaplus@assolterm.it.