Gas in Tassonomia, T&E: la Commissione Ue ha fatto un enorme favore a Putin

«Dal governo italiano un grave danno ai propri cittadini». Ma per Utilitalia la Tassonomia Ue danneggia l’industria del gas italiana

[2 Febbraio 2022]

Dura presa di posizione dei Transport & Environment (T&T), la Federazione Europea Trasporti e Ambiente sull’inserimento del gas fossile e del nucleare tra le fonti energetiche pulite. Per Luca Bonaccorsi, direttore Finanza sostenibile T&E, «La scelta della Commissione europea di inserire il gas fossile tra le fonti energetiche verdi non è solo sbagliata dal punto di vista ambientale: è anche un enorme favore a Putin, soprattutto in un momento di profonda tensione internazionale. Permette infatti alla Russia di consolidare la propria morsa sulle forniture di gas, aumenta la nostra dipendenza da questo tipo di fonte energetica, danneggiando al tempo stesso il clima e le tasche dei cittadini europei».

Buonaccosi fa parte della  Platform for Sustainable Finance (PSF), il gruppo esperti ufficiale istituito dalla Commissione Europea con il compito di fissare la tassonomia delle fonti energetiche verdi e che pochi giorni fa aveva bocciato l’ipotesi di etichettare come “green” il gas fossile e il nucleare.

Per l’esperto T&T, «La scelta di Bruxelles è completamente folle. Incoraggia un’ondata di investimenti nel gas fossile e mina il passaggio all’energia pulita. La Commissione ha così ignorato gli scienziati, il suo stesso gruppo di esperti e gli investitori che detengono 50 trilioni di attività solo per compiacere la lobby del gas. Le disposizioni consentono infatti a tutti i nuovi impianti di gas di essere etichettati come verdi a condizione che vengano utilizzati “con parsimonia”. E poi, dal 2036, richiedono il passaggio al gas a basse emissioni di carbonio. Ciò porterà a un aumento della produzione di biometano da colture agricole con conseguenze catastrofiche sull’uso del suolo e sulla salute dell’ambiente”. Come per i biocarburanti, il massiccio aumento delle “colture per il gas” alimenterà la perdita di biodiversità e distruggerà gli ecosistemi, ponendosi in competizione con l’agricoltura per scopi alimentari».

Eppure c’è anche chi si lamenta perché la Tassonomia Ue favorisce poco il gas, come Giordano Colarullo, direttore generale di Utilitalia, secondo il quale «Il regolamento delegato sulla Tassonomia verde europea adottato oggi rischia di penalizzare pesantemente il nostro sistema energetico nazionale, che vede il gas giocare un ruolo importante di accompagnamento nel percorso verso la decarbonizzazione. Lintroduzione di vincoli specifici e particolarmente stringenti sulle emissioni climalteranti e sulle caratteristiche degli asset che possono essere sostituiti da nuovi impianti a gas, rischia di escludere dalla qualifica di attività green la totalità degli impianti già in esercizio in Italia, nonché gli investimenti previsti nel prossimo futuro. Per ciò che concerne, in particolare, i limiti alle emissioni, gli standard fissati sono eccessivamente sfidanti e non sembrano tenere conto delle tecnologie disponibili e la loro economicità. Si tratta, oltretutto, di una situazione paradossale che rischia di premiare ingiustamente situazioni nelle quali sono ancora diffuse tecnologie di generazione obsolete basate sul carbone e sull’olio combustibile, penalizzando invece Paesi, come l’Italia, che già da tempo hanno avviato e in parte completato la transizione verso impianti maggiormente sostenibili».

Per il direttore generale di Utilitalia, «Altrettanto critico appare l’obbligo di sostituzione del gas naturale con gas low carbon entro il 2035. Le attuali previsioni di mercato, infatti, rendono difficile immaginare una disponibilità di gas a basse emissioni di carbonio entro tale data. I rischi è che da un lato si venga a creare una disparità di trattamento tra operatori localizzati in Stati Membri diversi, e che dall’altro lato finiscano per essere fortemente disincentivati gli investimenti nel comparto del gas, nonostante la qualifica di attività green, sia pur di transizione, che l’inclusione nella tassonomia dovrebbe garantire».

Sono probabilmente q posizioni come queste che secondo T&E hanno spinto il governo italiano ad avallare la Tassonomia Ue. T%&E ricorda che «L’Italia, con il ministro Cingolani e il commissario Gentiloni, ha sostenuto la “legge truffa” che classifica gas e nucleare come le rinnovabili. Facendo ciò, ha creato un danno enorme agli Italiani. Come è possibile che ciò sia avvenuto, visto che platealmente ciò viola quanto a più riprese affermato dal Partito Democratico e dal Movimento 5 Stelle. A Enrico Letta e a Giuseppe Conte chiediamo: questa posizione vi rappresenta? Quali azioni avete intenzione di intraprendere a questo punto per fermare questa assurdità?».

La battaglia contro la scelta pro-gas e nucleare si sposta ora al Parlamento europeo, che dovrà decidere se ratificare la legge o, invece, bocciarla. Bonaccors conclude: «Non ci rimane che lanciare una campagna con le associazioni ambientaliste e con le moltissime imprese che verranno danneggiate da questa decisione per arrivare alla bocciatura del provvedimento in fase di discussione parlamentare. Ne va del nostro futuro e della possibilità reale di centrare gli obiettivi posti dalla stessa Ue nel suo Green Deal. Se si continua su questa strada raggiungerli sarà semplicemente impossibile».