Giornata mondiale del vento e crisi energetica (VIDEO)

Convegno ANEV: fase storica di crisi delle fonti fossili, ma il governo risponde con veti su eolico e rinnovabili

[16 Giugno 2022]

In occasione del Global Wind Day, la Giornata Mondiale del Vento 2022, si è tenuto un convegno sula crisi energetica organizzato dall’Associazione nazionale energia del vento (ANEV) e il presidente dell’Associazione dell’eolico italiano, Simone Togni, ha ricordato che «Siamo in una fase storica particolare e piena di contraddizioni, nella quale alla crisi del gas e delle fonti energetiche, il Governo risponde con veti nei confronti delle fonti rinnovabili e dell’eolico. In questa giornata vogliamo celebrare i benefici del nostro settore e trovare, con chi rappresenta le istituzioni, possibili soluzioni e delineare scenari futuri».

Secondo il deputato Gianluca Benamati, responsabile Dipartimento energia del Partito Democratico, «La crisi energetica nel nostro Paese, sia per quanto riguarda l’autonomia delle fonti sia per quanto riguarda i costi da calmierare, richiede che il programma di penetrazione delle FER sia portato avanti ed accelerato. Nell’ambito delle energie rinnovabili, l’energia prodotta da eolico ha un ruolo particolarmente importante e strategico per le  sue caratteristiche tecniche ma anche per la possibilità reale di sostenere una filiera industriale nazionale. E questa è una sfida vera».

Massimiliano Atelli, presidente della Commissione VIA ha sottolineato: «Registro con interesse e apprezzamento il raggiungimento, nel comparto dell’eolico, di un livello di progettualità matura, che – per gli impianti di taglia più grande, offshore – fa ricorso, con lo spirito di arrivare ad un buon risultato piuttosto che a un qualunque risultato, alla sottoutilizzata procedura di scoping».

Il presidente nazionale di Legambiente Stefano Ciafani, ha confermato il supporto del Cigno Verde all’eolico: «Tanto che quest’anno la campagna di Goletta Verde sarà incentrata sul tema dell’eolico offshore e onshore, con l’obiettivo di evidenziare il legame tra l’energia pulita, eolica, e la lotta alla crisi climatica da praticare anche in ambito costiero e nei nostri mari. Inoltre, è fondamentale chiamare tutti alle proprie responsabilità e in particolare il Ministro della cultura Franceschini perché dia indirizzi politici chiari all’azione di Governo affinché i blocchi delle sovrintendenze verso i nuovi impianti eolici vengano superati».

Rossella Muroni, deputata di Facciamo Eco, ha ricordato che «Per la transizione e per affrancarci dal gas russo abbiamo bisogno di moltiplicare le installazioni di eolico ed energie pulite semplificando gli iter. Ma serve anche equità. Il Paese deve puntare sulle rinnovabili per questo ho presentato un emendamento al decreto Aiuti che cancella la penalizzazione sugli incentivi alle fonti pulite introdotta a gennaio e corregge la tassa sugli extraprofitti. In pratica la mia proposta esclude dalla misura sugli extraprofitti le aziende di rinnovabili e prevede che debbano versare la tassa non solo le aziende di produzione, distribuzione e commercio di prodotti petroliferi, ma anche quelle estrattive».

Luca Squeri, rappresentante di Forza Italia nella Commissione attività produttive della Camera dei Deputati, ha detto che «L’eolico in Italia è una risorsa che deve giocare un ruolo importante, insieme a tutte le rinnovabili, sul fronte della corsa a un mix energetico capace di garantirci una minore dipendenza dalle fonti fossili. Accanto ad una sempre maggiore attenzione alle nuove tecnologie, all’efficienza degli impianti, al controllo dei flussi e all’integrazione delle reti con altre fonti di vario tipo sarà fondamentale proseguire l’azione del Governo volta ad una decisa accelerazione delle semplificazioni normative e burocratiche promuovendo una transizione seria, pragmatica e attenta ai territori dove l’eolico viene prodotto».

Il presidente dell’Associazione italiana economisti dell’energia (Aiee), GB Zorzoli, ha evidenziato che «Occorre accelerare l’indipendenza energetica, come propone il pacchetto RepowerEU, alzando da 40% a 45% la quota al 2030 della domanda energetica coperta da rinnovabili, cui corrisponde un contributo di quelle elettriche pari a circa l’80% del mix produttivo. Strategia che va accompagnata da una politica di recupero/riciclo dei materiali rari utilizzati negli impianti rinnovabili e di innovazioni finalizzate alla loro sostituzione con materiali più diffusi e meno costosi».

Francesco Del Pizzo, direttore strategie di sviluppo rete e dispacciamento di Terna, ha concluso: «Gli investimenti sulle reti elettriche di trasmissione sono un fattore abilitante della transizione energetica. Nel Piano di Sviluppo decennale, Terna ha programmato 18,1 miliardi di euro di investimenti per realizzare nuovi collegamenti tra il Nord e il Sud del Paese e con le isole, interconnessioni con l’estero e soluzioni innovative e tecnologiche, con l’obiettivo di favorire una sempre maggiore integrazione delle fonti rinnovabili».

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