Greenpeace denuncia lo zampino della Russia nella tassonomia verde europea
«Gazprom, Rosatom e Lukoil hanno organizzato una campagna per far sì che il gas e il nucleare ottenessero l'etichetta di sostenibilità dell'Ue, rafforzando il potere geopolitico di Putin»
[17 Maggio 2022]
Secondo un’indagine condotta da Greenpeace Francia, le principali aziende russe attive nel mercato delle fonti fossili – Gazprom e Lukoil –, insieme all’azienda nucleare di Stato russa Rosatom, avrebbero influenzato la definizione della tassonomia verde europea, in fase di ultimazione.
«Gazprom, Rosatom e Lukoil hanno organizzato una campagna per far sì che il gas e il nucleare ottenessero l’etichetta di sostenibilità dell’Ue, rafforzando il potere geopolitico di Putin e rendendo l’Europa più dipendente dall’energia russa per i decenni a venire – dichiara Ariadna Rodrigo di Greenpeace Ue – I crimini commessi dall’esercito di Putin in Ucraina sono un crudele promemoria di come la dipendenza dell’Europa dal gas fossile e dall’energia nucleare contribuisca attivamente alla guerra e alle violazioni dei diritti umani».
La ricerca di Greenpeace Francia afferma che le aziende energetiche russe hanno incontrato commissari europei e alti dirigenti della Commissione, sia direttamente che tramite aziende controllate o lobbisti ad esse collegate: l’associazione ambientalista conta almeno diciotto incontri dalla pubblicazione, nel marzo 2018, del Piano d’azione della Commissione sulla finanza sostenibile.
Secondo quanto raccolto da Greenpeace Francia, la Russia sarebbe il maggior beneficiario dell’inclusione del gas e del nucleare nell’elenco degli investimenti sostenibili dell’Unione Europea: con il conseguente aumento del peso negoziale della Russia nei confronti dell’Ue, si prospetta infatti un aumento del flusso di denaro che, tra l’altro, alimenta la guerra in Ucraina.
L’indagine argomenta che, grazie all’aumento di quantitativi di gas in Europa che potrebbe essere favorito proprio dalla tassonomia verde, la Russia potrebbe guadagnare quattro miliardi di euro in più all’anno, con un saldo positivo di 32 miliardi di euro al 2030. Inoltre, l’inclusione del nucleare nella Tassonomia permetterebbe a Rosatom di assicurarsi una fetta dei 500 miliardi di euro previsti per l’espansione del nucleare nell’Unione europea.
Anche per questo motivo gli ambientalisti insistono sulla necessità di una soluzione drastica, togliendo il bollino verde della tassonomia da nucleare e gas.