Guterres: è sempre più urgente una transizione dai combustibili fossili alle energie rinnovabili
«Abbiamo l'opportunità di trasformare il nostro mondo», ma si continuano a finanziare i combustibili fossili
[12 Gennaio 2021]
Intervenendo alla Roundtable on Clean Power Transition, una delle iniziative che preparano la 26esima Conferenza delle parti Unfccc di Glasgow, il segretario generale dell’Onu, António Guterres, ha annunciato che «Costruire una coalizione globale per la carbon neutrality entro la metà del secolo sarà l’obiettivo centrale delle Nazioni Unite. Tutti i Paesi hanno bisogno di obiettivi e piani credibili a medio termine in linea con questo obiettivo. Per raggiungere le emissioni net zero entro il 2050, abbiamo bisogno di una transizione urgente dai combustibili fossili alle energie rinnovabili».
Guterres ha ricordato che nel mondo in via di sviluppo ci sono ancora circa 789 milioni di persone senza accesso all’elettricità e che tre quarti di queste vivono nell’Africa subsahariana, il che «E’ sia un’ingiustizia che un ostacolo allo sviluppo sostenibile». Per il capo dell’Onu «L’inclusività e la sostenibilità sono la chiave per sostenere i Paesi africani. Tutte le nazioni devono essere in grado di fornire accesso all’energia pulita e rinnovabile che prevenga il pericoloso riscaldamento del nostro pianeta».
E Guterres ha nuovamente chiesto « Un forte impegno da parte di tutti i governi per porre fine ai sussidi ai combustibili fossili, dare un prezzo al carbonio, spostare la tassazione dalle persone all’inquinamento e porre fine alla costruzione di centrali elettriche a carbone. E abbiamo bisogno di un adeguato sostegno internazionale in modo che le economie africane e le economie di altri Paesi in via di sviluppo possano scavalcare lo sviluppo inquinante e passare a un percorso energetico pulito e sostenibile». Cosa messa fortemente in dubbio da uno studio dell’università do Oxford di cui diamo conto in un’altra pagina di greenreport.it.
In questo contesto, Guterres ha ripetuto il suo appello ai Paesi sviluppati perché mantengano la loro promessa annuale di 100 miliardi di dollari per sostenere la mitigazione e l’adattamento nei Paesi in via di sviluppo. Evidenziando le vulnerabilità affrontate dall’Africa – dalla siccità prolungata nel Sahel e nel Corno d’Africa alle devastanti inondazioni nel sud del continente – il segretario generale dell’Onu ha sottolineato «L’importanza vitale dell’adattamento come un imperativo morale. Mentre solo il 20% dei finanziamenti per il clima è destinato a questo, l’adattamento richiede pari attenzione e investimenti. Il prossimo vertice sull’adattamento climatico del 25 gennaio è un’opportunità per generare slancio in quest’area molto trascurata».
Guterres ha fatto presente che «Nonostante le enormi somme di denaro che sono state riservate alle misure di ripresa e stimolo del COvid-19, gli investimenti sostenibili non sono ancora prioritari. E’ necessaria una diminuzione annuale del 6% della produzione di energia da combustibili fossili attraverso energie rinnovabili, programmi di transizione, piani di diversificazione economica, obbligazioni verdi e altri strumenti per promuovere la sostenibilità».
Poi il capo dell’Onu ha ribadito la necessità di limitare l’aumento della temperatura globale a 1,5 gradi Celsius sopra i livelli preindustriali e che per farlo davvero «Le emissioni devono diminuire del 7,6% ogni anno da qui al 2030. Tuttavia, alcuni Paesi stanno ancora andando nella direzione opposta. Dobbiamo invertire questa tendenza. Tutti i finanziamenti pubblici e privati dovrebbero supportare l’Accordo di Parigi e l’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile con formazione, riqualificazione e fornendo nuove opportunità giuste e inclusive».
Guterres ha concluso: «Un’economia sostenibile significa infrastrutture migliori, un futuro resiliente e milioni di nuovi posti di lavoro, in particolare per le donne e i giovani. Abbiamo l’opportunità di trasformare il nostro mondo. Ma per raggiungere questo obiettivo abbiamo bisogno di solidarietà globale, così come ne abbiamo bisogno per un recupero di successo dal COvid-19. In una crisi globale ci proteggiamo meglio quando proteggiamo tutti. Abbiamo gli strumenti. Cerchiamo di sbloccarli con la volontà politica».