I 9 miliardi di euro per i tagli alle tasse sui carburanti favoriranno gli europei più ricchi
Nell'Ue, gli automobilisti più ricchi riceveranno 8 volte più denaro pubblico dei più poveri. Meglio imporre tariffe sul petrolio russo
[24 Marzo 2022]
I tagli alle tasse sui carburanti costeranno ai contribuenti europei quasi 9 miliardi di euro e secondo il nuovo studio “A dereliction of fuel duty: Europe’s €9 billion gift to Putin and the rich” pubblicato da Transport & Environment (T&E), « Gli automobilisti più ricchi riceveranno in media 8 volte più denaro pubblico dei più poveri». T&E dice che «I governi dovrebbero invece imporre una tariffa all’importazione sul petrolio russo per aumentare le entrate per dare sostegni in contanti alle famiglie a basso reddito e aumentare la sicurezza energetica dell’Europa».
Griffin Carpenter, analista automobilistico di T&E, ha evidenziato che «I governi dell’Ue affermano di essere dalla parte dell’Ucraina, ma invece di tassare il petrolio russo, lo stanno sovvenzionando con 9 miliardi di euro di denaro dei contribuenti. Ci sono modi migliori con i quali i governi possono aiutare le persone. In questo momento, potremmo imporre un dazio o una tassa sulle importazioni di petrolio. Invece di sovvenzionare i ricchi automobilisti che consumano benzina, il sostegno in denaro potrebbe essere distribuito in modo più equo alle famiglie che ne hanno davvero bisogno».
Il rapporto rileva che «Il 10% più ricco degli automobilisti riceverà in media otto volte più riduzioni delle tasse sul carburante rispetto ai più poveri, perché consumano molto più carburante. Gli automobilisti più ricchi guidano di più, spesso da soli e con veicoli più grandi e più inquinanti. Ad esempio, una riduzione di 15 centesimi delle accise sul carburante in 6 mesi ridurrà di 300 euro il conto di un guidatore di BMW X5, rispetto agli 85 euro di un conducente di Citroën C3. Intanto, le persone che prendono i mezzi pubblici non ricevono nulla».
Secondo l’analisi T&E, solo quest’anno, con una tariffa di 25 dollari al barile sul petrolio russo importato, i paesi dell’Ue incasserebbero 27 miliardi di euro e l’industria petrolifera russa dovrebbe assorbirne i costi perché a breve termine non ha alternative alla vendita sul mercato europeo.
Lo studio rileva che «Finora, non sono state adottate misure per ridurre la domanda di petrolio in Europa, con i governi che si concentrano esclusivamente sulla riduzione delle tasse sui carburanti». Il rapporto pubblicato dall’International energy agency (Iea) la scorsa ha evidenziato che se tutte le economie avanzate intraprendessero 10 azioni di emergenza, potrebbero ridurre rapidamente la domanda globale di petrolio di 2,7 milioni di barili al giorno, l’ equivalente alla domanda di petrolio di tutte le auto cinesi.
Carpenter ha concluso: «Il modo più semplice per evitare i prezzi elevati del petrolio è consentire alle persone di guidare di meno. I governi dovrebbero rendere l’homeworking un diritto e ridurre temporaneamente le tariffe dei trasporti pubblici. Se i governi vogliono aiutare le famiglie a basso reddito che sono dipendenti dall’auto, dovrebbero abbassare le tasse sul reddito, aumentare le indennità di mobilità o semplicemente emettere assegni in contanti per coloro che ne hanno bisogno».