I consumatori più soddisfatti da chi produce energia green
25 milioni di Italiani disposti a pagare fino al 10% in più per elettricità da energie rinnovabili
[19 Marzo 2021]
Bain & Company ha presentato il primo “Report on Customer Perception of Sustainability in Italy’s Energy & Utilities Industry” sulla percezione della sostenibilità nel mercato italiano dell’energia e delle utilities. Il Report, realizzato in collaborazione con Wwf Italia evidenzia che «La sostenibilità ha un oggettivo valore non solo sociale ed ambientale, ma anche economico», mettendo in luce «Un forte legame tra l’attenzione delle aziende del settore E&U e il grado di “soddisfazione” del cliente finale. Rispetto ad altri settori in cui questo fenomeno sta prendendo piede gradualmente – come quello assicurativo, bancario, del trasporto e dell’abbigliamento – la sostenibilità ambientale e sociale è diventata un driver di acquisto fondamentale nel comparto energetico: 4 consumatori su 5 ne riconoscono l’importanza in sede di scelta di un’offerta».
Franco Baronio, partner di Bain & Company e responsabile Social Impact, ricorda che «Questo studio è volto a capire il vero significato di “Sostenibilità” per le persone, contemporaneamente cittadini, clienti, capitani d’azienda, decision makers e fruitori di oggi e di domani. Lo fa andando a cogliere in maniera inedita il legame tra le politiche e le offerte sostenibili delle imprese e il tasso di soddisfazione dei loro clienti, e quindi il valore in gioco per le aziende stesse. In questo primo capitolo analizziamo le dinamiche di Sostenibilità nel settore Energy ma puntiamo a un quadro più allargato, sempre a fianco del Wwf Italia».
Dalla ricerca emergono 3 identikit di consumatori orientati alla sostenibilità, in base ad età, capacità di spesa, istruzioni e abitudini, corrispondenti a circa 25 Milioni di consumatori: “Young(er)s a.k.a Planet saviors”: 3 milioni di persone, studenti e giovani lavoratori, spesso finanziati dalle famiglie, fortemente sensibili alle questioni ambientali più generali e all’empowerment delle comunità. “High spenders a.k.a Tech addicts”: 2,5 milioni di persone, professionisti e imprenditori, ben istruiti e con alto reddito, disposti a pagare di più per prodotti che combinano caratteristiche tecnologiche con un impatto ambientale positivo. “Mid-income adults a.k.a. Saver ecologists”: 20 milioni di persone, spesso parte di famiglie a singolo reddito, desiderosi di combinare il risparmio economico con l’efficienza energetica e il recupero di materia.
Bain & Company e Wwf evidenziano che «Il valore delle scelte di questi soggetti è fondamentale: sono profili disposti ad acquistare più prodotti, se sostenibili, dagli attuali fornitori di energia elettrica, e a pagare fino al 10% di premio per offerte che presentino caratteristiche sostenibili. Le politiche sostenibili non solo migliorano i risultati economici a breve termine delle aziende del settore, ma anche il loro posizionamento nel lungo periodo. La soddisfazione dei clienti, misurata dal Net Promoter Score, è infatti tra il 20% e il 40% superiore per i fornitori di energia che sono in grado di soddisfare le esigenze di sostenibilità dei propri consumatori. In un mercato altamente competitivo come quello energetico, questo è un elemento fondamentale».
Eppure fa notare il report, «Nonostante il comprovato cambiamento nella percezione dei consumatori e l’apprezzamento per l’impegno delle aziende in termini di sostenibilità, molti operatori del settore energy & utilities sono ancora concentrati sui driver di acquisto tradizionali: convenienza, qualità dell’offerta, efficacia del customer care. Ad oggi, inoltre, molte aziende non sfruttano tutti i canali di comunicazione a loro disposizione, tra cui i social media, dove potrebbero invece rivolgersi a un target specifico e creare attivamente consapevolezza attraverso una comunicazione mirata».
Secondo Mariagrazia Midulla, responsabile clima ed energia del Wwf Italia, «I risultati dell’analisi sono sorprendenti, anche in considerazione del ’vantaggio potenziale’, soprattutto in termini di sostenibilità ambientale, su cui può contare il settore Energy & Utilities: la transizione energetica è il suo core business, e non un’ambizione accessoria. Per rafforzare il loro posizionamento sulle pratiche di sostenibilità, i principali attori del settore E&U devono fare un passo avanti, adottando un approccio integrato, che consolidi l’impegno alla decarbonizzazione e incorpori elementi di sostenibilità ambientale e sociale nelle operazioni e offerte principali. Sincerità, coerenza e integrità climatica e ambientali sono oggi fattori competitivi»
Per Alessandro Cadei, partner e responsabile EMEA del settore Energy & Utilities di Bain, i prossimi passi che devono fare le imprese sono quelli di «Indirizzare gli investimenti in innovazione e sostenibilità per sviluppare prodotti e tecnologie sostenibili in linea con una strategia di decarbonizzazione. Adattare le proposte e le offerte alle esigenze di acquisto dei tre profili identificati; lavorare sui modelli di business per diventare realmente sostenibili end-to-end, facendo leva anche sulle soluzioni digitali (ad esempio le piattaforme di Circular Economy) e infine sfruttare l’ecosistema di partnership best-of-breed per aumentare la portata di mercato di nuovi prodotti sostenibili, sviluppando al contempo strategie locali».
Benedetta Flammini, direttrice marketing e comunicazione del Wwf Italia, conclude: «Anche aumentare la consapevolezza degli stakeholder su impegni e risultati delle politiche di sostenibilità, attraverso valutazioni d’impatto rigorose e la definizione di un chiaro piano di decarbonizzazione, combinati con una strategia di comunicazione mirata su uno specifico tema che renda riconoscibile il brand e migliori la trasparenza e l’accountability, è una leva importante a disposizione delle aziende».