Il futuro dell’eolico offshore parla anche italiano (VIDEO)
Sviluppato un codice di simulazione open source e un modello di stima del costo unitario di produzione dell’energia
[7 Dicembre 2023]
Si è concluso con un workshop alla Technische Universität Berlin (TUB). il progetto europeo Floatech, dedicato allo sviluppo della tecnologia eolica offshore galleggiante durante il quale sono stati presentati i principali risultati ottenuti con la sua estensione Floatfarm, il nuovo progetto europeo da 6 milioni di euro per ottimizzare l’eolico offshore. Un consorzio di 18 partner, tra pubblici e privati, provenienti da 8 paesi europei, miglioreranno le turbine eoliche galleggianti di grandi dimensioni e la loro integrazione nei grandi campi eolici.Oltre al centro di ricerca SeaPower scrl, ne fanno parte la TUB, l’università di Firenze, l’Ecole centrale de Nantes, la Technische Universiteit Delft, l’Universiteit Gent (Belgio), Danmarks Tekniske Universitet. CNR, Saipem, BW Ideol e 8 piccole e medie imprese francesi, portoghesi olandesi e svedesi.
Oltre ai ricercatori dei team direttamente coinvolti nel progetto, che hanno presentato i principali risultati raggiunti, all’evento finale sono intervenuti diversi attori del settore delle energie rinnovabili, tra cui Enrico Degiorgis, policy Officer del RTD DG dell’Unione europea, e Lizet Ramirez, wind offshore senior analyst di so WindEurope che ha condotto una panel session sul futuro del settore offshore galleggiante, cui hanno partecipato esponenti del mondo accademico e dell’industria del settore.
La compagine coinvolta nel progetto Floatech comprende 9 partners provenienti da Francia, Olanda, Germania e Italia e nel corso del progetto, finanziato da Horizon 2020 e coordinato dalla Technische Universität Berlin. sono stati affrontati diversi temi connessi all’eolico offshore galleggiante.
Per l’Italia ha partecipato SEAPOWER scrl, un centro di ricerca pubblico-privato, che da circa 30 anni opera nel settore della ricerca applicata alle fonti di energia rinnovabile. Nato come gruppo di ricerca all’interno dell’università degli Studi Federico II di Napoli, si trasforma in una vera e propria azienda e oggi è un centro di ricerca del c quale lo stesso ateneo è socio. Le competenze del gruppo di progettazione spaziano dall’ingegneria aerospaziale alla meccanica, navale, ambientale ed elettrica; inoltre, il centro si avvale dei laboratori dell’Università Federico II, quali la galleria del vento e la vasca navale per i test dei prototipi. Per quanto riguarda il mondo dell’offshore, SEAPOWER sta dedicando particolare interesse allo sviluppo tecnologico di impianti eolici galleggianti, anche partecipando a progetti europei.
A SEAPOWER spiegano che «Uno degli obiettivi fondamentali del progetto è stato lo sviluppo e la validazione di un codice di simulazione open source, QBLADE-OCEAN, per l’analisi del comportamento delle turbine galleggianti, che implementa soluzioni di modellazione avanzata e consente di considerare, in maniera integrata, la risposta dei diversi sottosistemi (aerogeneratore, controllo, piattaforma, ormeggi, strutture) che compongono un sistema complesso come una turbina eolica galleggiante. Sono stati, inoltre, sviluppati due diversi sistemi di controllo innovativo, il primo orientato a ridurre le oscillazioni della piattaforma e le fluttuazioni di potenza di una turbina galleggiante, il secondo inteso a ridurre gli effetti della scia in una fattoria di turbine galleggianti, mirando ad un incremento della produzione energetica complessiva». Nell’ambito di Floatech, Seapower è stata impegnata anche come work package leader in una delle attività conclusive del progetto riguardante la valutazione tecno-economica delle tecnologie di controllo sviluppate, costruendo un modello di stima del Levelized Cost Of Energy (LCOE), un parametro che rappresenta il costo unitario di produzione dell’energia per MWh generato.