Il Governo conservatore britannico revoca la moratoria sul fracking

Contrari ambientalisti, comunità locali, laburisti, verdi, Scozia e Galles: non serve contro la crisi energetica ed economica

[23 Settembre 2022]

Nel 2019 il Regno Unito aveva istituito una moratoria sul fracking per estrarre gas  perché l’opinione pubblica era sempre più preoccupata per i terremoti locali causati da questa tecnica di fratturazione idraulica. Ma con la crisi energetica che peggiora (nonostante il Regno Unio possieda le miracolose centrali nucleari che secondo Salvini e la Meloni risolverebbero tutto) il governo britannico è in affanno e quindi ha riaperto al fracking.

La decisione è stata però accompagnata da una nuova revisione scientifica del British Geological Survey (BGS).sulla pratica del fracking che conferma che c’è ancora una comprensione limitata degli impatti di questo tipo di tecnica per estrarre gas e petrolio dalle rocce di scisto.

Perplessità che non hanno smosso il il segretario al business e all’energia Jacob Rees-Mogg che, annunciando la fine del divieto, ha detto; «Alla luce dell’invasione illegale dell’Ucraina da parte di Putin e dell’ergia usata come arma, rafforzare la nostra sicurezza energetica è una priorità assoluta»,

Ma nel Regno Unito il fracking è osteggiato anche in comunità che hanno votato compattamente per il Partito Conservatore e suscita da sempre un’acceso dibattito politico.

Nel 2019, nel sito di fracking della compagnia di esplorazione di petrolio e gas Cuadrilla nel Lancashire, sono state registrate più di 120 scosse di terremoto, anche se la maggior parte era di magnitudo troppo piccola per essere avvertita. E il nuovo rapporto del (BGS) pubblicato dallo stesso governo avverte che «La previsione del verificarsi di grandi terremoti… rimane una sfida scientifica per la comunità delle geoscienze».

All’interno della roccia argillosa possono esserci piccole faglie e aree di stress. Durante la perforazione, l’acqua viene iniettata nella roccia per estrarre il gas. L’acqua lubrifica la roccia argillosa, spostando parti della roccia lungo queste faglie. Questo movimento può innescare un terremoto. Il BGS sottolinea che, «Sebbene ci siano stati progressi nell’identificazione di queste faglie, l’esplorazione è limitata e quindi non è possibile identificare tutte le faglie che potrebbero provocare terremoti di magnitudo fino a 3, anche con i migliori dati disponibili».

Reagendo alla decisione del  governo di revocare la moratoria sul fracking, il responsabile energia di Friends of the Earth UK, Danny Gross, ha detto che «Stracciare le regole che proteggono le persone dal fracking manderebbe onde d’urto nelle comunità locali. Questo annuncio suggerisce che il governo sta pianificando di gettare le comunità sotto un’autobus costringendole ad accettare un grado più elevato di rischio e disturbo.

Se il governo cede all’industria del fracking e le consente di causare terremoti più grandi, indebolirà ulteriormente la fiducia che il fracking possa essere fatto in sicurezza. La realtà è che il fracking avrà un impatto trascurabile sulle bollette energetiche, inviando più emissioni climalteranti nell’atmosfera. Non c’è da stupirsi che sia una delle forme meno popolari di produzione di energia. Il governo dovrebbe ascoltare la scienza e sviluppare una strategia energetica adatta al futuro, non prigioniera dei fallimenti del passato. Questo  significa investire nell’isolamento delle case e nelle vaste risorse di energie rinnovabili economiche, pulite e popolari del Regno Unito».

Claire Stephenson, di Frack Free Lancashire, ha evidenziato che «Il fracking nel Regno Unito è una tecnologia fallita e dovrebbe essere assolutamente confinata al passato. Abbiamo assistito a più di 10 anni di tentativi di estrarre gas da sotto terra nel Lancashire, senza alcun progresso. Tuttavia, si sono verificati terremoti incontrollabili e danni strutturali: quasi 200 sinistri denunciati. Ci sono state anche colossali perdite di metano, disarmonia nella comunità e, soprattutto: zero gas commerciale prodotto. Siamo in una crisi climatica con un disperato bisogno di un futuro di energia pulita e verde. Il fracking non avrà alcun impatto positivo sul fabbisogno energetico del Regno Unito o sulle bollette del carburante, e qualsiasi tentativo di suggerire che lo farà è un palese inganno. Siamo fortemente contrari e uniti contro il fracking ovunque, e sfideremo ferocemente il tentativo di questa amministrazione fuorviata di tornare sui propri passi rispetto alla promessa fatta con il Conservative Manifesto».

Secondo Justin Rowlatt, climate editor di BBC News,  «Alcune delle critiche al fracking non hanno molto senso. I critici affermano che inseguire il metano intrappolato nelle antiche rocce di scisto si rivelerà troppo difficile e costoso per essere redditizio. Questo non è un motivo per mantenere la moratoria. Le imprese dovrebbero essere libere di decidere se pensano che valga la pena farlo o meno. E che dire dell’affermazione che le comunità locali non lo permetteranno mai? Sicuramente dovrebbero decidere». Ma lo stesso Rowlatt smonta alcune argomentazioni del governo e dei pro-fracking: «La domanda importante è se abbiamo bisogno di questa nuova fonte di combustibili fossili.

Sappiamo che qualsiasi ulteriore immissione anidride carbonica nell’atmosfera si aggiunge al problema del cambiamento climatico. Inoltre, il fracking non influirà sul prezzo che paghiamo per la nostra energia. Questo perché i fracker – proprio come le compagnie petrolifere e del gas nel Mare del Nord – venderanno qualsiasi gas producano al miglior offerente, come ha chiarito INEOS quando ho parlato con la compagnia la scorsa settimana».

Ieri alla Camera dei Comuni c’è stato ad un acceso dibattito sulla questione tra Rees-Mogg e il segretario ombra del Partito Laburista per i cambiamenti climatici Ed Miliband. Rees-Mogg ha affermato che «E’ importante utilizzare tutte le fonti di carburante disponibili nel Regno Unito piuttosto che importarle». Milliband ha ribattuto che «Questo non ridurrebbe i costi energetici» e ha ricordato a Rees-Mogg «La promessa del manifesto dei Tory del 2019 di non supportare il fracking a meno che non fosse possibile farlo in sicurezza».

Durirr ssimo il co-leader del Green Party Adrian Ramsay: «Il fracking aumenterà la dipendenza del nostro Paese dai combustibili fossili. Non ridurrà le bollette del carburante per le persone che stanno lottando e causerà maggiori danni alle comunità locali e al clima. Il governo ha scelto di ignorare gli avvertimenti dei propri consiglieri secondo i quali il fracking non può ricominciare senza pericoli significativi di nuovi terremoti localizzati. Il modo più efficace e sostenibile per ridurre il costo della vita è investire nell’isolamento delle case e aumentare massicciamente l’energia rinnovabile prodotta dai cittadini. Il fracking è una distrazione costosa e pericolosa da quell’obiettivo urgente».

I governi autonomi della Scozia e del Galles continuano a opporsi al fracking e hanno già annunciato che, se il governo centrale toglierà la moratoria, non concederanno comunque licenze di trivellazione con questa tecnica.