Il manifesto per le energie rinnovabili in Basilicata
Legambiente Basilicata, Alleanza per il fotovoltaico in Italia e Rete degli Studenti Medi della Basilicata sottoscrivono un appello per la decarbonizzazione e la transizione ecologica della Regione
[11 Marzo 2021]
«L’emergenza climatica determinerà impatti sociali, economici e ambientali drammatici in ogni parte del mondo e può essere arginata solo se le fonti rinnovabili diventano il centro nevralgico di un sistema energetico orientato al raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione entro il 2040. In Italia raggiungere questo obiettivo non è impossibile, ma vi è l’urgente bisogno di attuare misure coraggiose tali da garantire la riduzione dei fabbisogni di energie fossili attraverso l’efficienza energetica e lo sviluppo di impianti da fonti rinnovabili in ogni territorio. In quest’ottica, il ricorso ai potenti programmi di intervento quali il Next Generation EU e il Quadro Finanziario Pluriennale comunitario 2021-2027 è fondamentale per la costruzione di un’economia, nazionale e regionale, a basso contenuto di carbonio».
Parte da questi punti fermi il “Manifesto per le energie rinnovabili in Basilicata” sottoscritto da Legambiente Basilicata, Alleanza per il Fotovoltaico in Italia e Rete degli Studenti medi Basilicata e i promotori spiegano che «Scopo principale del Manifesto è sensibilizzare la società civile e gli stakeholder istituzionali nazionali e locali sui vantaggi di natura economica, ambientale, etica ed occupazionale derivanti dalla transizione alle fonti di energie rinnovabili, con particolare riguardo al settore fotovoltaico. Ad oggi, infatti, gli impianti fotovoltaici hanno raggiunto un grado di maturità tecnologica che, unitamente alla diminuzione dei costi e alla crescita dei volumi produttivi, consentirebbe l’affermazione di queste fonti come sostituti delle fonti fossili nella generazione elettrica».
Un Manifesto assume una rilevanza ancora più significativa per la Basilicata, che è la più grande riserva petrolifera su terraferma d’Europa e dove da oltre 20 anni è in corso un’intensa attività di sfruttamento di idrocarburi.
Le tre organizzazioni fanno però notare che «Tuttavia, negli ultimi anni le fonti rinnovabili hanno contribuito a cambiare sostanzialmente il sistema energetico regionale; basti pensare che già oggi in Basilicata la produzione di energia pulita è pari a oltre il 90% del totale. Ma per continuare in questa direzione occorre intervenire sulle barriere che impediscono di cogliere appieno i vantaggi di questa prospettiva».
E, in questo quadro, i firmatari del Manifesto ritengono che «La recente proposta di modifica alle Norme in materia di energia e Piano di indirizzo energetico ambientale regionale sia totalmente inadeguata e presenti diversi aspetti critici che tendono a costruire una visione contraria allo sviluppo delle energie rinnovabili auspicato invece dalla legislazione europea e nazionale. Infatti, per continuare a percorrere virtuosamente la strada tracciata dalle fonti di energia rinnovabile, vi è l’urgenza di intervenire in maniera tempestiva sulle barriere normative e procedurali che rischiano di rallentare inesorabilmente la transizione energetica della Regione. D’altro canto, va garantita la piena trasparenza rispetto agli incentivi, alle autorizzazioni e alla identità dei soggetti a cui è consentito accedervi, in modo da evitare attività speculative e infiltrazioni criminali che annullerebbero il valore aggiunto apportato dall’utilizzo di fonti energetiche rinnovabili».
Secondo Antonio Lanorte, presidente di Legambiente Basilicata, «In questo contesto, risulta fondamentale costruire gli strumenti per favorire la partecipazione e il dibattito pubblico, utili anche per sfatare luoghi comuni, se non vere e proprie fake news, sulle rinnovabili, sottolineando per esempio che le rinnovabili possono e devono servire ai cittadini e alle loro tasche, attraverso le Comunità Energetiche, ma anche affrontando il tema dell’impatto paesaggistico ed evidenziando come il cambiamento climatico sia un nemico terribile per il paesaggio e la biodiversità, in grado, peraltro, di causare danni irreversibili agli ecosistemi».
Alessandro Ceschiat dell’Alleanza per il fotovoltaico in Italia, ricorda che «Le fonti rinnovabili costituiscono un importante e imprescindibile volano di crescita per le economie locali, per quella lucana in particolare. Riteniamo fermamente che sia urgente intervenire a livello normativo nazionale e locale sullo snellimento degli iter autorizzativi e su una definizione chiara e precise delle aree idonee e non idonee. In questo contesto normativamente ancora nebuloso, la recente proposta di modifica alle norme in materia di energia e Piano di indirizzo energetico ambientale regionale sia totalmente inadeguata e presenti diversi aspetti critici che tendono a costruire una visione contraria allo sviluppo delle energie rinnovabili auspicato invece dalla legislazione europea e nazionale. In particolare, la limitazione di capacità installabile di 3MWp per ogni singolo progetto inserita nella proposta di legge costituirà un evidente freno, forse definitivo, all’installazione di fonti rinnovabili nel territorio e alla possibilità di attrarre investimenti preziosi per l’economia lucana».
Antonio Prestera, della Rete Studenti Medi Basilicata, conclude: «Da troppi anni ormai la nostra Regione si trova di fronte a una drammatica emigrazione giovanile. In un momento in cui i beni naturali subiscono le pressioni di un modello economico dominante ancora incentrato sulle fonti fossili e incapace di creare occupazione, occorre cercare con convinzione vie alternative di sviluppo durevole e sostenibile. Le soluzioni basate sulle energie rinnovabili anche in Basilicata offrono opportunità di investimento strategico, in grado di generare nuova occupazione in un territorio in cui i giovani possano sentirsi partecipi dei processi di sviluppo».