Il Parlamento europeo adotta nuove norme per incrementare il risparmio energetico

Fit for 55: riduzione del consumo energetico dell'11,7% per combattere il cambiamento climatico e rafforzare la sicurezza energetica

[12 Luglio 2023]

Nell’ambito dell’European Green Deal, con 471 voti a favore, 147 contrari e 17 astensioni, il Parlamento europeo ha approvato, in via definitiva, le norme che fissano nuovi obiettivi di risparmio energetico per il 2030, nell’ambito del Green Deal europeo. Il relatore, il socialdemocratico danese Niels Fuglsang, ha ricordato che «La crisi energetica non è finita. Non c’è alcuna garanzia che i prossimi inverni saranno miti come gli ultimi. Ora e nei prossimi 7 anni è il momento di realizzare i cambiamenti strutturali necessari. Nel corso di questa procedura, sono molto felice che siamo riusciti a spingere gli Stati membri verso obiettivi di efficienza energetica molto più ambiziosi. Questo è fondamentale per non dipendere più dall’energia russa in futuro e per raggiungere i nostri obiettivi climatici. Oggi è una grande vittoria. Un voto non solo positivo per il nostro clima, ma anche negativo per Putin».

Il 14 luglio 2021 la Commissione europea ha adottato il pacchetto di misure Fit for 55  che adegua la legislazione vigente in materia di clima ed energia per conseguire il nuovo obiettivo dell’Ue di una riduzione minima del 55% delle emissioni di gas serra entro il 2030. Il pacchetto comprende appunto la rifusione della direttiva sull’efficienza energetica (EED), allineando le sue disposizioni al nuovo obiettivo. Un altro elemento del pacchetto è la revisione della direttiva sulle energie rinnovabili (RED II). Nell’ambito della direttiva RED II, attualmente in vigore, l’UE è tenuta a garantire che almeno il 32% del suo consumo energetico provenga da fonti energetiche rinnovabili entro il 2030.

La nuova legge, prevede che «I Paesi Ue dovranno garantire, collettivamente, una riduzione del consumo energetico di almeno l’11,7 % entro il 2030 (rispetto alle proiezioni dello scenario di riferimento fissato al 2020)». Per raggiugere questo obiettivo, la normativa prevede «L’1,5% di risparmio energetico annuo medio da ora al 2030. Fino al 2025 si dovrà risparmiare l’1,3% ogni anno, percentuale che verrà progressivamente aumentata arrivando al 1,9% entro la fine del 2030 – spiega una nota dell’Europarlamento –  Gli obiettivi di risparmio dovranno essere raggiunti attraverso misure locali, regionali e nazionali, in diversi settori, ad esempio la pubblica amministrazione, gli edifici, le imprese, i centri dati, ecc».

I deputati europei hanno insistito sul fatto che «La riduzione riguarderà in particolare il settore pubblico, che dovrà ridurre il consumo finale di energia dell’1,9% ogni anno».

Inoltre, gli Stati membri dovrebbero garantire che ogni anno sia ristrutturato almeno il 3% degli edifici pubblici per trasformarli in edifici a energia quasi zero o a emissioni zero.

La direttiva stabilisce anche nuovi requisiti per sistemi di teleriscaldamento efficienti.

Per garantire l’applicazione delle norme sarà creato un meccanismo di monitoraggio e di applicazione.

Il Parlameto europeo conclude: «Approvando questa direttiva, i deputati rispondono alle proposte dei cittadini contenute nelle conclusioni della Conferenza sul futuro dell’Europa. La direttiva sull’efficienza energetica risponde alla proposta 3(3), che mira a ridurre la dipendenza dalle importazioni di petrolio e gas attraverso progetti di efficienza energetica e l’espansione della fornitura di energia pulita e rinnovabile.

La direttiva si allinea anche alla proposta 3(5), che sostiene gli investimenti nelle tecnologie per le energie rinnovabili, e alla proposta 3(6), che promuove l’esplorazione di nuove fonti energetiche ecologiche e di metodi di stoccaggio, a sostegno degli obiettivi climatici dell’Ue. Inoltre, si allinea alla proposta 11(1) che promuove processi produttivi più ecologici da parte delle aziende, sostenendole nell’individuazione delle soluzioni migliori».