Iran e Venezuela: firmati accordi per 20 miliardi di dollari di scambi bilaterali

E la Germania importa nuovamente greggio iraniano nonostante le sanzioni

[13 Giugno 2023]

A margine deIla visita del presidente iraniano Ebrahim Raeisi in Venezuela, la prima tappa di un tour che lo porterà anche a Cuba e in Nicaragua, il presidente del regime islamico ha annunciato che,  insieme al presidente del Venezuela Nicolas Maduro. «Abbiamo deciso di aumentare la cooperazione tra i due Paesi. Il volume degli scambi commerciali tra Iran e Venezuela sarà aumentato a 10 miliardi di dollari nella prima fase, che possono essere portati a 20 miliardi di dollari nella seconda fase».

Raeisi che ha lanciato una – riuscita – offensiva diplomatica per far uscire l’Iran dal temporaneo isolamento in cui era precipitato dopo la strage e gli arresti di donne e oppositori. Ha fatto notare che «Le relazioni di Teheran con Caracas non sono legami diplomatici ordinari, ma sono di natura strategica. Avere interessi, posizioni e nemici comuni ha contribuito ad approfondire la cooperazione tra i due Paesi e renderla strategica».

Maduro ha risposto: «Ecco il Venezuela, in piedi, che tende la mano all’Iran. Siamo pronti a continuare ad avanzare nella costruzione di un nuovo mondo. La Repubblica islamica dell’Iran sta svolgendo un ruolo stellare come una delle nuove potenze emergenti del mondo. Abbiamo firmato 25 accordi in questa storica visita del presidente Raisi. In questo momento si stanno negoziando accordi per nuovi investimenti. Lo sviluppo scientifico e tecnologico che l’Iran ha raggiunto con i propri sforzi è ammirevole».

Prima della conferenza stampa congiunta di Raeisi  e Maduro, i ministri dei due Paesi e altri alti funzionari avevano firmato 19 accordi di cooperazione e memorandum d’intesa che «Mirano ad ampliare la cooperazione tra Teheran e Caracas in molti settori, compreso il settore petrolchimico, mentre le due parti si muovono per espandere la cooperazione complessiva nel settore petrolifero».

Maduro ha riferito anche di aver aver firmato un accordo per realizzare una compagnia di navigazione, «Con l’obiettivo di aumentare il commercio tra le due nazioni. Siamo dalla parte giusta della storia, Iran e Venezuela. Insieme saremo invincibili».

Il portavoce della Commissione per lo sviluppo del commercio interno dell’Iran, Seyed Ruhollah Latifi,. ha annunciato che «L’esportazione non petrolifero dell’Iran verso il Venezuela ha raggiunto i 118 milioni e 102mila dollari con una crescita del 416% nell’anno precedente (2022)». Secondo la radio internazionale iraniana IRIB, Latifi ha detto che «I principali beni non petroliferi esportati dall’Iran in Venezuela sono le automobili , pezzi di ricambio e prodotti Pesca, prodotti chimici, medicine e vaccini, artigianato ed elettronica. Le importazioni dell’anno scorso da questo paese all’Iran erano componenti e parti di veicoli aerei e apparecchiature elettroniche. Per quanto riguarda il commercio con Cuba. le importazioni da Cuba sono principalmente medicine e attrezzature mediche. Con la visita del Presidente in Nicaragua, speriamo di assistere all’inizio dell’interazione commerciale con questo Paese».

L’agenzia stampa ufficiale iraniana Pars Today spiega che «Il tour di Raisi mira ad aumentare il livello di cooperazione economica, politica e scientifica dell’Iran con le tre nazioni latinoamericane sanzionate dagli Stati Uniti. Per oltre un decennio le sanzioni arbitrarie statunitensi hanno contribuito al rafforzamento di buone relazioni diplomatiche tra Cuba, Iran, Nicaragua e Venezuela, che combattono nei forum internazionali contro le politiche statunitensi che prendono di mira le nazioni che non si allineano con la volontà di Washington. L’ultimo presidente iraniano a visitare Cuba e il Venezuela è stato Hassan Rohani nel settembre 2016, mentre Mahmoud Ahmadinejad ha effettuato nel 2007 l’ultima visita presidenziale in Nicaragua. L’Iran e il Venezuela sono entrambi membri del cartello petrolifero dell’OPEC, cosa che li pone in modo naturale al centro delle discussioni internazionali sulla crisi energetica innescata lo scorso anno dal conflitto tra la Russia e l’Ucraina».

Ma l’Iran non commercia solo con i “Paesi canaglia”: Secondo l’Iran Press Agency, «Le ultime informazioni pubblicate dal Centro statistico europeo (Eurostat) mostrano che la Germania ha importato un grosso carico di greggio o prodotti petroliferi dall’Iran per la prima volta negli ultimi cinque anni. Secondo Eurostat, questo Paese ha importato 69.737 tonnellate di greggio o prodotti petroliferi dall’Iran nel marzo di quest’anno. La Germania ha importato l’ultima volta una spedizione di diecimila tonnellate di greggio o prodotti petroliferi dall’Iran nell’ottobre 2018. La Bulgaria, in quanto altro membro dell’Unione europea, ha importato 147 tonnellate di greggio o prodotti dall’Iran nel primo trimestre di quest’anno, che, ovviamente, non è una cifra significativa. Sulla base di ciò, due membri dell’Unione europea hanno importato greggio o prodotti petroliferi dall’Iran nel primo trimestre di quest’anno, contrariamente alla politica di embargo petrolifero degli Stati Uniti contro l’Iran. L’importazione totale di petrolio dell’Unione europea dall’Iran in questo periodo è stata di 69.884 tonnellate, che non si registrava dal 2018, quando gli Stati Uniti si sono ritirati dal JCPOA (Joint Comprehensive Plan of Action firmato nel 2015 dal G5+1 e Iran, ndr). Secondo questo rapporto, nell’intero 2022, i tre paesi di Bulgaria, Romania e Polonia hanno importato un totale di 4.181 tonnellate di greggio o prodotti petroliferi dall’Iran. L’inclusione dei dati sulle importazioni di petrolio iraniano in un database ufficiale europeo mostra la volontà delle autorità europee di prendere le distanze dalle sanzioni o almeno mostrare la loro opposizione alla politica di sanzioni statunitensi contro l’Iran».

Intanto l’Iran sta riallacciando o rafforzando i rapporti diplomatici con gli ex nemici delle monarchie assolute sunnite del Golfo e il nuovo ambasciatore iraniano negli Emirati Arabi Uniti, Reza Ameri, ha detto che «Un futuro promettente e luminoso attende le relazioni tra i due paesi, poiché la spinta diplomatica nella regione dell’Asia occidentale ha acquisito slancio negli ultimi mesi».

Iraniani, emiratini e sauditi si sono combattutti per anni – dirattamente o per interposte milizie – nello Yemen, in Siria e in Iraq,  ma al suo arrivo ieri nella capitale degli Emirati Arabi Uniti lì per iniziare la sua missione, Ameri ha detto: «Spero che i legami reciproci si espandano ulteriormente in linea con la determinazione delle autorità dei due Paesi. Il neo-ambasciatore iraniano si era incontrato il 7 giugno con il ministro degli esteri iraniano Amir-Abdollahian che aveva sottolineato «La necessità di rafforzare i legami con i vicini, con particolare attenzione agli affari degli espatriati iraniani negli Emirati Arabi Uniti».

Pars Today ricorda che «Amir-Abdollahian si è recato negli Emirati Arabi Uniti nel giugno dello scorso anno per rendere omaggio alla morte del presidente Khalifa bin Zayed, mentre Teheran ha accolto con favore la nomina del nuovo sovrano dello stato del Golfo Persico. Il viaggio di Amir-Abdollahian è stata la visita di più alto livello di un funzionario iraniano nel Paese del Golfo Persico dopo diversi mesi».