La dipendenza dai combustibili fossili mette a rischio la salute delle generazioni attuali e future
Lancet Countdown: i Paesi stanziano più soldi per sovvenzionare i combustibili fossili che per la sanità pubblica
[27 Ottobre 2022]
Secondo il nuovo “The 2022 Global Report of the Lancet Countdown on health and climate change: health at the mercy of fossil fuels”, alla cui redazione ha collaborato 99 esperti di 51 istituzioni, tra le quali l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) e la World meteorological organization (WMO), «I combustibili fossili continuano ad avere la priorità rispetto alle soluzioni di energia pulita da parte di governi e aziende, a scapito della salute.
Il rapporto è pubblicato prima della 27esima Conferenza delle Parti dell’Unfccc e 7 anni dopo l’ Accordo di Parigi con il quale il mondo si si è impegnato a limitare il riscaldamento globale almeno a 2° C. In questi 7 anni, il Lancet Countdown on Health and Climate Change ha monitorato e riportato più di 40 indicatori globali che misurano l’impatto del cambiamento climatico sulla nostra salute. Il rapporto appena pubblicato presenta anche metriche nuove e migliorate che monitorano l’impatto delle temperature estreme sull’insicurezza alimentare, sull’inquinamento atmosferico e sull’allineamento dell’industria dei combustibili fossili con un futuro sano.
ll rapporto rileva che «Le crisi in corso, come la pandemia di Covid-19, il conflitto in Ucraina e una crisi globale dell’energia e del costo della vita, hanno causato una sovra-dipendenza dei Paesi dai combustibili fossili, aggravando il cambiamento climatico e i suoi effetti sulla salute. La stragrande maggioranza dei Paesi analizzati stanzia ancora collettivamente centinaia di miliardi di dollari per sovvenzionare i combustibili fossili, spesso pari a somme paragonabili, o addirittura superiori, all’importo stanziato nei loro budget sanitari totali».
I ricercatori ritengono che «Una rinnovata dipendenza dai combustibili fossili potrebbe aumentare il rischio di insicurezza alimentare, trasmissione di malattie infettive, malattie legate al caldo, come colpi di caldo e cattiva salute mentale. Potrebbe anche portare a temperature fatalmente più calde per il futuro».
Il rapporto evidenzia che «Negli ultimi due decenni, le morti globali legate al caldo sono già aumentate di due terzi. Nel 2022 sono stati battuti anche i record di temperatura in tutto il mondo, incluso nel Regno Unito, dove a luglio sono stati registrati 40° C, così come parti dell’Europa, Pakistan e Cina.
La principale autrice dello studio, Marina Romanello dell’Institute for Global Health dell’University College London (UCL) e direttrice esecutiva di Lancet Countdown, ha spiegato che «Il nostro rapporto di quest’anno rivela che siamo in un momento critico. Vediamo come il cambiamento climatico stia determinando gravi impatti sulla salute in tutto il mondo, mentre la persistente dipendenza globale dai combustibili fossili aggrava questi danni alla salute in mezzo a molteplici crisi globali, mantenendo le famiglie vulnerabili ai mercati volatili dei combustibili fossili, esposte alla povertà energetica e a livelli pericolosi di inquinamento dell’aria».
Ma i ricercatori ritengono che dei cambiamenti immediati possano essere in grado di alleviare la situazione e per questo lo studio incoraggia i Paesi a «Scegliere una risposta incentrata sulla salute alle crisi per prevenire ulteriori aumenti di morti e malattie legate ai cambiamenti climatici e fornire benefici per la salute retribuiti attraverso un migliore accesso e sicurezza all’energia, aria più pulita, diete e stili di vita più sani, città vivibili e e altro ancora».
La Romanello ha evidenziato che «Nonostante le sfide, ci sono prove evidenti che un’azione immediata, con un rapido passaggio all’energia pulita e all’efficienza energetica, potrebbe ancora salvare la vita di milioni di persone. Un’azione climatica accelerata porterebbe benefici a cascata, con sistemi sanitari, alimentari ed energetici più resilienti. Con il mondo in subbuglio, i governi e le imprese hanno l’opportunità di mettere la salute al centro di una risposta allineata a queste crisi simultanee e offrire un futuro sano e sicuro per tutti».
Le raccomandazioni del rapporto includono: Le compagnie energetiche devono passare rapidamente ai combustibili puliti, aiutando i Paesi a raggiungere prontamente le emissioni net zero di gas serra e a prevenire i decessi dovuti all’esposizione all’inquinamento atmosferico derivato dai combustibili fossili. Accelerare la transizione verso diete più equilibrate e a base vegetale, che ridurrebbe del 55% le emissioni del settore agricolo dovute alla produzione di carne rossa e latte, il che preverrebbe fino a 11,5 milioni di decessi legati all’alimentazione all’anno e ridurrebbe il rischio di malattie zoonotiche. Riprogettazione urbana con maggiori spazi verde che riduce il calore urbano, migliora la qualità dell’aria e giova alla salute fisica e mentale.
Il co-presidente del Lancet Countdown, Anthony Costello dell’UCL Institute for Global Health, ha concluso: «Il mondo è in un momento critico. Il nostro impegno globale per ridurre i combustibili fossili è deragliato e ora le risposte incentrate sui combustibili fossili alle crisi energetiche che dobbiamo affrontare potrebbero invertire i progressi compiuti finora. Dobbiamo cambiare, altrimenti i nostri figli affronteranno un futuro di cambiamenti climatici accelerati, minacciando la loro stessa sopravvivenza. Una risposta alle crisi attuali incentrata sulla salute ci darebbe comunque l’opportunità di offrire un futuro a basse emissioni di carbonio, resiliente e sano, nel quale le persone di tutto il mondo non solo possono sopravvivere ma prosperare. C’è ancora tempo per realizzare questo futuro. se agiamo ora».