La domanda di gas rallenterà nei prossimi anni. Ma non abbastanza

Rapporto Iea: ancora necessarie forti azioni politiche per arrivare e emissioni net zero

[5 Luglio 2021]

Secondo il nuovo rapporto trimestrale “Gas Market Report Q3-2021” dell’International energy agency (Iea), nel 2021 la domanda di gas è destinata ad avere un forte rimbalzo e, se i governi non attueranno politiche forti per portare il mondo su un percorso verso l’azzeramento delle emissioni entro la metà del secolo, continuerà a crescere.

Dal rapporto, che fornisce anche una nuova previsione a medio termine, emerge che «La domanda globale di gas dovrebbe aumentare del 3,6% nel 2021 prima di scendere a un tasso di crescita medio dell’1,7% nei 3 anni successivi. Si prevede che entro il 2024 la domanda aumenterà del 7% rispetto ai livelli pre-Covid del 2019.

L’Iea  sottolinea che «La crescita della domanda di gas naturale nel 2021 riflette principalmente la ripresa economica dalla crisi di Covid-19, ma è destinata a essere trainata negli anni successivi in ​​proporzioni uguali dall’attività economica e dal gas che sostituisce altri combustibili più inquinanti come carbone e petrolio in settori come la produzione di energia elettrica, industria e trasporti». Tra il 2020 e il 2024, quasi la metà dell’aumento della domanda di gas proverrà ell’Asia Pacifico.

Il problema e che «Nonostante la crescita più lenta nei prossimi anni, la domanda di gas entro il 2024 tende a superare le traiettorie degli scenari climatici dell’Iea, in particolare il percorso tracciato nella recente Roadmap to Net Zero by 2050. Per raggiungere l’azzeramento delle emissioni nette entro il 2050, sono necessarie nuove misure per promuovere ulteriori sostituzioni di carburanti e guadagni di efficienza. Ciò è particolarmente vero nei mercati più maturi, dove è già stato realizzato gran parte del potenziale per il passaggio dal carbone o dal petrolio al gas».

Keisuke Sadamori, direttore mercati energetici e sicurezza dell’Iea, «Il rimbalzo della domanda di gas dimostra che l’economia globale si sta riprendendo dallo shock della pandemia e che il gas sta continuando a sostituire i combustibili ad alta intensità di emissioni. Ma per mettere la domanda globale di gas su un percorso in linea con il raggiungimento dello zero emissioni nette entro il 2050, pur continuando a promuovere la prosperità economica, devono essere attuate politiche più forti. Queste includono misure per garantire un uso più efficiente del gas. Allo stesso tempo, l’industria del gas deve intensificare in modo significativo gli sforzi per passare a gas più puliti e a low carbon e agire in modo rapido ed efficace per affrontare le inutili emissioni di metano».

Il nuovo rapporto Iea esamina come l’industria del gas può ridurre la sua impronta di emissioni e allinearsi agli obiettivi di emissioni net zero. Le principali aree di azione comprendono la continua riduzione dell’intensità delle emissioni di gas serra dell’industria del gas lungo tutta la catena del valore, il sostegno allo sviluppo di gas low carbon e lo sviluppo di soluzioni di gestione del carbonio per ridurre al minimo le emissioni da combustione. «In particolare – dice l’Iea – ridurre le emissioni di metano è un modo efficiente, in termini di tempo e di costi, per ridurre l’impronta del settore. L’aumento della domanda previsto nel rapporto può essere soddisfatto da asset convenzionali che erano già stati approvati o in fase di sviluppo prima della pandemia, principalmente in Russia e in Medio Oriente. E’ inoltre probabile che l’offerta venga integrata da nuovi investimenti nella produzione di gas di scisto statunitense per supportare la capacità di esportazione di gas naturale liquefatto (GNL) attualmente in fase di sviluppo». Cosa che non piacerà sicuramente alle associazioni Ambientaliste, a cominciare da quelle statunitensi che si oppongono duramente al fracking.

Come non piacerà agli ambientalisti il fatto che il rapporto evidenzi il contributo del GNL per garantire forniture flessibili e sicure, in particolare dagli Stati Uniti, che rappresenta la grande maggioranza della capacità aggiuntiva di GNL da commissionare nei prossimi tre anni». Inoltre, la forte crescita della flotta di metaniere renderà inoltre le forniture più flessibili, gli attuali ordini rappresentano un aumento del 25% del numero di navi nei prossimi 2 o 3 anni e per l’Iea lo stoccaggio sotterraneo di gas è un’altra fonte fondamentale di flessibilità,

«Tuttavia – conclude l’Iea – senza forti misure politiche per frenare la domanda di gas a lungo termine, potrebbero sorgere volatilità del mercato e preoccupazioni sulla sicurezza dell’approvvigionamento verso la fine del periodo di previsione del rapporto».