Lavoro ed energia, Sindacati e Confindustria per una transizione sostenibile
Il Manifesto Lavoro e Energia per una Transizione Sostenibile
[1 Dicembre 2021]
Lavoro ed energia insieme fanno da apripista a una transizione sostenibile che raggiunga tutti gli obiettivi del Fit for 55 Ue, senza perdere di vista gli aspetti sociali ed economici e Confindustria Energia, Filctem-CGIL, Femca-CISL, Uiltec-UIL e Flaei-Cisl, con il supporto del Ministero della Transizione Ecologica hanno messo insieme proposte concrete, condivise e partecipate per «Una transizione giusta (adeguata alle caratteristiche sociali e strutturali del Paese) e sostenibile (in difesa delle fasce più deboli e della tutela delle istanze ambientali)».
Secondo Sindacati e Confindustria, «Gli scenari e le opportunità offerte dalla transizione energetica richiedono un nuovo sistema di relazioni industriali che governi questa sfida attraverso un continuo confronto tra le parti sociali e le istituzioni, caratterizzato dalla molteplicità e continuità di interlocuzioni a tutti i livelli sociali. Un percorso, la cui forza, è anche nella ripetibilità dell’iniziativa in altri settori produttivi, ponendosi come modello per la costruzione di processi di coesione e di dialogo partecipativo per creare convergenza su temi strategici del nostro Paese. Questo processo, che ha trattato anche fattori abilitati inerenti al PNRR, ha prodotto una rosa di proposte per uno sviluppo inclusivo tenendo conto delle esigenze del paese in termini di obiettivi ambientali, di sviluppo produttivo e di competitività nei mercati internazionali».
Tutto è partito dal Tavolo Strategico di Confindustria Energia e Organizzazioni Sindacali di categoria, dopo un’analisi di contesto sugli effetti del PNIEC, ora rilanciati dal Fit for 55, e presentato al Ministero della Transizione Ecologica, che ha evidenziato alcuni elementi strategici: Salvaguardia della filiera nazionale e dell’occupazione; Il costo delle soluzioni di decarbonizzazione per le imprese energivore e i cittadini; Il ruolo strategico dell’innovazione e della ricerca; L’opportunità della riconversione e trasformazione industriale dei settori tradizionali; L’accelerazione del processo di sviluppo delle rinnovabili; Le opportunità dell’economia circolare nel settore energetico; La riconversione professionale.
Un metodo partecipativo che si è avvalso di tre tavoli con la collaborazione di oltre 60 esperti: Transizione energetica giusta ed efficiente; Innovazione e Know how al servizio della filiera italiana; Innovazione e Kow how al servizio della trasformazione industriale e della salvaguardia dell’occupazione, costituiti da rappresentanti delle associazioni di categoria del settore energia, organizzazioni sindacali di categoria ed enti di ricerca, Enea, funzionari dei Mite, MiSe e del Ministero del lavoro e politiche sociali, importanti atenei nazionali e associazioni dei consumatori.
In un Comunicato congiunto Confindustria e Sindacati evidenziano che «L’approccio metodologico ha puntato a valorizzare gli obiettivi del Green New Deal, per individuare una “proposta” tesa a rispondere alle istanze produttive e occupazionali del Paese, giusta e inclusiva con l’orizzonte temporale al 2030, per valorizzare, anche nell’ambito del processo avviato con il PNRR, l’innovazione e le soluzioni tecnologiche ambientalmente sostenibili e disponibili».
I tavoli di lavoro hanno individuato per ogni tematica una serie di proposte e i principi guida sono stati sintetizzati ne i 10 punti del “Manifesto Lavoro e Energia per una Transizione Sostenibile”:
- Promuovere tutte le possibili soluzioni che, utilizzando strumenti e approcci dell’ecologia industriali dimostrano le rispettive potenzialità di decarbonizzazione, adottando una tassonomia inclusiva e tecnologicamente neutra, per favorire attraverso il ricorso a molteplici fonti e vettori rinnovabili e low carbon e l’utilizzo di asset già disponibili, garantendo la sicurezza, la flessibilità e la competitività del sistema energetico in linea con i tempi necessari per la riconversione tecnologica e industriale
- Traguardare una transizione equa e giusta, garantendo strumenti e risorse di compensazione dei costi della transizione per consumatori e imprese e per contrastare la povertà energetica attraverso un costo sostenibile dell’energia e allineato con i Paesi europei, garantendo l’accessibilità economica e sociale a soluzioni compatibili con gli obiettivi climatici attraverso campagne specifiche per orientare i cittadini verso un consumo responsabile
- Sostenere una transizione «labour oriented» per il mantenimento e lo sviluppo dei livelli occupazionali in termini quantitativi e professionali con risorse e investimenti vincolati alla creazione di lavoro e occasioni di reimpiego
- Valorizzare le Relazioni Industriali e Welfare con il ruolo della bilateralità, per individuare le soluzioni che meglio rispondono agli effetti e alle esigenze della transizione, potenziando le politiche passive di protezione del reddito e valorizzando le politiche attive del lavoro attraverso l’istituzione di un Fondo speciale pubblico per la transizione
- Favorire un nuovo modello di cooperazione strutturata tra Scuola-Università-Ricerca, Industria, Istituzioni e Sindacati per definire e implementare la strategia nazionale in ambito energetico e per favorire la condivisione del Know-how, la formazione e la creazione di Nuove Competenze
- Garantire processi autorizzativi snelli ed efficaci e un adeguato sistema di governance che, abbinati a nuove forme di dialogo con cittadini e comunità locali, possano garantire certezza per gli investimenti della transizione e l’emersione di nuova occupazione green e circolare
- Favorire la transizione verso l’economia circolare prevedendo la produzione di vettori energetici sostenibili attraverso iniziative di sinergia con il territorio locale e di simbiosi industriale e la valorizzazione dei processi di riuso e riciclo delle risorse
- Sostenere investimenti in Ricerca e Sviluppo in ottica di rafforzamento e decarbonizzazione delle filiere italiane anche per anticipare le tendenze del mercato con il coinvolgimento delle Università e delle Imprese per la generazione di brevetti, creazione di startup ad alto contenuto innovativo e trasferimento tecnologico
- Prevedere premialità alle tecnologie più virtuose anche attraverso la rimodulazione della fiscalità e politiche industriali adeguate, per favorirne l’implementazione e il rafforzamento delle filiere nazionali e della cooperazione internazionale, sviluppando la competitività e l’occupazione, anche esportando le nostre eccellenze tecnologiche
- Efficientamento del partenariato pubblico-privato attraverso la condivisione delle strategie relative alla revisione della disciplina europea sugli Aiuti di Stato.