Le comunità energetiche alla cinese. Nel 2022 l’installazione solare distribuita è triplicata rispetto al 2021

In Cina decolla il solare sui tetti. Le Nuove politiche statali rafforzano la crescita del fotovoltaico

[19 Luglio 2022]

Quest’anno, la Cina prevede di installare 108 gigawatt di capacità solare, quasi il doppio dei 55 gigawatt installati nel 2021, e gran parte di questa  crescita è dovuta all’installazione di pannelli solari sui tetti. Infatti, la Cina ha appena annunciato che punta a installare pannelli fotovoltaici sul 50% dei tetti delle nuove fabbriche entro il 2025.

China Dialogue spiega che questa decisione «Integra una politica per l’installazione di impianti solari fotovoltaici sugli edifici esistenti. Nel settembre 2021, l’Ufficio nazionale per l’energia ha promosso un programma pilota che consente alle autorità locali di collaborare con sviluppatori solari, spesso società statali, per raggiungere gli obiettivi solari sui tetti per diversi settori. Entro la fine del 2023, l’ufficio ha proposto di coprire con pannelli solari il 50% dello spazio sui tetti degli edifici del Partito [Comunista] e governativi, il 40% delle scuole, ospedali e altri edifici pubblici, il 30% degli spazi industriali e commerciali e il 20% delle famiglie rurali». Hanno aderito a questo programma 676 contee di 31 province.

China Dialogue evidenzia che «Secondo i rapporti locali, quasi tutti i progetti sono stati avviati e ci sono i primi segnali di successo. Nel primo trimestre dell’anno, l’installazione solare distribuita è triplicata a 9 GW, rispetto ai 3 GW dello stesso periodo dell’anno scorso. Nei primi 5 mesi di quest’anno, la capacità solare installata complessiva in Cina è stata di 24 GW, un aumento di quasi il 140% in un anno. Questo è in gran parte determinato dalle “clean energy bases”: concentrazioni senza precedenti di grandi progetti solari nei deserti e nelle terre aride della Cina.

Già all’inizio dell’anno Wang Bohua, presidente onorario della China Photovoltaic Industry Association, aveva detto che «Guardando al futuro, vedremo l’energia solare distribuita e le fattorie solari centralizzate crescere allo stesso ritmo».

Per Lauri Myllyvirta, del Center for Research on Energy and Clean Air, la politica fotovoltaica cinese è «Ambiziosa e intelligente. La crescita vertiginosa degli impianti  di energia solare in Cina quest’anno è in gran parte guidata da progetti distribuiti/su tetto». Ma gli analisti hanno detto a Climate Home News che la politica solare sui tetti stava dando un forte contributo.

Da solo, il progetto pilota potrebbe fornire una capacità installata di circa 100 GW, se questa politica verrà implementata in tutta la Cina, alla fine potrebbe arrivare a 600 GW.

Xing Zhang, analista senior del Center for Research on Energy and Clean Air, ha detto a China Dialogue che «La Cina sta compiendo sforzi impressionanti per installare l’energia solare. Ha progetti giganteschi e progetti più piccoli come I pannelli fotovoltaici sui tetti. Quasi tutte le superfici disponibili in Cina saranno coperte da pannelli solari, con grandi progetti che coprono i deserti e piccoli progetti che coprono i tetti. l programma solare sul tetto, aiuterà senza dubbio a decarbonizzare il settore energetico cinese e aiuterà la transizione del sistema energetico».

Si tratta di un programma basato su una politica dall’alto verso il basso in modo decentralizzato. David Fishman, un consulente del settore energetico per il gruppo cinese Lantau, ha spiegato a Climate Home che «Le autorità e le aziende locali svolgono un ruolo fondamentale nell’identificazione dei proprietari di edifici per ospitare i panel e organizzare i contratti. Una volta ottenuti i permessi, gli attori locali possono vendere il progetto a sviluppatori più grandi che realizzano gli impianti. E’ come pagare qualcuno per mescolare gli ingredienti per una torta per te e metterla in una teglia, e poi compri la torta cruda da loro e la cuoci tu stesso».

Gli sviluppatori coinvolti, possono scegliere tra due modelli: i residenti acquistano i pannelli e vendono l’energia allo sviluppatore. Oppure lo sviluppatore affitta lo spazio sul tetto dai proprietari e possiede i pannelli. Fishman spiega che l’opzione preferita è la prima: «I residenti delle zone rurali tendono a prendersi più cura dei pannelli solari quando li possiedono». Anche se non mancano problemi, visto che diversi contadini utilizzano i pannelli per stenderci i vestiti o per asciugare il grano, «Il risultato è che ogni attore lungo la catena del valore è incentivato a potenziare massicciamente le installazioni solari. La maggior parte del costo è a carico delle società statali e ai proprietari di edifici viene garantito un reddito dalla vendita dell’energia».

Il programma ha così successo che alcune compagnie elettriche hanno chiesto un rallentamento delle installazioni  dove la rete non era pronta per un volume così elevato di energia extra, ma Fishman fa notare che sarebbe bene avere un problema come questo ovunque.

Jin Boyang, analista senior della pechinese Refinitiv, conclude: «Il programma determinerà sicuramente la capacità solare installata in Cina nei prossimi anni. E’ uno strumento promettente per aiutare la Cina a raggiungere il suo obiettivo di 1.200 GW di capacità rinnovabile entro il 2025. Se avrà successo, potrebbe diventare un modello per altri Paesi in via di sviluppo poiché potrebbe aumentare notevolmente il tasso di elettrificazione delle aree rurali».